Addio Silvia Scardino, giornalista palermitana attenta e scrupolosa, spirito generoso e solare
L’aveva voluta Enrico Bellavia perché “con lei avremmo avuto una persona in grado di monitorare tutto quanto avveniva in città. Silvia è una risorsa unica, una donna instancabile”, mi disse qualche giorno prima che arrivasse in redazione nel piano seminterrato di via Spagna.
L’emittente era Canale 21 di Pippo Di Bella ed io – così come tutti gli altri - da un paio di anni facevo quello che si faceva nelle redazioni delle televisioni locali: tutto. Silvia arrivò e diventò subito una colonna del telegiornale: puntuale, precisa, scrupolosa e, davvero – come diceva Enrico – instancabile.
In quella stanza piena di fumo di sigarette (che lei non sopportava), Silvia era la certezza, la persona alla quale ti potevi sempre rivolgere per avere un consiglio, un suggerimento e, soprattutto, un aiuto. Presente. Sempre presente.
Il giro delle telefonate, l’organizzazione delle “uscite” per realizzare i servizi con Ino, Agostino ed Enzo. Enrico era impareggiabile nell’organizzare e condurre il telegiornale, ma Silvia era diventata la colonna della redazione. Era il 1990, un’altra epoca: senza internet e con il televideo che ci dava una grossa mano. Ma soprattutto era Silvia che non bucava mai una notizia.
Ti ricorderò per sempre così: leale, sincera ed instancabile.
Una grande donna ed una collega unica ed impareggiabile. La ricorda così il collega Nino Randazzo, oggi responsabile ufficio stampa Asp Palermo.
Silvia Scardino se n'è andata oggi sconfitta da un male in pochi mesi. Avrebbe compiuto 59 anni il prossimo 19 novembre. Ci eravamo conosciuti al telefono alla fine degli anni '90 quando lei era addetto stampa di Domenico Giannopolo, deputato Ars, e io redattore a Oggi Sicilia. La sua gentilezza, il suo garbo, la sua educazione e il suo sorriso che penetravano la cornetta del telefono erano un "passaporto" sicuro perché la sua nota fosse pubblicata e il suo lavoro andato a buon fine. Poi finita quella esperienza aveva collaborato con Adn Kronos per cultura e spettacoli. Successivamente, un po' per la crisi della editoria un po' anche per il suo carattere, Silvia era stata messa da parte dalla professione. Niente di più ingiusto. Silvia era una giornalista attenta, scrupolosa, precisa, di grande professionalità, di quelle giornaliste all'antica che riscontrano le fonti. Sempre. Ma soprattutto era una persona affettuosa, generosa, meravigliosa. Mischiava il suo essere solare, con quel sorriso contagioso e smagliante, a momenti cupi in cui diventava triste anche per la mancanza di un lavoro che la potesse rendere totalmente indipendente. Ma Silvia è stata per me, che la trascinavo sempre in qualcosa che potesse coinvolgerla professionalmente e anche nel sindacato, amica sincera e leale. Una persona dai nobili ideali che aveva deciso alle ultime amministrative di candidarsi al Comune con il Movimento 5 stelle. Ma Silvia era soprattutto una giornalista, che avrebbe meritato di più da questo mestiere e anche dalla vita. Che certamente le avrebbe potuto sorridere di più. Ciao Silvia, che Dio ti abbia in gloria, fai buon viaggio.
Per l'ultimo saluto a Silvia il funerale sabato 7 alle 9 nella parrocchia Maria Ss Madre della Misericordia di via Liguria 6.
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