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Assostampa: impedito a giornalista l’esercizio del diritto di cronaca

Martedì 7 novembre, a Messina agenti della Digos hanno impedito l’esercizio del diritto di cronaca al giornalista Fabrizio Bertè del quotidiano La Repubblica. Il cronista si stava recando in via Giuseppe Garibaldi, all’altezza di via Loggia dei Mercanti, dove era prevista, alle 10,45, una manifestazione di protesta di aderenti alla campagna “Fondo riparazione”, promossa da Ultima generazione.

fabrizio bertè

Il giornalista è stato fermato in largo Seggiola, mentre stava parlando con uno degli aderenti all’iniziativa di protesta nonviolenta, e portato in Questura. Bertè è stato sottoposto a perquisizione. E’ stato rilasciato dopo due ore. Il giornalista ha più volte sottolineato che il fermo non gli permetteva di esercitare il diritto di cronaca. L’Associazione siciliana della stampa, nell’esprimere la piena solidarietà al collega, chiede che sia fatta piena luce su questo episodio che sembra configurarsi come un impedimento all’attività giornalistica garantita dalla Costituzione.

Il Gruppo cronisti siciliani con la sua segretaria regionale Claudia Brunetto esprime solidarietà al collega Fabrizio Bertè, collaboratore del quotidiano “La Repubblica”, che stamattina a Messina è stato fermato da alcuni agenti della Digos che dopo avergli perquisito lo zaino lo hanno accompagnato in questura.
Il cronista era diretto in via Giuseppe Garibaldi dove era prevista una manifestazione di protesta promossa da “Ultima generazione”.

Il giornalista, trattenuto in questura per circa due ore, non ha potuto seguire gli eventi che aveva in agenda e quindi esercitare il diritto di cronaca.
Il Gruppo cronisti chiede che sia fatta chiarezza al più presto sui fatti di stamattina che hanno coinvolto il collega impedendogli di esercitare la sua professione di giornalista.