Fnsi in piazza Montecitorio per chiedere un 'patto per l'articolo 21'
Alla manifestazione per chiedere alle istituzioni un 'patto per l'articolo 21' organizzata dalla Federazione nazionale della Stampa italiana oggi, giovedi 20 maggio davanti a Montecitorio, dov'è stato convocato il Consiglio nazionale Fnsi, anche i rappresentanti di Usigrai, Coordinamento dei precari dell'Ansa e di Repubblica, consiglieri Inpgi, Ungp, e con l'adesione degli Ordini regionali dei giornalisti.
Un appello al governo per aprire il confronto sui temi del settore: «L'attuale delicata fase di transizione al digitale rischia di trasformarsi in un indebolimento e in una marginalizzazione dell'informazione di qualità con un'ulteriore distruzione di posti di lavoro», hanno dichiarato gli organizzatori. In piazza il sottosegretario con delega alla editoria Moles.
Gli Ordini regionali dei giornalisti hanno aderito alla manifestazione organizzata dalla Federazione nazionale della Stampa italiana a Montecitorio per richiamare l'attenzione delle istituzioni sulle difficoltà strutturali del settore dell'editoria.
«I presidenti degli Ordini regionali dei giornalisti – si legge in un documento diffuso oggi – aderiscono alla manifestazione promossa dalla Fnsi al fine di rimettere al centro del dibattito pubblico i temi che riguardano l'informazione nel nostro Paese.
Senza una nuova legge di sistema, l'attuale delicata fase di transizione al digitale rischia di trasformarsi in un indebolimento e in una marginalizzazione dell'informazione di qualità con un'ulteriore distruzione di posti di lavoro. A questa prospettiva – conclude il documento sottoscritto dai venti presidenti regionali – i giornalisti italiani hanno il dovere di opporsi, chiamando il governo a un serrato confronto per restituire all'informazione e al lavoro di chi fa informazione la centralità e il ruolo previsti dalla Costituzione».
Macelloni: Inpgi gravato da una grande crisi, il governo affronti il tema
"L’Inpgi è gravato da una grande crisi. Il ministero del lavoro, in una stanza, ci chiedere di tagliare il costo delle prestazioni e in un’altra firma gli stati di crisi. In pratica si chiede di tagliare le pensioni per finanziare gli stati di crisi. Negli ultimi anni abbiamo pagato 500 milioni di ammortizzatori sociali. Ma non si può pensare di risolvere la crisi, risparmiando sul costo del lavoro. Non è più accettabile”. Così, riporta Agi, ha dichiarato la presidente dell’Inpgi Marina Macelloni, che questa mattina è intervenuta alla manifestazione del mondo dell’informazione a Montecitorio. “Noi siamo le vittime di questa crisi. Il cda dell’Inpgi è pronto a nuovi sacrifici, ma non deve essere lo scalpo di una categoria – prosegue la presidente -. Chiediamo una cabina di regia a Palazzo Chigi che affronti il tema a tutto tondo, che parli anche di crescita e investimenti”.