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Contributi editoria, Assostampa Sicilia: bene, ma servano per l'occupazione

giornale rotativa by bank phrom on unsplash

Assostampa, bene contributi editori per qualità dell’informazione, occupazione regolare dei giornalisti e contrasto alla precarietà.

L’Associazione Siciliana della Stampa esprime soddisfazione per la pubblicazione della graduatoria per la concessione dei contributi a fondo perduto in favore del settore dell’editoria giornalistica, sia della carta stampata che radiotelevisiva, web e agenzie stampa.
Il governo della Regione ha mantenuto le promesse ascoltando le giuste istanze provenienti dalla categoria. I contributi straordinari appena assegnati sono stati riconosciuti in seguito all’emergenza Covid-19, ma il settore dell’informazione viveva già una situazione di profonda crisi ben prima della pandemia. Sin dall'anno scorso i Comitati di redazione dei tre quotidiani di carta stampata e l'Associazione Siciliana della Stampa hanno chiesto un intervento di sostegno che ha trovato attenzione nel presidente Musumeci e nella sua giunta.

Il sindacato dei giornalisti ha chiesto i necessari interventi di sostegno che ovviamente devono immediatamente riflettersi sul mondo del lavoro. Ci sono giornalisti dipendenti, collaboratori, free lance, precari che vivono momenti di difficoltà con paghe ridotte e spesso corrisposte senza alcuna puntualità. Assostampa Sicilia ribadisce che questi soldi devono servire prioritariamente a mitigare quella sofferenza, nella speranza che gli editori facciano la loro parte sotto il profilo dell'innovazione e dell'applicazione delle condizioni previste dal Cngl. Ogni aiuto verso il settore dell’informazione quotidiana e periodica non può prescindere dal rispetto dell’occupazione regolare dei giornalisti e dal contrasto alla precarietà del lavoro nelle redazioni. Analoga richiesta Assostampa Sicilia rivolge anche a radio, siti internet e tv che hanno ottenuto il contributo affinché perseguano il massimo sostegno ai giornalisti che sono il propulsore indispensabile di ogni impresa che svolge il compito di informare i cittadini.

Il diritto dei cittadini ad una corretta informazione, nell’era delle fake news e della velocità istantanea di propagazione delle notizie attraverso social media e dispositivi mobili, può essere garantito solo da un giornalismo non precarizzato, in grado di assicurare sempre, nel pluralismo delle opinioni, il controllo dei fatti e la verifica delle fonti.

Chiediamo e ribadiamo, dunque, che tutti gli aiuti pubblici agli editori siano vincolati all’occupazione regolare. Ogni sostegno, diretto o indiretto, dev’essere condizionato alla tenuta dell’occupazione e al contrasto del precariato: non si devono utilizzare contributi pubblici per distruggere l’occupazione regolare e incrementare il lavoro precario e non tutelato. Va favorita con opportuni provvedimenti l’emersione dal “falso lavoro autonomo” di molti collaboratori, e l’inquadramento come dipendenti dei cosiddetti “collaboratori strategici” delle testate.

All’Ars è ancora fermo l’iter del DDL presentato il 25 luglio 2019 per la promozione ed il sostegno delle imprese dell'informazione locale, prevedendo tra le finalità l'introduzione di misure di sostegno ai livelli occupazionali in favore dei lavoratori ed introducendo ulteriori tipologie di interventi di contrasto alla gravissima crisi di settore.