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Notiziario del sindacato dei giornalisti di Sicilia - N. 17 del 13 giugno 2019

Ospiti Rai contro Falcone e Borsellino, Fnsi e Usigrai: «Non può esistere 'par condicio' tra mafia e antimafia»

Riprendendo la denuncia dal presidente di Articolo21, Paolo Borrometi, il sindacato chiede spiegazioni sulla presenza in una trasmissione «di personaggi che si sono distinti per il loro disprezzo» nei confronti dei magistrati uccisi nel 1992. E auspica l'intervento dell'Antimafia e dell'ad Salini.

FNSI Giuseppe Giulietti Raffaele Lorusso e Vittorio Di Trapani

«La denuncia del presidente di Articolo 21 Paolo Borrometi non può restare senza risposta. Davvero nessun dirigente della Rai si è accorto della presenza in studio di personaggi che si sono  distinti per il loro disprezzo nei confronti di Falcone e Borsellino? O della intervista a chi dedica canzoni allo zio ergastolano, boss al carcere duro per mafia? E davvero la Rai – come denunciato dal segretario Usigrai – aveva anche previsto per lui il pagamento di una notte in albergo? Siamo ormai arrivati alla 'par condicio' tra mafia e antimafia, dopo aver già tentato di sdoganare quella tra fascismo e antifascismo». Lo affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi, e Vittorio Di Trapani, segretario dell'Usigrai, in riferimento a quanto scrive Borrometi in un editoriale pubblicato sul sito web di Articolo21.

«Vedere insultare in un programma Rai Falcone e Borsellino o sentire inneggiare ai clan che vorrebbero realizzare attentati mi lascia esterrefatto», denuncia Borrometi. «C'è chi è morto per la Giustizia, c'è chi dovrebbe saltare in aria secondo i piani dei clan. E la Rai cosa fa? Fa parlare chi inneggia ai boss? Spero in una presa di posizione durissima dei vertici Rai. Questo non è servizio pubblico», incalza il giornalista che da anni vive sotto scorta per via delle sue inchieste sulla mafia.

«Il Contratto di servizio – ammoniscono i vertici di Fnsi e Usigrai – obbliga la Rai al rispetto della Costituzione che è ancora rigorosamente antifascista, antirazzista e antimafia. Siamo certi che il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra vorrà illuminare l'intera vicenda e che l'amministratore delegato Salini troverà modi e forme per ripristinare, sempre e comunque, il rispetto del Contratto di servizio, anche nei confronti di chi ritiene che la missione della propria rete o testata sia quella di 'servire' il governo di turno».

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