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Intimidazione Leopoldo Gargano, telefonata minaccia bomba al Giornale di Sicilia. Solidarietà Assostampa - Fnsi

Martedì 12 giugno, intorno alle 10 al centralino del Giornale di Sicilia è arrivata una telefonata in cui un uomo, senza fornire le proprie generalità, pronunciava le seguenti frasi: “Gargano scrive troppe minchiate.” “Qui parla la famiglia Lo Piccolo.” “Vi mettiamo una bomba e vi facciamo saltare tutti in aria.” Chiudendo subito dopo la telefonata.

Giornale di Sicilia 535x300L’episodio è stato immediatamente segnalato alla Polizia, cui è stato anche fornito il numero di cellulare di provenienza della chiamata minatoria.
Questa direzione non può che prendere atto dell’ennesimo episodio di tentativo di intimidazione nei confronti del Giornale di Sicilia, che nelle sue cronache quotidiane ha il solo torto di raccontare fatti e notizie con obiettività, rigore professionale e completezza di informazione, senza fare sconti a nessuno. Cosa che evidentemente spiace a molti.
Leopoldo Gargano è cronista esperto, attento e preparato. A lui dunque non possiamo che esprimere piena vicinanza e sostegno. Non sono certo episodi come questo , peraltro l’ultimo di una lunga serie, che ci impediranno di portare avanti la nostra missione: informare con obiettività, imparzialità e affidabilità, avendo come unico elemento di riferimento la ricerca assoluta della verità.

La direzione del Giornale di Sicilia


Solidarietà del Sindacato dei giornalisti

L'Associazione siciliana della stampa e la Federazione nazionale della Stampa italiana apprendono con preoccupazione la notizia delle minacce giunte contro il Giornale di Sicilia e uno dei suoi cronisti di nera, Leopoldo Gargano. "È un'azione inquietante e abietta tentare di imporre il silenzio stampa sui fatti di mafia (in questo caso sulla famiglia dei Lo Piccolo), con l'avvertimento di mettere addirittura una bomba al giornale se il flusso degli articoli sgraditi non si interrompe", affermano Roberto Ginex, segretario dell'Assostampa Siciliana, e Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi.

"Una cosa è certa: Leopoldo Gargano continuerà a scrivere i suoi articoli liberi, puntuali e informati e il Giornale di Sicilia continuerà a pubblicarli. Sia al collega che alla testata più antica della Sicilia, il sindacato dei giornalisti esprime vicinanza e solidarietà. Chiediamo alle autorità di fare piena luce sull'episodio attivando, se sarà il caso, tutti i sistemi a tutela del collega e della redazione palermitana. Questo ennesimo caso di cronisti minacciati - concludono Ginex e Lorusso - ci dice ancora una volta quanto importante sia per la democrazia e la civiltà il ruolo dell'informazione. Al tempo stesso ci lascia il retrogusto amaro della conferma di quanto sia ancora lunga la strada che porterà la terra di Sicilia alla completa liberazione dal condizionamento mafioso".

Il consiglio regionale dell'associazione Sicilia della stampa esprime totale solidarietà al collega Leopoldo Gargano, componente del consiglio stesso, e a tutta la redazione e la direzione del Giornale di Sicilia, alla luce delle pesanti minacce ricevute. Chi cerca di intimidire e imbavagliare l'informazione sappia che i giornalisti siciliani continueranno a fare il proprio dovere senza tentennamenti e sempre a testa alta. La società siciliana, per combattere il fenomeno mafioso, ha bisogno di una informazione completa e puntuale e questo i giornalisti siciliani continueranno ad assicurare.

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