| | Vertenza al Giornale di Sicilia I fatti e le reazioni PALERMO, 29 DIC - Il Cdr del Giornale di Sicilia, d'intesa con l'Associazione siciliana delle stampa proclama, con effetto immediato, un giorno di sciopero "contro - si legge in una nota del comitato di redazione - la censura preventiva della direzione che ha impedito la pubblicazione, con un giorno d'anticipo rispetto al concorrente, di una notizia certa e verificata sulla collaborazione con la giustizia di un uomo d'onore del clan Lo Piccolo". "Il collega autore dell'articolo aveva accertato con scrupolo e correttezza la fondatezza della notizia, curandosi di verificare che non nuocesse all'incolumità di alcuno - continua la nota - La direzione ha opposto la richiesta di un virgolettato ufficiale a corredo del pezzo. Con ciò pretendendo che il collega rivelasse la fonte e la istigasse a commettere un reato". "Tuttavia, - si legga ancora nella nota sindacale - lo stesso giorno e anche nei giorni successivi, la direzione ha autorizzato la pubblicazione di altre notizie formalmente e giuridicamente ancora coperte dal segreto istruttorio sol perchè erano state pubblicate da altri organi di informazione". PALERMO, 29 DIC - "Nell'esprimere solidarietà al collega che ha lavorato un'intera giornata su una notizia che poi ha dovuto leggere su un altro quotidiano - prosegue la nota - ribadiamo che, a nostro avviso, il giornalista deve obbedire all'unica regola di pubblicare le notizie di cui viene in possesso previa seria e scrupolosa verifica, ogni altra pretesa della direzione rappresenta un'oggettiva richiesta di visto preventivo delle autorità, inaccettabile in un sistema democratico". PALERMO, 29 DIC - Lo sciopero proclamato dal Cdr del Giornale di Sicilia, d'intesa con l'associazione siciliana delle stampa, ha il pieno sostegno del sindacato dei giornalisti. "È inaccettabile - dicono il segretario regionale della Assostampa Alberto Cicero e il segretario di Palermo, Enrico Bellavia - la pretesa della direzione di esigere visti preventivi di qualsiasi sorta su notizie di cronaca scrupolosamente verificate e controllate". Secondo l'Assostampa "l'aver impedito la pubblicazione di un articolo che, con un giorno di anticipo sul concorrente, dava notizia della collaborazione con la giustizia di un uomo d'onore del clan Lo Piccolo, è un fatto gravissimo". "La direzione ha preteso che avesse a corredo una dichiarazione virgolettata di una fonte istituzionale - prosegue il sindacato - il che equivale a chiedere al giornalista di rivelare le proprie fonti e sollecitarlo a istigare un pubblico ufficiale a commettere un reato. La censura sulle notizie praticata al Giornale di Sicilia, come la perquisizione a Repubblica dei giorni scorsi, sono i risvolti preoccupanti di un modo di intendere l'informazione che sta guadagnando spazio a più livelli, instaurando un clima intollerabile in un sistema democratico". PALERMO, 29 DIC - "Lo sciopero proclamato dai colleghi del Giornale di Sicilia vuole essere l'affermazione del primato dei contenuti editoriali e del diritto di cronaca rispetto a qualsiasi altro interesse e nello stesso tempo la rivendicazione della dignità e del rispetto del lavoro di ogni giornalista". Lo afferma il segretario della Federazione Nazionale della Stampa, Franco Siddi. "Quanto denunciato dai colleghi del Giornale di Sicilia - aggiunge Siddi - si palesa come il frutto corrosivo di un clima di inaccettabili processi preventivi al diritto di cronaca e alla libertà del giornalista, rappresentati da incomprensibili perquisizioni, come accaduto tre giorni fa a Repubblica, e dalla presentazione di disegni di legge 'bavagliò in Parlamento". "La buona informazione - conclude - ha il dovere di dare notizie sui fatti, non di censurarli. I colleghi del Giornale di Sicilia denunciano una mortificazione sulla quale sarà bene una riflessione anche da parte delle direzioni dei giornali. Certo è che la categoria sarà al fianco di ogni giornalista che voglia correttamente e con lealtà fare il proprio lavoro senza tacere e senza autocensurarsi". PALERMO, 29 DIC - Il consiglio direttivo e il gruppo siciliano dell'Unci-Unione nazionale cronisti italiani " esprimono solidarietà - si legge in una nota - al cronista del Giornale di Sicilia al quale è stato impedito di scrivere in anticipo, rispetto ad altri organi di informazione, il nome di un nuovo collaboratore di giustizia". "L'episodio - sostiene Leone Zingales, presidente dell'Unci Sicilia - costituisce un inquietante precedente. Il cronista che verifica la notizia e ne chiede ai dirigenti l'immediata pubblicazione fa solamente il suo dovere. Richiedendo allo stesso cronista di affiancare alla notizia una dichiarazione della fonte significa andare contro la deontologia professionale perchè rivelando la stessa, si compromette il rapporto di fiducia". PALERMO, 29 DIC - Il Cdr del quotidiano La Sicilia esprime solidarietà "al collega del Giornale di Sicilia - si legge in una nota - cui è stato impedito di fare il proprio mestiere e cioè il diritto di pubblicare le notizie di cui era venuto a conoscenza e sulla cui veridicità aveva compiuto i dovuti controlli". "Condizionare la possibilità di dare una notizia alla rivelazione delle fonti - prosegue la nota del Cdr - è un ricatto inaccettabile, un modo di esercitare censura e di spingere all'autocensura. Esprimiamo, dunque, il nostro sostegno al collega e alla redazione tutta che ha reagito con grande dignità proclamando lo sciopero immediato a tutela del diritto-dovere di informazione". BARI, 29 DIC - Il Comitato di redazione del quotidiano 'la Repubblicà esprime solidarietà ai giornalisti del 'Giornale di Sicilià che hanno proclamato uno sciopero immediato contro la censura su una notizia di mafia. "Il no opposto dalla direzione alla pubblicazione dell'articolo, come la perquisizione nella sede palermitana di Repubblica dopo la pubblicazione di una notizia, sono - è detto in una nota del Cdr - due facce della stessa preoccupante situazione in cui versa il diritto di cronaca rivendicato dai giornalisti e il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati". PALERMO, 29 DIC - L'Ordine dei giornalisti di Sicilia "esprime pieno sostegno - si legge in una nota - ai colleghi del Giornale di Sicilia che protestano per la mancata pubblicazione di una notizia certa e verificata". "Un clima di pesante condizionamento - prosegue la nota - opprime ormai il lavoro dei cronisti, stretti tra le minacce della criminalità e le iniziative della magistratura. Ancora più inaccettabile è la scelta dell'autocensura imposta all'interno stesso delle redazioni. Ancora una volta vengono colpiti la libertà di stampa e il diritto di cronaca. Ai colleghi del Giornale di Sicilia l'Ordine esprime la più ampia solidarietà". (ANSA) - PALERMO, 30 DIC - Il Cdr della Rai Sicilia esprime solidarietà "nei confronti dei colleghi - si legge in una nota - che hanno deciso di astenersi dal lavoro per difendere il diritto di informazione". "I giornalisti - prosegue la nota - della Rai siciliana esprimono forte preoccupazione per il susseguirsi di eventi che limitano l'indipendenza della professione e auspicano, su questi temi, una forte riflessione dell'intera categoria". PALERMO, 30 DIC - "Anche oggi il Giornale di Sicilia è in edicola nonostante lo sciopero della quasi totalità della redazione, che rivendicava semplicemente il diritto di informare i lettori". È quanto si legge in una nota del Cdr del Giornale di Sicilia, che annuncia le dimissioni per " mancanza di agibilità sindacale". Lo sciopero era stato proclamato ieri per la mancata pubblicazione della notizia di un nuovo pentito di mafia, poi pubblicata da un altro quotidiano. Prendendo "atto dell'ennesimo fallimento del sistema dello sciopero in questa azienda" il Cdr aggiunge che "la direzione e alcuni colleghi hanno dimostrato ancora una volta che il giornale può essere confezionato anche da un minuscolo numero di redattori (otto su sessanta)". "Per questo - prosegue la nota sindacale - vogliamo chiedere scusa ai colleghi per aver fatto perdere loro inutilmente la retribuzione e ringraziare per il sostegno tutti e in particolar modo chi - pur non essendo tutelato quanto noi - ha dimostrato grande sensibilità di fronte al problema squisitamente professionale che ha portato alla proclamazione dello sciopero".(ANSA). PALERMO, 30 DIC - "Vogliamo chiedere scusa - continua la nota del Cdr del Giornale di Sicilia - anche ai lettori perchè indirettamente abbiamo fatto sì che uscisse un prodotto largamente incompleto, senza firme (a parte qualche editorialista e qualche collaboratore pagato poco più di 3 euro ad articolo) e con un contenuto pubblicitario di gran lunga superiore ai massimi previsti dalla legge. Chiediamo scusa ai lettori anche perchè non sono stati informati adeguatamente sul perchè, oggi, si sono trovati un prodotto così scadente". Il Cdr infine invita "la direzione a prendere atto del fatto che il Giornale di Sicilia può essere fatto uscire anche da sei persone. Che evidentemente, essendo sempre le stesse, vogliono dimostrare proprio questo al direttore-editore, con ciò giocando apertamente col posto di lavoro dei colleghi". "Come ultimo atto prima delle dimissioni - conclude la nota - crediamo tuttavia di dovere attivare tutte le iniziative, anche legali, a tutela della nostra professionalità e del nostro posto di lavoro. A giorni sarà convocata un'assemblea alla quale intendiamo invitare anche la direzione". PALERMO, 30 DIC - Il comitato di redazione del TG5, in una nota, esprime "solidarietà ai colleghi del Giornale di Sicilia la cui sacrosanta mobilitazione per difendere il diritto di cronaca e la libertà di stampa è stata ancora una volta vanificata dalla scelta della direzione di mandare oggi in edicola il giornale, nonostante l'altissima adesione allo sciopero indetto dall'assemblea dei redattori contro il rifiuto della direzione di pubblicare un articolo che riguardava il pentimento di un mafioso". "Le dimissioni del Cdr del Giornale di Sicilia e la denuncia di inagibilità sindacale - si legge ancora nella nota - sono un segnale grave che deve fare riflettere l'intera categoria" ROMA, 30 DIC - "Solidarietà dei giornalisti Rai ai colleghi del Giornale di Sicilia, che hanno scioperato e in particolare a quelli del Cdr, che si sono dimessi dopo l'uscita del quotidiano confezionato da pochi redattori", esprime Carlo Verna, segretario dell'Usigrai. "Questo è il momento in cui tutta la categoria deve far sentire la vicinanza ai giornalisti più esposti - continua il comunicato - Agli editori che limitano la libertà di stampa e a quelli che ancora sono ostili alla riapertura del tavolo contrattuale, la risposta dei giornalisti deve essere quella del tutti per uno e uno per tutti e per la qualità del sistema italiano della comunicazione". | | | |