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Gazzetta del Mezzogiorno, il Cdr: «Allarme per l'allungamento dei tempi per il ritorno in edicola»

I giornalisti denunciano un orizzonte «reso ancora più nebuloso dalla scadenza degli ammortizzatori sociali a partire dal 10 ottobre prossimo» e annunciano che vigileranno «affinché non vengano poste in atto azioni dilatorie e perciò strumentali. Nessuno - ammoniscono - speculi ulteriormente sulla pelle dei lavoratori».

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«Gli ultimi aggiornamenti che arrivano dal Tribunale di Bari sulla procedura fallimentare della Gazzetta del Mezzogiorno creano forte allarme e preoccupazione nella comunità dei giornalisti e lavoratori del quotidiano, lontano dalle edicole ormai dallo scorso 2 agosto. Gli effetti di un allungamento dei tempi, che porteranno all'omologa e alla assegnazione definitiva della storica testata ad un nuovo proprietario, possono incidere pesantemente sui futuri scenari aziendali».

Lo dichiara in una nota il Comitato di redazione della Gazzetta, annunciando che «vigilerà affinché non vengano poste in atto azioni dilatorie e perciò strumentali, che possano ulteriormente danneggiare la prospettiva occupazionale dei lavoratori».

L'attuale orizzonte, continuano i rappresentanti sindacali, «è reso ancora più nebuloso dalla scadenza degli ammortizzatori sociali per i lavoratori a partire dal 10 ottobre prossimo. L'auspicio è che, pur senza comprimere i diritti di alcuno, i tempi della giustizia possano essere i più brevi possibili. Nessuno speculi ulteriormente sulla pelle dei giornalisti e lavoratori della Gazzetta, da un mese e mezzo congelati da una dialettica della procedura fallimentare che li vede attualmente tutti in cassa integrazione a zero ore. Ciò non consente di programmare un rapido ritorno nelle edicole mentre, paradossalmente, Ledi risulterebbe addirittura impegnata in surreali "casting" tra gli stessi dipendenti della Gazzetta per arruolare forza lavoro al servizio di una nuova iniziativa editoriale concorrente».

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