| | Intercettazioni,
i Comitati di redazione dei quotidiani
La Sicilia, Giornale di Sicilia
e Gazzetta del Sud:
“È legge
bavaglio”
''Un bavaglio alla libera informazione,
un colpo al cuore della democrazia di questo Paese''. Così i Comitati di redazione (Cdr) dei quotidiani
La Sicilia, Giornale di Sicilia e Gazzetta del Sud spiegano la loro adesione
''alla protesta contro una legge, quella sulle intercettazioni in questi
giorni in discussione in Parlamento, che non si può definire altrimenti
che una vergogna''.
''Un bavaglio alla libera informazione, un colpo al cuore della democrazia
di questo Paese''. Così i Comitati di redazione (Cdr) dei quotidiani
La Sicilia, Giornale di Sicilia e Gazzetta del Sud spiegano la loro adesione
''alla protesta contro una legge, quella sulle intercettazioni in questi
giorni in discussione in Parlamento, che non si può definire altrimenti
che una vergogna''.
''Dietro questa legge - affermano i tre Cdr in una nota congiunta - non
c'è alcun intento di presunta difesa dei diritti individuali -
basti pensare che a tutela della privacy esiste già un codice
etico che basterebbe applicare – ma soltanto l'arroganza di un
potere politico che vuole agire indisturbato: una cosa inaccettabile
in un Paese democratico dove la libera informazione ha proprio il compito
di cane da guardia della democrazia. Con questa legge bavaglio sarebbe
ad esempio impossibile informare tempestivamente i cittadini su casi
che mettono a rischio la loro salute o la loro incolumità, come
ad esempio quelli di malasanità''.
''Con questa legge bavaglio - si legge ancora nel comunicato sindacale
dei giornalisti dei tre maggiori quotidiani dell'Isola - si paralizzano
le indagini della magistratura e si rende più difficile, se non
impossibile, scoprire i reati e i loro autori: in tal modo, si rende
più insicura la vita dei cittadini. Un bavaglio che in Sicilia
diventa ancora più soffocante, visto che i giornalisti non potrebbero
dare tempestive notizie ai cittadini sul fronte della lotta alla mafia''.
''Questa legge - osservano i tre Cdr - vuole impedire ai giornalisti
di fare il loro lavoro e vuole impedire ai cittadini di sapere e di potere,
di conseguenza, fare scelte consapevoli.
È una intimidazione inaccettabile nei confronti di un'intera categoria
e un tentativo di rendere sudditi i cittadini.
Imbavagliare la stampa ci pone pericolosamente allo stesso livello di
Paesi dittatoriali ed è una pesante deriva verso la fine delle
libertà civili. Questa non è una legge garantista, ma solo
una legge liberticida, un vero e proprio attacco al cuore della democrazia''.
''Per questo, le redazioni dei tre principali quotidiani siciliani -
conclude la nota congiunta - si associano alla protesta del sindacato
e sono pronte a scioperare, a scendere in piazza e a portare avanti tutte
le iniziative del caso che l'Assostampa, la Fnsi e l'Ordine vorranno
intraprendere''. | | | |