LA “CARTA DI FIRENZE”
SUL PRECARIATO GIORNALISTICO
L’ESPOSTO ALL'ORDINE REGIONALE: COME FARLO
La “Carta di Firenze (Della deontologia sulla precarietà nel lavoro giornalistico)”, fondata su numerosi principi costituzionali, legislativi e norme internazionali
in materia, stabilisce delle norme di comportamento ispirate alla solidarietà tra colleghi - freelance, precari e contrattualizzati - ed ha come particolare
oggetto la tutela dei diritti dei giornalisti non contrattualizzati come
dipendenti. Ecco un modello di esposto-tipo da presentare all'Ordine regionale (segue)
CARTA DI FIRENZE, VIOLATA IN TUTTA LA SICILIA:
L'ASSOSTAMPA PRESENTA UN ESPOSTO PER LA SUA APPLICAZIONE.
"PRECARIATO E COMPENSI INIQUI SONO LA REGOLA, NON L'ECCEZIONE"
Necessaria la massima interazione operativa tra Ordine e Sindacato per
adempiere le disposizioni della Carta di Firenze con spirito di solidarietà tra colleghi e attraverso l'unità della categoria (segue)
L'EQUO COMPENSO PROSSIMO VENTURO: I TESTI DELLE PROPOSTE IN DISCUSSIONE AL SENATO. La trattazione congiunta dei due disegni di legge sulla "Equità retributiva del lavoro giornalistico", a firma rispettivamente del senatore Lannutti (IdV) e del deputato Moffa (PdL) è in atto affidata ad un comitato ristretto della Commissione Lavoro del Senato.
Senza un urgente accordo politico, si rischia la non approvazione
entro la fine della legislatura.(segue)
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Assostampa
Romana
pubblica una guida
per il giornalista freelance
"Giornalista
fai da te, vademecum per il lavoro autonomo e parasubordinato" è il
nome della pubblicazione realizzata dalla Consulta Feeelance dell'Associazione
Stampa Romana a cura di Natalia Marra e Maria Giovanna Faiella.
E' una vera e propria guida che fornisce chiarimenti e risposte a tantissimi
problemi "pratici" che riguardano i freelance.(segue)
| | CARTA DI FIRENZE, VIOLATA IN TUTTA LA SICILIA:
L'ASSOSTAMPA PRESENTA UN ESPOSTO
PER LA SUA APPLICAZIONE.
"PRECARIATO E COMPENSI INIQUI SONO LA REGOLA, NON L'ECCEZIONE"
Equo compenso e precarizzazione del lavoro giornalistico sono elementi ineludibili
nel dibattito all'interno della categoria. Non solo per la sempre più disastrosa situazione occupazionale ma per la stessa identità della professione, che attraversa un difficile processo di radicale e continua
trasformazione e tra breve vedrà riformato il proprio ordinamento.
La Carta di Firenze sulla precarietà nel lavoro giornalistico ha fotografato una situazione di assoluto degrado nel
sistema dell'informazione, dove i collaboratori precari pur essendo indispensabili
vengono generalmente pagati una, due, tre monete ad articolo. L'Ordine
ha quindi stigmatizzato la situazione di condizionabilità e ricattabilità dei giornalisti sfruttati, ribadendo che la tutela della loro autonomia è una garanzia della libertà di informazione, diritto di ogni cittadino.
La soluzione del problema degli editori che sfruttano è però gravemente complicata da chi comunque accetta di essere sfruttato per i più vari motivi, non vive di questo lavoro o lo farebbe anche gratis pur di poter
pubblicare.
Infine c'è perfino chi accusa cdr e sindacato di sacrificare gli interessi dei collaboratori,
senza i quali i giornali non potrebbero uscire in edicola, conducendo ogni
trattativa senza mai affrontare seriamente il problema delle loro condizioni
di sfruttamento.
Una risposta sindacale molto forte e significativa arriva da Assostampa Sicilia,
il cui Consiglio regionale all'unanimità ha firmato un esposto rivolto all'Ordine dei giornalisti per l'immediata attuazione
della Carta di Firenze.
In cosa consiste in pratica la sua applicazione? Salvo alcune rarissime eccezioni,
i collaboratori precari vengono pagati con trattamenti economici irrisori le
cui condizioni sono di dominio pubblico, note quindi anche all'interno delle
redazioni. Dal primo gennaio 2012 ogni direttore responsabile (o chi ne svolge
in tutto o in parte le funzioni) e in generale "gli iscritti all'Ordine che rivestano a qualunque titolo ruoli di coordinamento
del lavoro giornalistico sono tenuti a non impiegare quei colleghi le cui condizioni
lavorative prevedano compensi inadeguati".
In altre parole, ciascun redattore deve rifiutarsi di assegnare qualsiasi compito
di lavoro a colleghi pagati iniquamente, qualche monetina a servizio. D'altra
parte "gli iscritti all'Ordine sono tenuti a non accettare corrispettivi inadeguati
o indecorosi per il lavoro giornalistico prestato."
In attesa quindi di normative sull'equità retributiva ancora in discussione al Parlamento, il cui testo comunque rischia
di essere molto al di sotto delle aspettative di tutela di cui hanno disperato
bisogno i giornalisti freelance e collaboratori precari, l'Ordine dispone già da quasi 10 mesi di uno strumento per rendere impossibile lo sfruttamento dei
giornalisti, potendo sanzionare sia chi assegna sia chi accetta gli attuali
compensi inadeguati o indecorosi.
Abbiamo un organismo malato, abbiamo medico e medicina. Esitare perché il rimedio ha un sapore che a qualcuno non piace può solo aggravare la situazione.
ECCO IL TESTO DELL'ESPOSTO ALL'ORDINE DEI GIORNALISTI
APPROVATO DA TUTTI I 29 PRESENTI AL CONSIGLIO REGIONALE
ASSOSTAMPA SICILIA DEL 24 SETTEMBRE 2012
Al Consiglio Regionale dell'Associazione Siciliana della Stampa
Al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia
oggetto: iniziativa a valere come mozione nei confronti del Consiglio Regionale
Assostampa Sicilia e come esposto nei confronti del Consiglio Regionale
dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia
PREMESSA
Giancarlo Ghirra, segretario nazionale dell'Odg, ha ribadito ieri 23 settembre
2012 su Articolo 21: "Il precariato e i compensi iniqui stanno diventando la regola, non l’eccezione, con il risultato di negare il futuro a trentenni e quarantenni e di
negare una informazione di qualità ai cittadini."
Anche in Sicilia nel settore dell'informazione la legalità è l'eccezione e i compensi iniqui e la precarizzazione del lavoro giornalistico
sono la regola, in tutte le tipologie di attività: carta stampata, radio, tv, web, uffici stampa.
Dal primo gennaio del 2012 il Cnog ha stabilito essere in vigore la Carta di
Firenze della deontologia sulla precarietà nel lavoro giornalistico.
La Carta di Firenze afferma, in preambolo: "Un giornalista precario e sottopagato – soprattutto se tale condizione si protrae nel tempo – viene di fatto sospinto a lavorare puntando alla quantità piuttosto che alla qualità del prodotto informativo, e con poca indipendenza, sotto l’ombra di un costante ricatto che dal piano economico e professionale passa presto
a quello dei più elementari diritti, a partire da quelli costituzionalmente riconosciuti.
La condizionabilità e ricattabilità dei giornalisti sono inoltre strettamente correlate alla possibilità di trasmettere una buona e corretta informazione, andando a inficiare uno dei
capisaldi del sistema democratico."
"È necessario ribadire con forza che il primo diritto del giornalista è la tutela della sua autonomia, che in caso di precarietà lavorativa, fenomeno sempre più espansione, è troppo spesso lesa da inadeguate retribuzioni, da politiche aziendali più attente al risparmio economico che ad investimenti editoriali e qualità finale del prodotto giornalistico.
Ma anche da scelte di organizzazione del lavoro da parte di colleghi giornalisti
collocati in posizioni gerarchicamente superiori."
L'Art. 2, Comma 3: della Carta di Firenze recita: "La richiesta di una prestazione giornalistica cui corrisponda un compenso incongruo
in contrasto con l’articolo 36 della Costituzione, lede non solo la dignità professionale ma pregiudica anche la qualità e l’indipendenza dell’informazione, essenza del ruolo sociale del giornalista."
FATTI
In Sicilia le illegalità, inadempienze e violazioni relative al mercato del lavoro giornalistico autonomo
(freelance e collaboratori) che sono fatti di dominio pubblico e che ricadono
nelle disposizioni della Carta di Firenze riguardano:
- i direttori responsabili (o coloro che svolgono effettivamente le loro mansioni),
che non osservano la prescrizione di promuovere il rispetto dei principi della
Carta di Firenze (art. 1, ultimo comma);
- compensi iniqui, a partire da uno, due o tre euro ad articolo, cioè 10 volte inferiori del più basso compenso previsto nel tariffario dell'Odg del 2007;
- richieste di prestazioni gratuite in esubero rispetto a quelle a pagamento
(servizi gratis da un certo numero in poi; foto e/o video oltre l'articolo);
- mancato pagamento di servizi commissionati e non utilizzati;
- tempi di pagamento di norma dopo i 30-60 giorni ma anche superiori ai sei
mesi;
- mancato rimborso delle spese sostenute;
- utilizzazione di collaboratori autonomi con modalità tipiche dei lavoratori dipendenti;
- utilizzazione di personale che esercita abusivamente la professione giornalistica;
- sfruttamento di personale che aspira a maturare i titoli per ottenere l'iscrizione
all'elenco dei giornalisti pubblicisti;
- utilizzazione di comunicati stampa privi di firma e di riferimenti certi
che qualificano l'autore come giornalista, specie se provenienti da pubbliche
amministrazioni tenute a valersi di giornalisti ai sensi della legge 150/2000;
- violazione della legge 150/2000 che proibisce che i giornalisti i quali prestano
la propria opera in un ufficio stampa di pubblica amministrazione possano svolgere
anche altra attività d'informazione;
- violazione della legge 150/2000 che proibisce che i giornalisti i quali prestano
la propria opera nell'ambito di una qualsiasi attività d'informazione possano anche prestare la loro opera come addetto a funzioni
proprie dell'ufficio stampa di una pubblica amministrazione.
Si sottolinea che ovviamente "l'ombra di un costante ricatto" richiamata dal testo della Carta rende assai problematico per i colleghi precarizzati
esporsi in prima persona per denunciare le proprie condizioni lavorative.
D'altra parte le modalità di sfruttamento e precarizzazione sono fatti di pubblica conoscenza ben noti
a tutti i colleghi siciliani e l'Art. 2, Comma 7, della Carta recita "Tutti i giornalisti sono tenuti a segnalare ai Consigli regionali situazioni
di esercizio abusivo della professione e di mancato rispetto della dignità professionale."
INIZIATIVA
I sottoscritti giornalisti siciliani assumono pertanto l'iniziativa, di:
- denunciare attraverso il presente esposto al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti
di Sicilia che, salvo poche eccezioni, in tutte le strutture di informazione
siciliane comprese le maggiori testate della carta stampata vengono commesse
violazioni delle disposizioni della Carta di Firenze attraverso il verificarsi
di fatti come quelli sopra elencati;
- chiedere al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia l'applicazione
della Carta di Firenze avviando con urgenza i relativi procedimenti a cominciare
dalle maggiori testate della carta stampata ed emittenti radiotelevisive, convocando
i direttori responsabili (o coloro che svolgono effettivamente le loro mansioni)
e "gli iscritti all’Ordine che rivestano a qualunque titolo ruoli di coordinamento del lavoro giornalistico" i quali sono tenuti (Art. 2 comma 9 della Carta) a "non impiegare quei colleghi le cui condizioni lavorative prevedano compensi inadeguati."
- chiedere che il Consiglio Regionale, approvando il presente documento, impegni
gli organismi di Giunta e Segreteria di Assostampa Sicilia a fare i passi necessari
con Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia perché si realizzi a livello regionale con la massima urgenza l' “Osservatorio permanente sulle condizioni professionali dei giornalisti”, con le finalità previste dall'Art. 3 della Carta di Firenze: "L’Osservatorio ha il compito di vigilare sull'effettiva applicazione della presente
carta." L'organismo dovrà essere strumento di massima interazione operativa tra Ordine e Sindacato per
adempiere le disposizioni della Carta di Firenze con spirito di solidarietà tra colleghi e attraverso l'unità della categoria.
Palermo, 24 settembre 2012
Firmato
Maria Pia Farinella, Roberto Ginex, Dario Fidora, Salvo Messina, Sergio Raimondi,
Agostino Sangiorgio, Aldo Mantineo, Egle Palazzolo, Antonio Fiasconaro,
Massimo Bellomo, Paolino Licciardello, Fausto Galati, Rosalba Virone, Giovanni
Ingoglia, Francesco Di Parenti, Alessandro Anzalone, Giuseppe Gulletta,
Mario Petrina, Natale Conti, Luigi Ronsisvalle, Giancarlo Macaluso, Maria
Ausilia Boemi, Filippo Mulé, Ivan Scinardo, Stelio Zaccaria, Nuccio Carrara,
Giuseppe Petralia, Daniele Billitteri, Albero Cicero
INTERVIENE L'ORDINE DEI GIORNALISTI
L'Ordine di Sicilia sulle violazioni della Carta di Firenze scrive ai direttori
e coordinatori di testata: "Ulteriori comportamenti fuori dalle regole, che ricadono anche sotto la tua responsabilità
di direttore/coordinatore, non saranno ancora tollerati"(segue)
Il testo della Carta di Firenze è consultabile a questo indirizzo internet
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Chi è il
giornalista freelance
La
definizione di freelance contenuta nel documento elaborato in seno
al Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti
che ha accompagnato la proposta di istituzione
dell’ “elenco freelance” nell’Albo gestito dall’Odg.
(segue)
Lettera
aperta ai direttori e CdR delle testate siciliane sul lavoro giornalistico
precario
Questa lettera denuncia l’umiliante e vergognosa situazione professionale
in cui sono costretti a vivere i giornalisti precari, comunque chiamati:
collaboratori esterni, lavoratori autonomi o “freelance”.
I luoghi dove le aziende editrici riescono ad imporre questa situazione
di sfruttamento e mortificazione della dignità dei lavoratori
sono le redazioni dei giornali.(segue)
Accordo
collettivo nazionale
lavoro autonomo
Fieg-Fnsi
[link]
Le tipologie
di lavoro
giornalistico autonomo
Vademecum
dell'INPGI
sui co.co.co.
[link]
Ai giornalisti
non si applica il co.co.pro.
[link]
Uffici
stampa pubblici: tre aspetti che riguardano la precarietà nel
lavoro giornalistico
Esaminando
le problematiche che riguardano gli uffici stampa ed il lavoro
giornalistico precario emergono tre aspetti di rilievo: i casi
di elusione dell'incompatibilità di legge; la possibilità per
i lavoratori autonomi di una deroga al divieto di commistione;
la formulazione dei bandi di selezione. (segue)
ORDINE DEL GIORNO SUL LAVORO AUTONOMO
APPROVATO AL XXVI CONGRESSO DI BERGAMO
[Link]
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