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Copyright, via libera alla riforma Ue. Lorusso: «Il lavoro va sempre retribuito»

Per il segretario generale della Fnsi, «l'approvazione è una buona notizia. A dispetto della propaganda, delle prese di posizione ideologiche e delle pressioni dei gruppi di potere». Il testo ha ottenuto 348 voti a favore, 274 contro e 34 astensioni.

«L'approvazione della direttiva europea sul diritto d'autore è una buona notizia. A dispetto della propaganda, di prese di posizione ideologiche e delle pressioni di gruppi di potere, il Parlamento europeo ha stabilito un principio sacrosanto, ossia che il lavoro va sempre retribuito. È una battaglia che la Fnsi ha condotto insieme con la Federazione internazionale dei giornalisti, numerosi sindacati dei giornalisti di Paesi europei e con associazioni di editori, artisti, registi, scrittori e creativi». Lo afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.

«L'attuazione della direttiva – prosegue – consentirà di mettere fine all'utilizzo e alla diffusione del lavoro giornalistico e di altre opere dell'ingegno senza che alcuna forma di remunerazione venga riconosciuta a chi quel lavoro e quelle opere ha realizzato. Lo sfruttamento dei prodotti giornalistici da parte dei giganti della rete, che continuano a realizzare ingenti profitti attraverso la raccolta pubblicitaria e il traffico dei dati, dovrà adesso essere sottoposto a regole precise. Una parte dei profitti dovrà ritornare al settore dell'informazione, tutelando il lavoro dei giornalisti, le retribuzioni, gli investimenti e lo sviluppo dell'intero comparto. Oltre che un principio di giustizia ed equità, viene riaffermata la dignità del lavoro. Valori non negoziabili, che nulla hanno a che vedere con la libertà di accesso alla rete per nulla compromessa dall'approvazione della direttiva».

Il testo della nuova direttiva sul copyright nel mercato unico digitale, frutto dell'accordo politico raggiunto nelle scorse settimane, ha ottenuto 348 voti a favore, 274 contro e 34 astensioni.

Nella foto, Il relatore Axel Voss prima del voto (Foto: europarl.europa.eu)

@fnsisocial

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