Il Consiglio regionale dell’Assostampa ad Enna per il processo a Josè Trovato e Giulia Martorana 
 
Sollevata questione di legittimità costituzionale dell’articolo 200
del codice di procedura penale in merito alla riservatezza delle fonti di informazione dove si differenzia
fra professionisti e pubblicisti  

“ La presenza dell’intero consiglio regionale nell’aula del tribunale di Enna al fianco dei colleghi Trovato e Martorana non è solo un atto di solidarietà scontata verso i colleghi imputati ma la chiara testimonianza di un sindacato in prima linea vicino a tutti i colleghi in difesa della libertà di stampa”. Lo ha dichiarato il segretario regionale Alberto Cicero, a margine dell’udienza svoltasi al tribunale di Enna dove i giornalisti pubblicisti Josè Trovato e Giulia Martorana sono processati per non aver voluto rivelare le loro fonti di informazione. “La categoria – ha detto il presidente del consiglio regionale Daniele Billitteri – ha urgente bisogno di una nuova legge che sia specchio fedele dei tempi e che tuteli i giornalisti che svolgono la professione”.
“ Aver sollevato la questione di legittimità costituzionale in relazione all’attività dei giornalisti pubblicisti – dice Gigi Ronsisvalle, vicesegretario nazionale FNSI – conferma la vetustà e l’inadeguatezza della legge istitutiva dell’Ordine, ormai troppo lontana dalla realtà dei veri giornalisti impegnati giornalmente dentro e fuori le redazioni, e l’inadeguatezza di un ordine professionale incapace di interpretare le reali esigenze dei colleghi e di rappresentarli e difenderli adeguatamente. Una seria e profonda riforma non può più essere ormai solo uno slogan ma è un obbligo per l’intera categoria”.

Il Consiglio regionale dell’Assostampa, riunitosi in sessione straordinaria nei locali del Tribunale di Enna,
ha approvato il seguente
ORDINE DEL GIORNO

La presenza del Consiglio regionale in un’aula di giustizia dove vengono processati i colleghi Josè Trovato e Giulia Martorana concretizza l’impegno nella difesa di colleghi, rei di avere compiuto nient’altro che il proprio dovere. Un impegno importante anche alla luce dei temi che costituiscono l’oggetto della vicenda cioè il tentativo del sistema giudiziario di non riconoscere la legittimità della riservatezza sulle fonti delle notizie. Tentativo che di fatto mette il cronista nelle condizioni di doversi, nella migliore delle ipotesi, autocensurare. Il Consiglio regionale sostiene, a questo riguardo, la linea della difesa in giudizio di sollevare eccezione di costituzionalità alla norma obsoleta e fuori dalla realtà che segna ancora una differenza tra giornalisti professionisti e pubblicisti. E ricorda che il sindacato già da anni ha sottoscritto contratti nei quali tale differenza non è più contemplata. Una linea che attende ulteriore sviluppo in una ormai non rinviabile riforma dell’Ordine dei giornalisti.
Il sindacato dei giornalisti siciliani non lascia soli i cronisti per altro già sottoposti a pesanti intimidazioni che hanno comportato anche la necessità di adottare misure di protezione oggi a Enna come a Buscemi dove il collega Giorgio Italia ha ricevuto una serie di inquietanti intimidazioni.
Una presenza militante con un significato preciso: la tutela dei valori fondanti di una professione impegnata nella difesa della propria agibilità in ossequio al diritto dovere di informare i cittadini e al diritto di questi ultimi di essere informati.

Prima udienza lunedì 15 marzo 2010 del processo per Josè Trovato e Giulia Martorana
Il Consiglio regionale dell’Assostampa si riunisce in via d’urgenza ad Enna
Il Consiglio Regionale dell’Associazione Siciliana della Stampa è convocato, in via d’urgenza, lunedì 15 marzo 2010 presso il tribunale di Enna, viale Diaz, 1 Enna alta, alle ore 9 per portare il sostegno del sindacato siciliano ai colleghi Josè Trovato e Giulia Martorana impegnati in una difficile vicenda giudiziaria. (segue)