Il Giardino della Memoria di Palermo, per tutelare il ricordo delle vittime della Mafia
Il Giardino della Memoria è un parco dedicato a tutti i caduti nella lotta contro la mafia, gestito dal Gruppo Cronisti Siciliani del sindacato dei giornalisti, insieme alla sezione palermitana dell'Associazione Nazionale Magistrati.
La sua posizione è nelle campagne che iniziano alla periferia della città di Palermo, nella frazione di Ciaculli, in una pittoresca e verde zona di circa 25.000 metri quadrati, ricca di agrumeti e alberi da frutto. L'area, che sorge sotto il monte Grifone, è nota per le coltivazioni del mandarino tardivo di Ciaculli.
L'iniziativa del giardino nasce nel 2004 da un'idea del giornalista Leone Zingales, segretario del Gruppo Cronisti dell’Associazione Siciliana della Stampa (Assostampa Sicilia). Il Gruppo Cronisti Siciliani ha coinvolto nella realizzazione dell'iniziativa la sezione di Palermo dell'Associazione nazionale magistrati (ANM).
Il luogo dove realizzare il Giardino della Memoria venne individuato a Ciaculli, in un terreno coltivato a mandarino confiscato nel 1993 ad un boss mafioso appartenente alla "famiglia" di Ciaculli. Il Comune di Palermo, ora proprietario del bene confiscato, ha assegnato in concessione al Gruppo Cronisti, organismo di Assostampa Sicilia che aderisce all’Unione nazionale cronisti italiani (UNCI), e all’ANM Palermo il terreno dove il Giardino della Memoria fu ufficialmente inaugurato il 5 gennaio 2005, con la sistemazione dell'ulivo di Paolo Borsellino e la messa a dimora di un albero a memoria dello scrittore-giornalista Giuseppe Fava.
Successivamente sono stati piantati alberi per ricordare Giovanni Falcone, Pietro Scaglione, Gaetano Costa, Giangiacomo Ciaccio Montalto, Libero Grassi, Nicolò Azoti, Giuseppe Impastato, Mario Francese, Pio La Torre, Joe Petrosino, Giuseppe Alfano, Dino Puglisi, Mauro De Mauro, Paolo Giaccone, Rosario Livatino, Filadelfo Aparo, Emanuele Basile, le vittime della strage di via dei Georgofili, Salvatore Carnevale, Cosimo Cristina, Giovanni Bellissima, Salvatore Bologna, Domenico Marrara.
Sotto ogni albero vi è una targhetta con il nome della vittima a cui la pianta è stata dedicata. Per Paolo Borsellino vi è un albero d'ulivo, altre specie di arbusti per le altre vittime.
Il giardino non è aperto sempre al pubblico, ma solo in caso di manifestazioni, ricorrenze delle uccisioni, visite delle scolaresche. In due speciali occasioni ha ospitato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (15 giugno 2007) e, nel ventennale della strage di Capaci, il presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti (23 maggio 2012), il quale ha inaugurato un memoriale in marmo con i nomi di circa 200 vittime della Mafia.
Assieme al Gruppo Cronisti di Assostampa Sicilia, all'ANM, e all’UNCI (Unione Nazionale Cronisti Italiani cui il Gruppo Cronisti come organismo di Assostampa Sicilia aderisce), collabora allo sviluppo di altre iniziative anche la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone.
All'interno del giardino sorgerà la casa-museo dell'antimafia e della legalità, che sarà costruita accanto all'area alberata.
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