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INTIMIDAZIONI A GIORNALISTI
UN FENOMENO ALLARMANTE

I vertici dell’Assostampa e dell’Ordine regionale richiamano l’attenzione della categoria su un problema che diventa sempre più inquietante. Assemblee a Trapani e al quotidiano La Sicilia

Alberto Cicero,
segretario Assostampa

''E' allarme per l'informazione e
per i giornalisti in Sicilia. Tre atti intimidatori contro
altrettanti giornalisti siciliani solo nelle ultime settimane
costituiscono un inquietante segnale che deve richiamare
l'attenzione collettiva delle autorità, dei cittadini e degli stessi operatori dell'informazione su un fenomeno che non può
essere ignorato o sottovalutato''. Lo afferma il segretario
dell'Associazione siciliana della Stampa, Alberto Cicero.
''L'incontro dei primi di aprile a Trapani che fa seguito alle recenti intimidazioni rivolte a un collega - aggiunge Cicero - e' una tappa del percorso che i giornalisti e la parte sana della società devono percorrere insieme per tutelare in Sicilia il patrimonio collettivo di un'informazione libera''.
''Di pari passo con la consapevolezza generale - conclude Alberto Cicero - deve crescere anche l'attenzione delle istituzioni nei confronti di quei giornalisti che, giorno per giorno, specie nelle realta' locali piu' difficili, lontane dai grandi centri e dalle redazioni centrali dei giornali, lavorano rischiando in prima persona per garantire ai cittadini il diritto costituzionale di essere informati correttamente''.

Anche Il presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia Franco Nicastro, ad una settimana didistanza dall'assemblea annuale e dall'intimidazione subita dal giornalista Aldo Virzì, ha partecipato a Trapani, insieme con il segretarioprovinciale dell'Assostampa Mariza D'Anna, ad un incontro con i giornalisti.
Nel corso dell'incontro, che si è svolto a Palazzo della Vicaria, sono state affrontate le specifiche problematiche legate alla categoria, le difficoltà contrattuali di molti precari e anche il complesso rapporto tra l'informazione e la politica. "Occorre maggiore rispetto delle regole deontologiche. I principi etici della professione devono restare valori irrinunciabili", ha detto Nicastro nel corso dell'intervento. "È emerso una grave stato di disagio dei colleghi che lavorano nelle province che tuttavia non si puòfar discendere solo dallo stato di precarietà economicoecontrattuale. Si deve ricercare invece un rapporto unitario
all'interno della categoria". Nicastro inoltre ha preannunciato l'avvio di corsi di aggiornamento per i giornalisti.
Mariza D'Anna ha sottolineato l'importanza della presenza dell'Ordine "in una provincia dove il precariato è molto diffuso e dove i giornalisti sono spesso costretti a subire pressioni e ingerenze nello svolgimento del loro lavoro. Senza entrare nel merito degli atti intimidatori che si sono susseguiti nel corso dell'ultimo anno, per i quali tocca alle forze dell'ordine fare luce, è importante che l'attenzione delle istituzioni e dei cittadini resti alta affinchè il diritto-dovere di informare sia garantito".


Intanto, convocata dal Cdr, l’assemblea di redazione de La Sicilia – alla presenza del segretario nazionale aggiunto, Luigi Ronsisvalle e del segretario regionale dell’Assostampa, Alberto Cicero – ha espresso la propria incondizionata solidarietà al collega Sergio Taccone, corrispondente del nostro quotidiano da Portopalo, vittima di un vile gesto di intimidazione. Il collega ha infatti trovato i copertoni della propria auto tagliati: tutto ciò all’indomani di un articolo, a firma appunto di Sergio Taccone – uno dei corrispondenti più attenti e impegnati del giornale – che metteva il dito sulla piaga dello spaccio di droga dilagante nel paese. Evidentemente, un articolo che ha dato fastidio a qualcuno, che si è sentito toccato nei propri interessi mafiosi e che vigliaccamente ha reagito nell’unico modo che conosceva, cioè in maniera criminale.
E’ questo l’ennesimo tentativo che avviene in Sicilia – dopo gli ultimi preoccupanti precedenti – di imbavagliare la stampa, intimorendola nell’esercizio del sacrosanto diritto-dovere di cronaca. Si rileva, in particolare, l’importanza del lavoro dei corrispondenti, giornalisti di frontiera che, armati soltanto del proprio coraggio, della propria passione giornalistica e della voglia di raccontare le realtà locali – purtroppo spesso degradate, in balia di interessi criminali e mafiosi – non si lasciano intimorire o condizionare e continuano ad esercitare questa professione, a servizio della democrazia del Paese e del sacrosanto diritto all’informazione dei cittadini.
L’assemblea di redazione, convocata per l’occasione, nell’esprimere la propria incondizionata solidarietà al collega Taccone, respinge con forza qualsiasi tentativo di condizionamento o di imbavagliamento della stampa, sicura che nessun atto intimidatorio potrà mai impedire il corretto svolgimento del diritto-dovere di cronaca, baluardo insopprimibile e fondamentale della democrazia nel Paese.

Palermo, 17 aprile 2008

 

 
   

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