Giornalisti: Assostampa Catania, allarme per la desertificazione dell’informazione
Chiusura delle tv private, profonda crisi dei tre principali quotidiani siciliani, il commissariamento di uno di essi, gravato dall’ombra della mafia, e un drammatico calo dell’occupazione.
Questi punti chiave del documento approvato all'unanimità dall'Assemblea provinciale dell'Assostampa di Catania, in cui si denunciano la “desertificazione del sistema produttivo dell’informazione professionale” e il proliferare di contratti atipici e condizioni di lavoro e paghe "lontani dalla legge … e spesso anche dalla decenza".
“La politica e la burocrazia, in questi ultimini anni - prosegue il documento - hanno fatto "colpevolmente fallire l’esperienza della informazione strutturale negli enti locali" preferendo "alla strada maestra dei concorsi il reiterato aggiramento della legge 150" attraverso "la chiamata diretta e personale dei portavoce” con rapporti di lavoro precari e improvvisati, nonostante la Sicilia sia l’unica regione in Italia “con un contratto per i giornalisti degli enti locali". Una deriva alla quale il sindacato non ha saputo e voluto porre argine per interessi spesso personali.
I giornalisti di Catania chiedono che il loro sindacato "torni a essere centrale nel sostegno e nella proposta di un’occupazione giornalistica che recuperi dignità e rispetto dei ruoli" attraverso una interlocuzione "con la politica, con gli editori e con le parti sociali, e anche con la magistratura, a cominciare da un confronto serio, aperto e trasparente con gli amministratori giudiziari del quotidiano La Sicilia".