Il sottosegretario Martella ad Assisi: «Lo Stato deve sostenere l'informazione»
Durante una visita alla redazione della rivista 'San Francesco' e al Sacro Convento, l'esponente di governo è tornato sui temi oggetto di dibattito in questi giorni, dalla sospensione dei tagli al fondo per il pluralismo, al carcere per i cronisti, alle querele bavaglio. Con lui anche il presidente Giulietti e i rappresentanti delle Assostampa Umbra e dell'Emilia Romagna.
«Penso che lo Stato debba sostenere direttamente e indirettamente l'informazione». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Editoria, Andrea Martella, lo ha ribadito anche oggi nel corso della visita alla redazione della rivista 'San Francesco', a margine di un incontro al Sacro Convento di Assisi, alla quale ha partecipato anche il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Giuseppe Giulietti. «L'informazione è fondamentale per la coscienza pubblica – ha sottolineato ancora Martella – ed è naturalmente necessario che ci sia una forma pluralista dell'informazione. Per questo sosterremo la domanda diretta e indiretta e faremo in modo che questo sia un settore importante, non solo da un punto di vista economico, ma anche per la formazione dell'opinione pubblica».
Dopo il saluto del direttore della rivista 'San Francesco', padre Enzo Fortunato, Martella è tornato sui principali temi al centro del dibattito dentro e fuori la professione, ricordando l'impegno ad una nuova legge per l'editoria '5.0' annunciata a Firenze la scorsa settimana e di una sospensione dei tagli al fondo per il pluralismo – con una norma proposta in legge di stabilità – prima di mettere mano alla riforma del settore.
Il sottosegretario si è anche detto favorevole al recepimento in Italia in tempi brevi della direttiva europea sul copyright e ha spiegato di aver anche proposto che una quota dei proventi della digital tax possa andare alle imprese editoriali. Sintonia con le posizioni del sindacato è stata espressa anche sulla necessità di abolire la previsione del carcere per i cronisti e di contrastare minacce ai giornalisti e querele bavaglio. «Credo che in questo il governo possa essere da stimolo al parlamento per portare ad approvare le proposte di legge già in discussione», ha osservato.
Dopo aver evidenziato il pericolo costituito dai 'muri mediatici' ed espresso ancora una volta l'auspicio di un intervento contro i tagli e bavagli, il presidente Giulietti ha infine proposto una iniziativa, con il sottosegretario Martella e il ministro Boccia, sul riconoscimento del lavoro giornalistico per gli operatori che si occupano di comunicazione istituzionale.
«Il blocco dei tagli all'editoria - ha detto Giulietti - può permettere a quelle centinaia di piccole testate, anche diocesane, che rischiano la chiusura, di tirare almeno un sospiro di sollievo. Ora ci attendiamo che il Governo annunci la rapida approvazione delle leggi contro le 'querele bavaglio' perché i bavagli sono pericolosi e gravi quanto i tagli. I bavagli - ha aggiunto - possono impedire ai giornalisti di raccontare ma, cosa ancora più grave, rischiano di impedire ai cittadini di essere informati e quindi li costringono a vivere nell'oscurità».
Condividendo le esortazioni del presidente della Fnsi, il sottosegretario ha quindi sottoscritto la Carta di Assisi contro i muri mediatici. All'incontro erano presenti, fra gli altri, anche Marco Baruffi e Marta Cicci, dell'Assostampa Umbra, e Marco Gardenghi dell'Associazione Stampa dell'Emilia Romagna.