Gruppo cronisti siracusani di Assostampa diventa Sezione provinciale: ora scorta mediatica più efficace ai giornalisti minacciati.
Il consiglio direttivo del Gruppo cronisti siciliani, riunitosi lo scorso 1 aprile a Palermo nella sede dell'Ordine dei Giornalisti, ha ratificato la formazione della sezione provinciale di Siracusa del Gruppo cronisti di Assostampa Sicilia, aderente all’Unci.
Nasce la sezione di Siracusa del GCS, Gruppo Cronisti Siciliani dell'Associazione siciliana della stampa, organismo di specializzazione del sindacato unitario dei giornalisti che aderisce all'Unci-Unione nazionale dei cronisti italiani.
"Un risultato frutto del lungo lavoro in difesa del diritto di cronaca e delle prerogative dei cronisti chiamati a esercitarlo - dichiara il fiduciario provinciale Massimo Ciccarello -. È significativo che sia stato raggiunto in una provincia che ha subito le inquietanti commistioni del cosiddetto Sistema Siracusa, del quale troppo a lungo è rimasta vittima anche la stampa più eticamente rigorosa e meno soggetta a condizionamenti. Il Gruppo cronisti ha fornito, e adesso potrà fornire ancora di più, una scorta mediatica a tutti i giornalisti minacciati da mafia, criminalità, affarismo, istituzioni deviate e politica opaca, in difesa di un diritto costituzionale che garantisce la libertà di tutti”.
Il segretario provinciale di Assostampa Siracusa, Prospero Dente, nota che "il riconoscimento di sezione è un risultato straordinario per un sindacato che opera lontano dai grandi centri della stampa isolana. Un obiettivo raggiunto fra l'altro in un momento in cui la crisi socio-economica da pandemia si somma a quella strutturale dell'editoria siciliana, mettendo in crisi l'intero sistema informazione. Il picco storico di iscrizioni al Gruppo cronisti, in controtendenza alla de-sindacalizzazione della categoria seguita alla chiusura delle redazioni, deve essere letto come un segno di vitalità per un giornalismo siracusano - e per lo stesso sindacato - che intende reagire allo strapotere delle fake-news e non vuole rassegnarsi alla massificazione del copia-incolla”.