| | La Fnsi e l’Associazione siciliana della Stampa comunicano: "Sebbene si tratti di un atto dovuto, suscita comunque sconcerto la decisione della Procura di Palermo di iscrivere nel registro degli indagati i venti giornalisti dell’ufficio stampa della Presidenza della Regione siciliana". L’ipotesi di reato (concorso in abuso in atti di ufficio) lascia intendere che sulla vicenda delle nomine dei giornalisti aleggi un che di misterioso e inquietante, così come sulla qualifica di redattore capo prevista dal contratto di lavoro giornalistico. In realtà l’ufficio stampa e documentazione presso la Presidenza della Regione venne istituito oltre trenta anni addietro con un’apposita legge regionale, poi seguita da un accordo sindacale recepito dal governo regionale, che prevedeva per i giornalisti proprio il riconoscimento del trattamento giuridico ed economico di redattore capo. Per altro in Sicilia, nel pieno rispetto della legge 150, il contratto nazionale di lavoro e le relative qualifiche da applicare ai giornalisti che operano negli uffici stampa delle pubbliche amministrazioni sono stati recepiti da un accordo sindacale. L’intesa, firmata da Fnsi e Associazione della Stampa con l’assessorato alla Presidenza, e ratificata da un decreto assessoriale pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, fissando i profili professionali e il relativo trattamento economico dei giornalisti, di fatto ha messo ordine in ragione delle osservazione della Corte Costituzionale. La Suprema Corte aveva cassato quelli parti delle leggi regionali riguardanti proprio le qualifiche contrattuali dei giornalisti degli uffici stampa delle pubbliche amministrazioni sottoposte al controllo della Regione, stabilendo che le stesse qualifiche non possono essere attribuite per legge ma solo per contrattazione tra le parti. Contrattazione che è infatti avvenuta creando un collegamento organico tra le prime norme che riguardano la Regione e il sistema contrattuale che riguarda il territorio. PALERMO, 8 MAG - Il Comitato di redazione dell'Ufficio stampa della Regione siciliana esprime "fiducia nell'operato della magistratura che, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa e da alcuni giornali, starebbe indagando sulla legittimità delle assunzioni dei giornalisti, i quali sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati". L'organismo sindacale, tuttavia, manifesta "stupore e sconcerto sia per il presunto coinvolgimento dei giornalisti nell'indagine, sia per la pubblicazione della notizia che rappresenta una palese violazione del segreto istruttorio, del segreto d'ufficio e della recente normativa processuale". Proprio per questo, i giornalisti della Presidenza della Regione denunciano "l'accanimento mediatico che, ormai da anni, accompagna la loro attività professionale". " Le indagini in corso - si legge in una nota - accerteranno la legittimità operativa di quest'Ufficio restituendo ai giornalisti quella dignità professionale e deontologica che nessuno può mettere in dubbio, per tutelare la quale verrà valutata ogni iniziativa da assumere nelle sedi e nei modi più opportuni". " L'occasione è propizia per riaffermare - prosegue il cdr - che il rapporto di lavoro, di diritto privato, di tutti i giornalisti dell'Ufficio stampa della Presidenza della Regione siciliana, discende da una legge approvata dal Parlamento regionale 30 anni fa - che ha superato, come del resto tutte le successive modifiche, fino all'ultima del 2006, il visto di costituzionalità - ed è regolato dal Contratto nazionale di lavoro della categoria". " L'impegno quotidiano profuso dai giornalisti dell'Ufficio stampa è testimoniato - dice una nota - con evidenza dalla puntualità con cui viene dato conto dell'attività istituzionale del presidente della Regione, della giunta di governo e dei dodici assessorati regionali che non dispongono più della figura dei portavoce, soppressa con legge". " Tutta l'informazione dell'Ufficio stampa è improntata a garantire trasparenza e visibilità all'attività politico-amministrativa della Regione, - osservano - attraverso un desk centrale operativo per ben 16 ore al giorno, con l'invio di comunicati stampa e multimediali, la realizzazione di un TG settimanale diffuso attraverso il web, il satellite e 40 emittenti della Sicilia, la produzione di supporti audiovisivi, l'aggiornamento del sito internet, una newsletter riepilogativa delle attività del giorno e un'importante funzione di documentazione e ricerca. Attività che i colleghi della stampa locale, nazionale ed estera possono ben testimoniare". | | | |