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Ungp, preoccupazione per la situazione finanziaria dell’Inpgi

Orazio Raffa

Rammarico da parte del Consiglio nazionale dell’Ungp che, nella seduta del 10 dicembre 2020, ha mostrato le proprie lamentele  pubblicando due documenti   riguardo la mancata pubblicazione sul sito ufficiale dell’Inpgi dei bilanci dell’Istituto, approvati dal Consiglio di Amministrazione, e ha sollecitato una gestione più trasparente e professionale della comunicazione dell’Ente.

Di seguito i due documenti.   

“L’Unione nazionale giornalisti pensionati – sostiene Orazio Raffa (Vicepresidente dell’Unione e componente del Comitato amministratore della Gestione separata dell’Inpgi) – esprime forte preoccupazione per la situazione finanziaria dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani e per la mancanza, a tutt’oggi, di iniziative atte ad assicurare il futuro della Cassa.

“E’ indubbio che la principale causa del rapido deterioramento dei bilanci è riconducibile alla crisi dell’editoria e, più in generale, alla recessione economica nel Paese assieme allo sviluppo tecnologico che tende a ridimensionare se non sostituire la figura del giornalista. A questo si sommano le criticità legate alla mancanza di progetti industriali innovativi e all’assenza di politiche di sostegno al lavoro, che si sono riverberate inevitabilmente sulla gestione previdenziale. Per questo, è opportuno che il governo assuma tutte le misure possibili e compatibili per sostenere e superare questo difficile momento.

“Alla dirigenza dell’Istituto, quindi, il compito di sollecitare la politica a farsi carico della problematica, che riguarda l’indipendenza di un settore nevralgico per la vita democratica del Paese, protetto dalla Costituzione.

“Contemporaneamente gli organi dirigenti dell’Istituto devono mettere in campo una serie di riforme interne che, sebbene non possano essere sufficienti a risolvere i gravi squilibri finanziari, devono rappresentare un forte segnale di compartecipazione e di ferma volontà a rimettere in gioco quanto ereditato da un passato spazzato via negli anni. 

“Nell’auspicio che si possa restituire un orizzonte operativo di lungo periodo al nostro Istituto di previdenza, assicuriamo la piena collaborazione e mobilitazione affinché ciò si concretizzi.”

Nel suo ordine del giorno, Romano Bartoloni (Presidente del Gruppo del Lazio e componente del Consiglio generale dell’Istituto) scrive:

“Mentre continua la vendita o la svendita come in tempi di guerra dei gioielli di famiglia per colmare un buco mensile di 12 milioni di euro necessari per pagare le pensioni dei giornalisti, il profondo rosso dell’Inpgi per centinaia di milioni certificato all’ultimo consiglio generale incombe sul tavolo del negoziato con il governo e con gli editori in cerca di una via di uscita per salvare la nostra previdenza dal fallimento e per sventare l’arrivo del commissario”come previsto dalla legge.

“Un governo alle corde per il Covid, indebitato fino al collo dai colpi della pandemia, con l’INPS al tappeto travolto dai miliardi del pronto soccorso antivirus, con i giornalisti malvisti perché troppo ficcanaso, è in grado, e soprattutto ne ha voglia, di compiere miracoli per salvare l’istituto in extremis? L’11 novembre 2020 nel Consiglio generale in via Nizza è stata scritta la pagina più buia nella storia dell’Inpgi che ha registrato un astronomico disavanzo di bilancio di 253 milioni di euro, il peggiore di sempre. Avanti di questo passo e senza un intervento davvero miracoloso le riserve patrimoniali si esauriranno nel giro di 18 mesi lasciando i pensionati di oggi e di domani in mezzo alla strada”.