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“Il camminatore solitario”, il nuovo libro di Antonio Fiasconaro dedicato all’uomo che ha percorso 24.272 km a piedi per le strade del mondo

Fiasconaro il camminatore solitario

La storia di Damiano Cosenza, viaggiatore romantico, emerge suggestiva dal racconto straordinario di Fiasconaro, che attinge da un copioso repertorio di appunti, diari di viaggio e immagini fotografiche.

L’autore presenterà “Il camminatore solitario” ad Una Marina di Libri, l’8 giugno alle 19,30 all’Orto Botanico dell’Università di Palermo.

Un libro “on the road”, letteralmente, dove non si sa mai dove abbia inizio il diario di viaggio e dove finisca il romanzo. Sicuramente a metà strada tra memoria e presente, passando dal passato. Un corollario composto anche da nozioni storiche e antropologiche.

È la straordinaria storia di Damiano Cosenza, palermitano, classe 1923, raccontata dal giornalista Antonio Fiasconaro nel suo ultimo libro, “Il camminatore solitario.
Appena raggiunto il traguardo della pensione, è il 1979, da poco compiuti i 56 anni, Damiano approfitta del tempo libero per portare a termine gli studi laureandosi alla Facoltà di Lettere dell’Università di Palermo in Filosofia, con una tesi su Friedrich Nietzsche e poi cercando di tradurre in pratica la sua curiosità sul mondo. Un uomo ligio al dovere, quando è arrivato il momento della pensione ha tirato fuori il suo “alter ego”. O meglio, il suo vero “ego”. La sua indole non aveva nulla a che vedere con l’impiegato ad uno sportello di un istituto di credito che per anni era stato. Dal libro di Antonio Fiasconaro viene fuori il ritratto di un uomo che ha avuto, fino al termine dei suoi giorni, una grande sete di conoscenza. Ogni sua avventura è documentata da centinaia di foto, appunti, resoconti, lettere da fare invidia ai grandi romanzieri di avventure e viaggiatori dell’Ottocento.

Viaggiatore romantico, il camminatore solitario è senz’altro una figura che colpisce l’immaginario collettivo. Damiano è attratto irresistibilmente dallo spirito di avventura, dalla conoscenza di nuovi Paesi, dal contatto con la natura, dalla fuga dalle grandi città cementificate, dal silenzio dei grandi spazi, dalla riflessione sulla propria esistenza. È questo il leitmotiv che spinge il globetrotter palermitano a percorrere rigorosamente a piedi migliaia e migliaia di chilometri per il mondo. Damiano un po’ Robinson Crusoe e un po’ Rambo, si arrende il 13 gennaio del 2000. Per Damiano Cosenza la vita, quindi, attraverso questo libro, è un viaggio e chi viaggia vive due volte, così come sta facendo oggi il nostro camminatore solitario.

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