Catania. Scrivono fatti veri, due giornaliste rinviate a giudizio
Il 12 gennaio 2016 il Gip Rosa Alba Recupido del Tribunale di Catania, su richiesta del Pm Raffaella Agata Vinciguerra, ha disposto il rinvio a giudizio per diffamazione a mezzo stampa delle giornaliste Alida Amico e Graziella Lombardo, direttore responsabile della testata siciliana Centonove. I fatti contestati sono già stati oggetto di una sentenza di condanna a carico del querelante e altri imputati. La prima udienza si terrà il 6 ottobre 2016 presso la terza sezione del Tribunale di Catania.
IL RACCONTO DEI FATTI – Nell’articolo Alida Amico dava notizia dell’intervento della magistratura nissena nei confronti di Carmelo Amato, del dirigente del servizio veterinario responsabile del controllo macellazioni, di due altri subappaltatori e dei reati loro contestati: commercializzazione di sostanze nocive, abuso e omissione di atti di ufficio, interruzione di pubblico servizio e omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale (veterinario dellʼAsp). Oltre al commento ritenuto diffamatorio, erano raccontate anche le irregolarità riscontrate nel mattatoio a seguito di un precedente blitz del Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri e le “omissioni del veterinario che, secondo i magistrati, si rifiutava di espletare i necessari controlli sanitari”. Per quei reati il giudice Antonio Napoli, della sezione penale del tribunale di Caltanissetta, l’11 novembre 2014 ha condannato a un anno e sei mesi di reclusione Carmelo Amato e due subappaltatori, e a due anni e quattro mesi il veterinario.
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Catania. Scrivono fatti veri, due giornaliste rinviate a giudizio. Il querelante condannato nel 2014. Nel frattempo la testata ha chiuso: nessuna tutela legale per le giornaliste
Pubblicato da Giornalismo Siciliano notizie Assostampa FNSI su Venerdì 17 giugno 2016