Mauro Rostagno, a 34 anni dall’uccisione il ricordo dell'Associazione siciliana della stampa
“Sono passati 34 anni dall’uccisione di Mauro Rostagno. E il suo esempio e la sua morte sono sempre vivi nella memoria dei giornalisti siciliani impegnati nel raccontare le vicende di questa terra senza paura e senza sottomissione”.
L’Associazione siciliana della stampa ricorda l’omicidio del giornalista che fu ucciso il 26 settembre 1988.
Rostagno era quasi arrivato a Lenzi, nelle campagne di Valderice, dove aveva sede la comunità Saman e dove abitava. Accanto a Rostagno c’era una giovane, Monica Serra, un’ospite della comunità, che faceva parte della squadra di giovani cronisti che Rostagno aveva messo in piedi per la tv locale Rtc. I sicari lo stavano aspettando in un punto buio della strada di campagna, un budello stretto. All’improvviso fu colpito da decine di colpi. Gridò alla giovane di nascondersi dietro il sedile. Nessuno ha sentito nulla. Nessuno ha sentito quei colpi di mitraglietta e di lupara.
Mauro Rostagno, sociologo, tra i fondatori di Lotta Continua, arrivò a Trapani per creare la comunità di recupero tossicodipendenti Saman. Subito dopo iniziò a collaborare con Rtc, una televisione locale di cui divenne il principale animatore, discutendo di mafia e malaffare, con nomi e cognomi. Per il suo omicidio è stata confermata dalla Cassazione la condanna all’ergastolo per Vincenzo Virga, il boss di Trapani ritenuto il mandante. Assolto invece in appello il presunto killer Vito Mazzara. “Ancora oggi la sua lezione professionale e umana è più che mai attuale”, dichiara la segreteria di Assostampa Sicilia.