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Trattative di rinnovo contrattuale e riforma Inpgi: massima trasparenza e immediato confronto con tutti i giornalisti

Riforma inpgi - Rinnovo contratto di lavoro giornalistiBasta silenzi. I giornalisti italiani hanno il diritto di conoscere subito il reale stato del negoziato sul rinnovo del contratto Fieg e quali ipotesi di riforma delle pensioni siano allo studio nelle stanze dell’Inpgi. Mentre, al contrario, il Sindacato e il nostro Istituto di previdenza continuano a non dare informazioni chiare e trasparenti sulle loro azioni e intenzioni.

Le trattative per il rinnovo contrattuale sono partite da un anno e la scadenza della proroga, fissata al 30 settembre, è oramai dietro l’angolo. Eppure, nessuna piattaforma è stata mai presentata ufficialmente alla categoria al di là del generico slogan dell’“inclusione”, mentre scopriamo oggi che da otto mesi esiste una proposta articolata del Sindacato - inviata in segreto alla Fieg - che rischia di distruggere il contratto e la stessa professione giornalistica. Né si conosce la posizione della Fnsi in merito alle numerose richieste degli editori, anche queste inviate in maniera scritta e formale da mesi ma rimaste segrete, che vogliono intervenire sugli istituti economici del contratto (dagli straordinari ai festivi, dalle ferie alle domeniche ai notturni ai permessi retribuiti) per ridurre in maniera sensibile il costo del lavoro giornalistico tagliando le retribuzioni effettive dei colleghi. Mentre è scaduto da anni il contratto AerAnti-Corallo e per ora si parla solo di "prese di contatto" tra le parti.

Noi chiediamo un immediato coinvolgimento dell’intera categoria, con la convocazione della Commissione contratto e della Conferenza dei Cdr. Affermiamo la netta contrarietà all’introduzione nel contratto Fieg di qualsiasi figura e qualifica professionale di serie B, così come al varo di nuovi accordi contrattuali depotenziati, che sviliscano il lavoro dei colleghi e creino il presupposto per la disgregazione delle redazioni, come appare chiaro si è fatto nei giorni scorsi con l'accordo Uspi, prorogato nella forma ma nella sostanza profondamente modificato nel suo ambito di applicazione, ora esteso anche all'online. E riteniamo non sia accettabile sottomettere la ripresa del negoziato contrattuale con la Federazione degli editori al cammino in Parlamento della legge sull’Editoria.

I due piani – quello contrattuale e quello dei finanziamenti al sistema dei media – devono restare separati, in modo da poter esercitare liberamente e pienamente il ruolo politico-sindacale nei rispettivi ambiti. Proprio per questo, riteniamo che la legge sull’Editoria – di cui pure auspichiamo il varo in tempi brevi – meriti attenzione nel merito e adeguate proposte di modifica avanzate dal Sindacato dei giornalisti. Restano per esempio ancora da chiarire l’ammontare rispetto al passato dei finanziamenti pubblici e i criteri con cui saranno erogati. Dovrebbe essere sicuramente rivista la norma che fissa il tetto massimo del rimborso al 50% e che non fa più riferimento ai costi, ma a ricavi e proventi: un meccanismo che rischia di premiare solo i gruppi più forti, favorendo le concentrazioni e azzerando uno dei principi ispiratori della contribuzione pubblica, cioè il pluralismo dell'informazione. Va inoltre sottolineato che la necessaria riforma della 416 deve tener conto e dare garanzie ai colleghi delle aziende in stato di crisi, evitando di creare i presupposti per nuovi licenziamenti e ulteriore disoccupazione. Mentre mancano del tutto regole per l’autonomia e la libertà delle testate attraverso l’introduzione di uno statuto delle imprese editoriali.

Il negoziato contrattuale con la Fieg avviene peraltro in coincidenza con il varo di un’ennesima riforma dell’Inpgi, giunto alla prospettiva “di non solvibilità della gestione”, come sentenziato dalla Corte dei Conti. Una situazione disastrosa, causata dalla sottovalutazione della crisi del mercato degli ultimi anni da parte degli amministratori dell’Istituto. Solo quest'anno l'Inpgi ha già venduto titoli per 50 milioni e prevede di venderne altri per 90 milioni entro fine 2016 , per un totale di 140 milioni. Una cifra analoga è il fabbisogno aggiuntivo annuo, cioè oltre le entrate già calcolate con le nuove aliquote contributive, per pagare pensioni, altre prestazioni e stipendi dei dipendenti, che costringerà l'Istituto a cedere altri pezzi del proprio portafoglio finanziario e che ha determinato la mega-operazione di dismissione del patrimonio immobiliare per 550 milioni entro il 2018.

La stessa Presidenza dell’Inpgi ha dichiarato che “presenterà al più presto ai Ministeri vigilanti un nuovo pacchetto di misure che possano riportare la gestione in equilibrio”. Ma fino a questo momento nessuna indicazione è stata fornita sugli interventi che il Consiglio di amministrazione sarà chiamato a varare per evitare il commissariamento dell’Ente, sui tempi in cui questi interventi verranno resi operativi e sulle conseguenze che ricadranno sui giornalisti italiani tutti. Trapela solo che i ministeri vigilanti e in generale il governo chiedono una riforma "lacrime e sangue", a condizioni fors'anche peggiorative rispetto alle norme della legge Fornero, altrimenti potrebbe scattare il commissariamento.

Noi chiediamo che nessuna misura venga adottata senza un preventivo confronto con la categoria in tutte le sedi statutarie e sindacali, nel rispetto dei diritti acquisiti dai singoli e con il preciso obiettivo di scongiurare situazioni di ulteriore disagio per i giornalisti coinvolti negli stati di crisi e la inaccettabile creazione di sacche di esodati. Sottolineiamo inoltre come la logica "lacrime e sangue" a danno dei colleghi sia amaramente inutile e ridicola, oltre che profondamente ingiusta, se prima non si mette in atto una serie di misure per recuperare le enormi evasione ed elusione contributive che, in barba alle leggi e alla decenza, si continuano allegramente a consentire tanto nelle aziende private (finte partite Iva, co.co.co di durata decennale, contratti a chiamata, abusivato diffuso, pensionati che fanno gli inviati e i direttori) quanto nella pubblica amministrazione (non applicazione del contratto giornalistico negli uffici stampa).

In questo contesto risulta incomprensibile l’ostinazione con la quale l’attuale dirigenza ha imposto il mantenimento dei propri emolumenti e indennità offensivi per le migliaia di colleghi che, per salvare i loro posti di lavoro, hanno dovuto accettare pesanti riduzioni di salario con il ricorso a cassa integrazione e contratti di solidarietà e per altre migliaia di giornalisti disoccupati e precari e freelance sottopagati. Nella stessa ottica, il rapporto dell’Inpgi con il Sindacato deve essere regolato in un trasparente rapporto di scambio tra servizi resi a livello territoriale e rimborsi da parte dell’Istituto, senza alimentare il sospetto di un finanziamento occulto e di una commistione di interessi politici.

Sindacato e Inpgi sono chiamati a lavorare insieme, nel rispetto e nella chiarezza dei ruoli e delle prerogative, per un reale ed efficace rilancio dell’occupazione, unico volano in grado di restituire solidità ai conti dell’Istituto e prospettive certe al futuro dell’intera categoria.

26 luglio 2016

Denis Artioli - Consigliere nazionale Fnsi

Nicola Borzi - Consigliere generale Inpgi

Alberto Cicero - Segretario Associazione siciliana della stampa e Consigliere nazionale Fnsi

Paolo Corsini - Consigliere nazionale Fnsi

Paola D'Amico - Consigliera generale Inpgi

Dario Fidora - Commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi

Roberto Ginex - Consigliere nazionale Fnsi e Segretario provinciale di Palermo dell'Associazione siciliana della stampa

Antonio Fiasconaro - Consigliere nazionale Fnsi

Federica Frangi - Consigliera nazionale Fnsi

Paolo Licciardello - Consigliere nazionale Fnsi

Pierangelo Maurizio - Consigliere nazionale Fnsi

Letizia Mosca - Consigliera Associazione lombarda dei giornalisti e Commissione contratto AerAnti-Corallo

Elena Polidori - Consigliera nazionale Fnsi e Consigliera generale Inpgi

Omar Reda - Vicepresidente Associazione stampa romana

Luigi Ronsisvalle - Consigliere nazionale Fnsi e Consigliere generale Inpgi

Daniela Stigliano - Giunta esecutiva Fnsi e Consigliera generale Inpgi