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Lettera aperta ai direttori e CdR delle testate siciliane sul lavoro giornalistico precario
Questa lettera denuncia l’umiliante e vergognosa situazione professionale in cui sono costretti a vivere i giornalisti precari, comunque chiamati: collaboratori esterni, lavoratori autonomi o “freelance”.
I luoghi dove le aziende editrici riescono ad imporre questa situazione di sfruttamento e mortificazione della dignità dei lavoratori sono le redazioni dei giornali.(segue)

Uffici stampa pubblici: tre aspetti che riguardano la precarietà nel lavoro giornalistico
Esaminando le problematiche che riguardano gli uffici stampa ed il lavoro giornalistico precario emergono tre aspetti di rilievo: i casi di elusione dell'incompatibilità di legge; la possibilità per i lavoratori autonomi di una deroga al divieto di commistione; la formulazione dei bandi di selezione.(segue)

Sulle modalità di accesso alla professione: apprendistato, scuole di giornalismo e numero chiuso
La riforma dell'apprendistato, attraverso la formulazione del Testo Unico recentemente modificato dalla Conferenza Stato-regioni e sottoposto alle parti sociali, sarà esaminata in autunno dalle commissioni parlamentari prima del varo definitivo da parte del Consiglio dei ministri. In particolare l'art. 5 del Testo Unico disciplina l' "Apprendistato di alta formazione e ricerca" con cui possono essere assunti in tutti i settori di attività pubblici o privati soggetti di età compresa tra i 18 e 29 anni anche per il conseguimento di titoli di studio universitari o per il praticantato previsto per l'accesso alle professioni ordinistiche.(segue)

LINK
 
FNSI
INPGI
CASAGIT
CNOG
Ordine Regionale

 

Lettera al Presidente della Repubblica
contro il disegno di legge sulle intercettazioni


Ordine dei giornalisti
di Sicilia
Associazione siciliana
della stampa
UNCI - Unione nazionale cronisti italiani - Sicilia

 

Palermo lì, 11 ottobre 2011

Caro Presidente,
l'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, l'Associazione siciliana della Stampa ed il Gruppo siciliano dell'Unci-Unione nazionale cronisti italiani si rivolgono a Lei in un momento difficile per le Istituzioni di questo Paese, costretti a questo passo dal ritorno nell'agenda del Governo, e con una corsia preferenziale di priorità in Parlamento, del 'famigerato' disegno di legge sulle intercettazioni, che non esitiamo a definire 'liberticida'.

Inutile sottolinearLe quanto, nella forma predisposta dal Governo, il ddl costituisca un grave ostacolo all'esercizio del diritto-dovere di cronaca e si risolva in una inaccettabile limitazione della libertà di stampa.

Ci rivolgiamo a Lei dalla Sicilia, rammentando la Sua visita del giugno 2007 al Giardino della Memoria di Ciaculli, a Palermo, che custodisce il ricordo, tra le tante vittime della mafia, anche dei giornalisti che nella nostra isola hanno pagato con la vita il proprio impegno per un'informazione coraggiosa, indipendente e libera da qualsiasi condizionamento.
Un'informazione che oggi verrebbe gravemente mutilata dall'approvazione del ddl, proposto dal Governo, per evitare che gli elettori vengano a conoscenza dei comportamenti di una classe dirigente, nel suo complesso, sottoposta a dure critiche anche a livello internazionale.

Chiediamo a Lei, signor Presidente, di farsi interprete presso il Governo ed i Parlamentari italiani invitandoli a “fare un passo indietro”, abbandonando il progetto che prevede, tra le altre misure, anche il carcere per i giornalisti che pubblicano le conversazioni, costituendo, dunque, uno strumento di intimidazione senza precedenti nel tormentato percorso della libertà nel nostro Paese.
Nella certezza di un Suo autorevole ascolto, Le porgiamo i sensi della nostra stima.


Vittorio Corradino
Presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia

Alberto Cicero
Segretario regionale dell'Assostampa siciliana

Leone Zingales
Presidente del Gruppo siciliano dell'Unci
Unione nazionale cronisti italiani

 

 

 

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