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Josè Trovato, segretario Assostampa Enna: sulla 150/2000 confronto aperto con le tre più grosse amministrazioni della provincia

La relazione del segretario provinciale Josè Trovato per l’assemblea provinciale di Assostampa Enna del 6 febbraio 2016

jose trovatoIl 2016 è il mio terzo anno da segretario provinciale dell’Assostampa e dunque questa è la mia seconda relazione sull’attività svolta, visto che il primo anno sono subentrato in corsa, per via delle dimissioni del mio predecessore Ivan Scinardo, che ha lasciato la carica a causa degli innumerevoli impegni e delle responsabilità che comporta il suo ruolo di Direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo.
Prima di entrare nello specifico dell’attività svolta, che ci ha impegnati per la difesa della professione e dei colleghi – troppe volte vessati, maltrattati o vilipesi da amministratori pubblici, esponenti delle istituzioni e anche da qualche editore senza scrupoli – non posso non fare riferimento alla crisi del settore dell’Editoria, che in provincia di Enna si ripercuote direttamente sulle nostre teste. Le imprese editoriali che operano in questa provincia, infatti, sono prevalentemente siti web, piccole tv, web tv e rare esperienze cartacee che sorgono spinte dalla volontà di emergere degli stessi colleghi, nella delicata veste (foriera, spesso, dei peggiori disastri) di editori di sé stessi, costretti a mantenere in vita, anche al costo di pesanti sacrifici, gli organi di informazione a cui và riconosciuto il merito di assicurare, pure in una realtà piccola come Enna, il pluralismo.
È chiaramente malato però un mercato che costringe i lavoratori ad acquistare i mezzi di produzione per potere continuare a lavorare. È un mercato in cui l’unico investimento è il lavoro, che poi, in assenza di altri tipi di intervento economico, finisce per logorare chi ci ha messo la faccia, sottraendo del tempo prezioso alle proprie attività principali e alla propria famiglia. L’immagine che utilizzano gli economisti, quando parlano del cosiddetto ‘cane che si morde la coda’, più di qualunque altra, potrebbe descrivere questo mercato. E in un contesto simile il giornalista ennese è lì, che cerca di mantenersi in piedi tra iniziative estemporanee e collaborazioni malpagate. Il tutto a discapito, a volte, della sua stessa libertà di mantenere la schiena dritta.
Una situazione ai limiti dello schiavismo, indipendentemente da ciò che emerge in questi mesi dagli slogan autocelebrativi, vergognosamente disinformati, del presidente del consiglio Matteo Renzi.
Una crisi del settore a cui tutti speriamo possa ancora arrivare ossigeno, se non dalla buona politica e dalle leggi del futuro, quantomeno dallo spirito democratico insito in alcune leggi del passato, come la 150 del 2000, che prevede la presenza degli uffici stampa nelle pubbliche amministrazioni.
La segreteria provinciale dell’Assostampa ha cercato di veicolare un messaggio, diretto alle amministrazioni pubbliche che operano sul territorio. È un messaggio quasi banale, per chiarezza ed evidenza: per legge, gli unici titolati a redigere e sottoscrivere dei comunicati stampa sono i giornalisti. Se un politico firma un comunicato stampa, lo fa firmare alla sua “dirigente” mega-galattica laureata alla Bocconi o all’operaio di “concetto”, per citare una definizione da vecchi uffici di collocamento, commette, o istiga a commettere, un reato. Questo reato si chiama esercizio abusivo della professione giornalistica.
Non ci vuole tanto a capirlo. Eppure il bilancio è desolante: escluso Troina, dove la collega giornalista Doriana Graziano ha un contratto con il Comune, gli altri enti pubblici non sanno neppure cosa sia un ufficio stampa.
Ma non rinunciano a comunicare.
L’amministrazione di Piazza Armerina, nei cui confronti in passato questa segreteria è intervenuta in maniera netta, ha accettato il confronto. Il sindaco Filippo Miroddi, sollecitato a più riprese da questo segretario ad attivare un ufficio stampa, ha assunto l’impegno di farlo. Si è dimostrato sensibile e attento all’importanza dei temi che gli ho esposto. Sono andato a trovarlo nel mese di agosto e il contatto è proseguito nei mesi successivi, sia con lui che con altri esponenti del suo schieramento politico. Nel corso di quell’incontro, ha avuto modo di illustrarmi le difficoltà che ha registrato nei primi anni di amministrazione, in relazione al rapporto con i media, e ha manifestato l’intenzione di affrontare la situazione in maniera definitiva, mettendo mano al settore della comunicazione istituzionale. Adesso però è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti, anche perché ribadisco, pure in questa sede, c’è la disponibilità del sindacato a supportare l’amministrazione piazzese nella fase di indizione di una selezione pubblica per individuare una figura di addetto stampa. Il sindaco ha chiesto un aiuto e noi siamo ben lieti di concederlo, affinché Piazza Armerina possa dotarsi, pur nei limiti delle disponibilità economiche dell’ente, di una figura di addetto stampa nei limiti delle normative vigenti.
Il sindaco di Nicosia Luigi Bonelli, che questa segreteria ha incontrato il 18 giugno alla presenza anche della componente della Giunta esecutiva del sindacato, Cristina Puglisi, delegata dal segretario regionale, ha pure lui accolto l’ipotesi di creare un ufficio stampa, avanzando anche la disponibilità a farlo con più Comuni consorziati, portando avanti un’iniziativa che vedrebbe Nicosia come Capofila. Anche in questo caso, tuttavia, evidentemente serve un’ulteriore assunzione d’impegno. Pure a Nicosia abbiamo ribadito, registrando condivisione, che l’informazione degli enti pubblici deve essere affidata ai giornalisti, il cui ruolo è fondamentale per garantire all’ente la possibilità di fare vera trasparenza amministrativa, garantendo ai cittadini il diritto di essere informati, con autorevolezza e professionalità, sull’attività del Comune.
A Enna, il sindaco Maurizio Dipietro, nel corso di un incontro ufficiale a cui si è presentata la segreteria al completo, ha manifestato l’intenzione di dotare il Comune quanto prima, presumibilmente a partire dal bilancio di previsione di quest’anno, della figura di addetto stampa, utilizzando presumibilmente la prima applicazione della legge 150, anche se la situazione è ancora da definire, cosa che si farà in seguito. Devo aggiungere che il sindaco ha effettivamente portato avanti il progetto, coinvolgendo esponenti politici a lui vicini, che ci hanno contattato e con cui, nei prossimi mesi, contiamo di portare avanti un percorso virtuoso, in grado di creare nuovamente un ufficio stampa, affidato a un giornalista, al Comune di Enna.
Lasciatemi dire che è uno scandalo che un capoluogo di provincia non abbia un ufficio stampa.
Nel frattempo tuttavia dobbiamo registrare un altro dato, e lo registriamo positivamente: a Enna viene svolta un’attività di comunicazione, egregiamente, da un ufficio stampa per gli eventi del Teatro Garibaldi. Non conosciamo gli accordi presi, ma è un dato che registriamo e che ci fa ben sperare per il futuro, considerato che quell’ufficio stampa è composto da giornalisti.
Per quanto riguarda invece l’Asp, le turbolenze regionali che hanno reso incerte le nomine degli ultimi anni hanno indotto questa segreteria alla cautela, un atteggiamento attendista che, auspichiamo, possa portare nell’immediato futuro all’apertura di un tavolo di concertazione, che vada oltre le promesse, deluse, di un ex commissario straordinario, che non ha più ripreso, nonostante gli impegni assunti, il bando revocato per la creazione di una figura di addetto stampa.
In definitiva, dobbiamo ribadirlo: in provincia di Enna la legge 150 non viene rispettata. L’unico ufficio stampa istituzionale storico è quello della Provincia regionale di Enna, oggi Libero Consorzio di Comuni.
La comunicazione degli amministratori e degli enti pubblici per il resto viene gestita attraverso i siti internet, istituzionali e non, o i profili di Facebook personali degli stessi politici. I colleghi sono costretti a operare cercando le notizie direttamente all’albo pretorio, spulciando le delibere e tentando di farsi largo attraverso il web, pur tra mille tentativi di far calare il silenzio sulle notizie più scomode.
Riguardo al settore privato, nessun ufficio stampa risulta presente su questo territorio.
L’unica realtà attiva, sul fronte della comunicazione, è il Sicilia Outlet Village, la cui informazione, anche in questo caso, è affidata a un’agenzia esterna.
In riferimento all’attività svolta, in una dimensione un po’ più pluriennale, ricordo sempre che questa è la segreteria che ha potuto ospitare, con un costo minimo sotto un profilo economico ma enorme sul piano organizzativo, il Congresso dell’Associazione Siciliana della Stampa. È stato un onore e un onere non indifferente, reso possibile da lavoro, impegno e dedizione da parte di chi ha collaborato con questa segreteria. Per tre giorni Enna è stata la casa dei giornalisti siciliani. E quel Congresso, per noi, è stato un successo ancora più grande, soprattutto per l’elezione di Cristina Puglisi a consigliere regionale e l’elezione, adesso finalmente divenuta operativa, della vicesegretaria tesoriera Tiziana Tavella al consiglio regionale. Tiziana, è notizia che vi posso dare perché già ampiamente deliberata, subentrerà alla prossima riunione del consiglio. Nel frattempo, ricordiamo che l’esito di quel congresso ci ha portato anche ad esprimere un componente di giunta regionale, sempre con Cristina Puglisi, del cui lavoro, attento e autorevole, questa segreteria è orgogliosa.
Ricapitolando: mai Enna aveva ospitato un congresso, mai Enna aveva avuto ben due consiglieri regionali e mai Enna era stata rappresentata così anche in giunta (a cui, sinora, aveva partecipato sempre e solo, come membro di diritto e dunque ammesso alle partecipazioni ma non al voto, il segretario provinciale).
Per quanto mi riguarda, consentitemi una breve nota personale, perché continuo come dal primo giorno a vivere l’emozione di essere segretario provinciale, di rappresentare tutti i giornalisti di questa provincia. Tutti i giornalisti di questa provincia, non solo i giornalisti iscritti all’Assostampa. Questo lo ricorderei a qualche collega poco informato. Essendo l’Assostampa Enna l’unica organizzazione della categoria generale dei giornalisti presente sul territorio, esclusi i gruppi di specializzazione (che proprio perché specialistici non sono ‘generali’), questo segretario rappresenta tutti i giornalisti della provincia. Piaccia o no, è un dato.
Un onore a cui corrisponde una grande responsabilità, perché stiamo vivendo un contesto storico molto difficile. Chi appartiene a questa categoria deve fare i conti con le politiche poco lungimiranti di certi editori e con politici che, l’ho già detto in passato, sono troppo innamorati della complicità del silenzio e troppo infastiditi dall’esercizio del diritto-dovere di cronaca. Un contesto, inoltre, oggi come in passato, in cui i giornalisti sono sempre nel mirino di tutti i tipi di criminalità, dai balordi da quattro soldi ai delinquenti economici, agli appartenenti alle organizzazioni criminali. Onorato di rappresentare i giornalisti che vogliono raccontare i fatti di cui sono testimoni o vengono a conoscenza, per effetto di un rapporto di fedeltà assoluta a due soli padroni: i lettori, che devono sapere, e la notizia, che va raccontata tutta, senza omissioni né facili compromessi.
Negli ultimi mesi questa segreteria ha vissuto un ricambio, una sorta di rotazione, che ha visto l’ingresso del giovane leonfortese Gaetano Di Gaetano, vicesegretario provinciale, subentrato al giornalista Riccardo Caccamo. In questi anni, il lavoro di Riccardo è stato fondamentale. Incessante pungolo per la difesa della professione – sia dall’esterno, che dalle spinte a una dequalificazione provenienti a volte dall’interno stesso della categoria – la sua esperienza sindacale è un patrimonio, che questa segreteria non intende disperdere. Tuttavia, con grande spirito di servizio, Riccardo, che ha svolto il suo compito con zelo e con puntualità, in assemblea ha accettato di non ricandidarsi e favorire, così, una rotazione delle cariche.
In questi anni, inoltre, abbiamo lavorato nella convinzione che essere preparati, in un mondo in evoluzione continua, è fondamentale per un giornalista. Per questo la segreteria provinciale si è spesa, sin dall’approvazione della legge che stabiliva l’obbligo della formazione continua, per agevolare lo sforzo compiuto dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Ottimo e incessante è stato il lavoro svolto da Tiziana Tavella, a cui è stato delegato il compito di caricare i corsi in piattaforma e organizzarli, in collaborazione con il segretario provinciale e con i responsabili della formazione dell’Ordine, per la successiva approvazione.
Siamo stati in prima linea, pronti e presenti, anche grazie a una convenzione morale siglata con l’Università Kore, di cui ringraziamo il presidente Cataldo Salerno, che ci ha messo a disposizione locali e logistica dell’ateneo, per lo svolgimento dei corsi e dei seminari. E non possiamo, in questa sede, non fare un riferimento commosso a chi ci è stato vicino, in questi anni, e che non è più tra noi. Sebastian Savoca, dipendente dell’università morto domenica scorsa, a soli 30 anni, in un incidente stradale, è una figura di cui si sente ancora la presenza, nei corridoi e nelle aule dell’Università. Sebastian, ragazzo sempre allegro, disponibile e rispettoso, è stato un punto di riferimento anche per noi. Per chi con lui ha scherzato, discusso – a volte, ma sempre con il sorriso sulle labbra – è veramente difficile pensare che non ci sia più. Mancherà a tutti noi.
Dobbiamo poi ricordare la convenzione, sempre vigente su iniziativa di questa segreteria provinciale, con il Sicilia Outlet Village. Per effetto dell’accordo, siglato con il presidente dell’Outlet Nicola Sanfilippo – e sottoscritto pure dal segretario regionale dell’Assostampa Alberto Cicero – in sostanza, la Direzione del Sicilia Outlet Village da allora riserva ai giornalisti iscritti all’Assostampa un omaggio esclusivo: la “Vip card XLOOK”, grazie alla quale è possibile usufruire di uno sconto ulteriore del 10 per cento sui prezzi outlet tutti i giorni dell’anno nei punti vendita aderenti all’iniziativa (eccetto sconti o promozioni). Per ritirare la card è necessario recarsi all’Info Point del Village e esibire il tesserino dell’Associazione Siciliana della Stampa, dell’Ordine dei Giornalisti e un documento di identità valido, o figurare nell’apposito elenco fornito dall’Assostampa Enna. La card è gratuita, nominativa, personale e non cedibile a terzi e sarà consegnata dal personale dell’Outlet previa compilazione dell’apposito modulo per il rilascio delle “anagrafiche. A chi si presenterà all’Info Point, inoltre, sarà rilasciato l’elenco aggiornato dei negozi (quasi tutti) aderenti all’iniziativa.
E’ partita dall’inizio di questo anno una convenzione con lo studio legale Timpanaro di Nicosia. L’oggetto “è l’assistenza legale a titolo gratuito dei Giornalisti iscritti alla sezione ennese dell’Associazione Siciliana della Stampa”. Lo studio Timpanaro, in sostanza, si è impegnato a “fornire gratuitamente consulenza a tutti i giornalisti iscritti alla sezione provinciale di Enna, per vicende che li vedano coinvolti in veste di indagato o persona offesa nei procedimenti penali o civili inerenti la professione giornalistica”; ad “assistere gratuitamente, salvo spese, i giornalisti per inchieste o giudizi penali o civili che li vedano imputati del reato di diffamazione a mezzo stampa, laddove il reato in questione sia stato commesso senza dolo o acrimonia”; e a confrontarsi preventivamente, prima di concedere l’assistenza agli iscritti, con la segreteria provinciale, chiamata a vagliare preventivamente caso per caso la sussistenza o meno di interessi professionali meritevoli di tutela. Per conto nostro, ci siamo impegnati “a fornire adeguata informazione agli iscritti della presente convenzione”, cosa che stiamo facendo anche in questa sede; a “partecipare a eventuali incontri presso lo studio legale Timpanaro, ove richiesto, per vagliare attentamente la sussistenza di interessi professionali meritevoli di tutela, nelle singole vicende che vengono poste alla sua attenzione”; e a corrispondere una piccola somma annua quale “cifra simbolica per la concessione dell’assistenza legale agli iscritti”. Un pagamento, che – lo sottolineiamo con nettezza – non è per nulla retributivo dell’impegno e della professionalità di altissimo livello messe a disposizione dallo studio legale Timpanaro and Partners, ma che è stato concordato “in considerazione degli scarsi mezzi finanziari di cui dispone questa sezione provinciale”.
Di questo non possiamo che essere grati all’avvocato Salvatore Timpanaro.
Va fatto poi un riferimento di cronaca giudiziaria, perché purtroppo non è ancora entrato nel vivo il processo, a cui Assostampa Enna è presente in veste di parte civile, a carico dei presunti autori di un volantino contenente una raffica di insulti e attacchi ingiuriosi nei confronti della collega Cristina Puglisi, dell’ex dirigente del commissariato di polizia di Nicosia Daniele Manganaro e di un ispettore di polizia. Due nicosiani sono a giudizio già da tempo, dopo essere stati individuati attraverso alle immagini di alcune videocamere del paese, riconosciuti mentre distribuiscono, nei locali pubblici e nelle cassette delle lettere di più abitazioni, i volantini in questione. In quei foglietti inqualificabili accusavano, lo ricordiamo, sostanzialmente il commissario Manganaro di essere troppo duro nella repressione dello spaccio di droga e nel contrasto dell’abuso degli alcolici; e la giornalista Puglisi di pubblicare “fedelmente” l’esito delle operazioni di polizia.
Questa segreteria provinciale, così come la segreteria regionale e l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, ritiene che l’offesa a Cristina, dileggiata per aver fatto solo il proprio dovere, sia un insulto a tutti i giornalisti.
Sul nazionale, dobbiamo registrare che è tuttora in corso il dibattito per l’approvazione della cosiddetta “legge sulla diffamazione”, di cui si attende ancora il passaggio al Senato. Una legge che per certi aspetti appare condivisibile, perché cancella sostanzialmente il carcere per i giornalisti, trasformando in una pena pecuniaria. La vecchia legge, lo ricordiamo, prevede il carcere fino a 6 anni. Ma c’è ancora molto da fare per muoversi come dovrebbe un Paese civile, rispetto a un diritto fondamentale come la libertà di informazione. Manca ancora, lo ribadiamo così come lo dicemmo l’anno scorso, uno strumento che punisca le querele temerarie, strumento di intimidazione di massa che ancora oggi viene usato da delinquenti, mafiosi e persino da gente comune, per imbavagliare i giornalisti.

Josè Trovato
Segretario Provinciale Asssostampa Enna

 

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