Giovedi, 19 settembre 2024 ore 04:11
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Proposte di rinnovo contrattuale Fieg/Fnsi: nessun punto di contatto possibile per una eventuale intesa

Typewriter esempio di tecnologia usata in opere d arteA meno di 60 giorni dalla scadenza del contratto è stato finalmente possibile avere ed esaminare i documenti sui quali si basa una trattativa di cui finora, sebbene avviata da oltre un anno, non si conoscevano i contenuti.
Attualmente, dunque, i documenti in discussione sono due: uno presentato dalla segreteria della Fnsi a novembre dello scorso anno, integrato con successive proposte, e uno presentato dalla Fieg.
Entrambi i documenti sono stati esaminati dalla Giunta regionale riunitasi a Palermo nella sede dell’Associazione dopo che per la prima volta i testi erano stati resi noti nel corso della giunta federale del 26 luglio scorso.


L’allarme e la preoccupazione che il Consiglio regionale dell’Associazione siciliana della Stampa avevano lanciato appena un mese fa hanno purtroppo trovato conferma. L’esame delle proposte della segreteria della Fnsi e dell’ufficio di presidenza della Fieg per il rinnovo del contratto di lavoro confermano che – in questo momento - non vi è alcun punto di contatto possibile per una eventuale intesa. Più che una piattaforma di confronto sindacale su cui cercare e trovare possibili mediazioni, il documento della Fieg appare una direttiva rivolta agli editori associati su come demolire in un colpo solo il contratto, il costo del lavoro, le tutele e la dignità dei giornalisti aumentandone al contempo la mole e i ritmi di lavoro.
Gli obiettivi degli editori appaiono verosimilmente due: uno pratico e uno politico. Da un lato, abbassare il costo del lavoro e rendere strutturale il risparmio che in questi ultimi sei anni è stato incamerato dalle aziende grazie ai contratti di solidarietà e al ricorso massiccio alla cigs nei casi di crisi; dall’altro centrare l’obiettivo politico di ridurre i diritti dei lavori, disarmare i cdr e trasferire tutte le contrattazioni a livello locale tagliando fuori il sindacato a livello nazionale. Due obiettivi che appaiono diversi e lontani ma che possono essere centrati solo se vengono raggiunti in modo sinergico e contemporaneo.
Ovviamente tutto questo viene presentato come una richiesta di flessibilità. Ma dietro la parola flessibilità non viene data alcuna garanzia di nuove assunzioni che, in fondo, è ciò che da sempre chiede il sindacato. Da parte sua la segreteria della Fnsi ha presentato una proposta in 12 cartelle (mai condivisa con gli altri organismi di categoria e della stessa Fnsi, tantomeno dalle Associazioni regionali) che, pur dichiarando di volere in includere nel contratto i colleghi che oggi lavorano a vario titolo al di fuori dalla redazioni, finisce per proporre una rivisitazione dell’articolo 1 che metterebbe a rischio, nel giro di pochissimi anni, l’esistenza stessa delle redazione per come le abbiamo viste e vissute fino ad oggi.

attivita giornalistica quotidianaTagliare la parola “quotidiano” dall’articolo 1 significa aprire agli editori la strada di un abbassamento del costo del lavoro insperato e che darebbe vita ad un turn-over selvaggio a seguito del quale gli attuali contrattualizzati verrebbero espulsi a favore di giornalisti con contratti “non quotidiani” e quindi con certezza di lavoro a tempo indeterminato ma saltuario e certamente a prezzo minore degli attuali minimi. La nostra categoria ha finora rinunciato a tante cose, consapevole che il momento difficile impone sacrifici e che quella dei giornalisti non può essere una categoria diversa dalle altre. Ma essere proprio noi a proporre agli editori, che già vogliono trasformare il lavoro professionale in bassa manovalanza, di demolire i capisaldi del contratto in cambio di una non meglio specificata inclusione è davvero troppo. Per altro, anche le ulteriori proposte contenute nel documento diffuso dalla segreteria della Fnsi il 26 luglio non sembrano indicare soluzioni concrete per determinare le condizioni di una nuova occupazione.
Pur nella consapevolezza della ristrettezza dei tempi, che certo non aiuterà il dialogo, auspichiamo che la segreteria della Fnsi, nel rispetto dello Statuto voglia convocare la Commissione contratto e la Conferenza dei cdr per concordare un’unica linea di condotta nella trattative contrattuale da trasferire alla Giunta tutta, che ne dovrà poi essere interprete e garante.

Lo stesso percorso di massima trasparenza e coinvolgimento della categoria, nel rispetto dello Statuto, dovrà riguardare anche gli altri negoziati contrattuali a partire dal rinnovo del contratto Aeranti-Corallo.

Ultima preoccupazione, ma non per questo meno grave, riguarda la possibile adesione dell'Inpgi al fondo Atlante2 per il salvataggio della banca Mps, con l’ipotizzato impiego di 500 milioni di euro da parte della casse dei professionisti. Il nostro istituto è già in grave difficoltà di liquidità e per garantire i pagamenti ordinari (pensioni, prestazioni e stipendi dei dipendenti) ha dovuto disinvestire quote di patrimonio finanziario per diverse decine di milioni in pochi mesi ed è stato costretto ad avviare la dismissione degli immobili.