Lunedi, 25 novembre 2024 ore 02:35
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Ordine degli Architetti: “Cancellazione pagine provinciali Caltanissetta ed Enna Giornale di Sicilia, ulteriore segnale sinistro per un territorio afflitto dall’isolamento”.

Caltanissetta Panorama

“Apprendiamo con grande preoccupazione l’ultima notizia in ordine di tempo sul lento ed inesorabile disgregarsi delle voci che tengono sveglie le coscienze del nostro territorio”.

Così l’architetto Andrea Milazzo, Consigliere Segretario dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Caltanissetta, incaricato dei rapporti con gli Organi di stampa, commenta la notizia della cancellazione delle pagine di Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia.

“La contrazione delle attività degli organi di stampa, oltre che costituire un oltraggio alla pluralità dell’informazione, costituisce l’ablazione della società civile di un nucleo essenziale della propria capacità di incidere sui processi di miglioramento del proprio circostante. Detto nucleo è la conoscenza, elemento fondante del pensiero critico e del controllo sui poteri che determinano le scelte politiche sul territorio. Parliamo molto della necessità di dover rendere indipendentemente l’informazione. Orbene, assistiamo alla cancellazione della stessa, altro che indipendenza. La vicenda della cancellazione delle pagine del Giornale di Sicilia della nostra provincia e della provincia di Enna assume un sapore oltre modo amaro se pensiamo che ciò avviene in concomitanza con la pandemia, in un momento di smarrimento che ogni cittadino prova. Auspichiamo che l’Editore possa ritornare sui suoi passi e soprassedere da una decisione probabilmente assunta con valutazioni estemporanee, che purtoppo avranno una ricaduta permanente sul territorio e sui livelli occupazionali di tanti professionisti che con abnegazione hanno, fino ad oggi, assicurato un servizio alla collettività pur con mille difficoltà, ai quali va il nostro sostegno e la nostra solidarietà”.
Conclude l’architetto Milazzo “È giunta l’ora che il legislatore prenda coscienza dell’infugibilita’ della pluralità dell’informazione, e la garantisca con interventi economici concreti, così come da architetti lo chiediamo, della cultura della bellezza e della cura del nostro territorio. Il nostro Paese riparte se ne valorizziamo le eccellenze, e tra esse la cultura democratica, alimentata dall’esercizio del pensiero plurale, al di là di evanescenti indirizzi pseudo solidaristici che alimentano una sempre più diffusa tendenza alla pigrizia, mortificando quella creatività che nel tempo ci ha reso un grande Paese”.