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Consiglio regionale dell’Associazione siciliana della Stampa
nel corso della seduta dell’8 febbraio scorso a Palermo ha approvato,
con una sola astensione, un documento con il quale si esprime preoccupazione
per l’accesso indiscriminato alla professione, e chiama in causa
le responsabilità dell’Ordine nazionale dei giornalisti .
Questo il testo integrale del documento:
DOCUMENTO
APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE
NELLA SEDUTA DEL 08-02-2010
Tutti favorevoli,
1 solo astenuto Lontani dalla difficile, e talvolta disperata, realtà della
professione, incapaci di comprendere i mutamenti del mercato del lavoro
e di rappresentare
le esigenze autentiche dei veri giornalisti che svolgono questa professione
in via esclusiva e a tempo pieno, i vertici del Consiglio nazionale
dell'Ordine dei giornalisti continuano a lanciare i loro strali contro
il sindacato
accusandolo di fare il suo vero mestiere: denunciare le storture
della professione, lanciare l'allarme sulla crisi che sta travolgendo
il settore
dell'editoria, e cercare di difendere l'occupazione.
Purtroppo i dati della professione sono più che allarmanti. Quasi
centomila giornalisti iscritti all'Ordine e appena 17 mila occupati con
regolare contratto a tempo pieno e indeterminato. Settecento prepensionamenti
solo nel 2009 e un turn over ormai ridotto ad alcune centinaia di unità all’anno.
A fronte di questi numeri, che non ammettono alcun distinguo e che dovrebbero
invece chiamare tutti a una piena assunzione di responsabilità,
il presidente del Consiglio nazionale Lorenzo Del Boca giudica l'allarme
lanciato con senso di responsabilità dal sindacato "autentiche
sciocchezze". Affermazione gravissima che è non solo
indice di ignoranza dei problemi della categoria e di arroganza,
ma una gratuita
offesa alle migliaia di giornalisti disoccupati, precari o sottoccupati
costretti a vivere ai margini della professione senza tutele, senza
garanzie e senza certezze per il futuro.
I vertici del Consiglio nazionale del'Ordine continuano a difendere
l'accesso indiscriminato a una professione che sta per esplodere,
interpretando con eccessivo permissivismo la legge e le norme,
sfornando ogni anno
migliaia di nuovi professionisti destinati alla disoccupazione
certa. Continuano a difendere l'accesso di migliaia di pubblicisti
sebbene
poi
solo una minima percentuale di questi si iscrive all'Inpgi, come
la legge obbliga a fare tutti coloro che svolgono effettivamente
il nostro
mestiere.
Il sindacato invece, sia a livello regionale sia a livello nazionale,
continuerà a
denunciare questo stato di cose ormai intollerabile. Continuerà a
chiedere un accesso più rigoroso
e severo; un criterio selettivo nella composizione delle commissioni
di esame,
che tenga conto esclusivamente del valore dei curricula degli aspiranti
commissari. Il sindacato continuerà a chiedere il rispetto
della legge e della deontologia professionale, profondendo il proprio
impegno
a favore di una rappresentanza istituzionale trasparente e di qualità al
Consiglio nazionale dell’Ordine.
Fanno bene i vertici dell'Ordine ad affermare che non intenderanno
più rispondere
al Sindacato. D'ora in avanti i vertici del Consiglio nazionale dell'Ordine,
quali membri di un ente di diritto pubblico, faranno bene a rispondere
dei loro atti direttamente ai ministeri vigilanti.
In
alto, Albero Cicero Segretario Regionale Assostampa Sicilia;
in basso, Daniele Billitteri, Presidente Assostampa Sicilia | | | |