Editoria, firmato il decreto per la ripartizione del Fondo straordinario. Lorusso: «Bene le misure sull'occupazione»
Il provvedimento prevede, fra l'altro, 12 milioni per l'assunzione di giovani giornalisti e per la trasformazione a tempo indeterminato dei contratti giornalistici co.co.co. Per la Fnsi «un passaggio significativo», in attesa di individuare interventi strutturali adeguati. Il sottosegretario Moles: «Una opportunità reale e concreta di rilancio per il settore». Il ministro Orlando: «Un passo in avanti contro il precariato».
Via libera al decreto per la ripartizione delle risorse del Fondo straordinario per l'editoria da 90 milioni per il 2022. Il provvedimento, firmato mercoledì 28 settembre dal sottosegretario Giuseppe Moles, è stato concertato con il ministro del Lavoro Andrea Orlando, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ed il ministro dell'Economia Daniele Franco, «con i quali è stato svolto un intenso e proficuo lavoro per individuare gli interventi più idonei», spiega una nota. «Una misura – il commento del sottosegretario Moles – che ho fortemente voluto e fatto inserire nell'ultima legge di bilancio contenente stanziamenti in favore del settore editoriale sul quale l'intero governo ha scelto di investire».
La ripartizione prevede, nel dettaglio, l'assegnazione di 15 milioni per il bonus edicole, 28 per il contributo straordinario sul numero di copie vendute nel 2021, 12 per l'assunzione di giovani giornalisti e professionisti con competenze digitali e per la trasformazione a tempo indeterminato dei contratti giornalistici co.co.co e 35 milioni come contributo per gli investimenti in tecnologie innovative effettuati dalle tv nazionali e locali, dalle emittenti radiofoniche e dalle imprese editoriali di quotidiani e periodici, comprese le agenzie di stampa.
«Il decreto di stanziamento delle risorse per l'editoria per il 2022, firmato oggi dal sottosegretario Giuseppe Moles, rappresenta una salutare boccata d'ossigeno per tutta la filiera dell'informazione», osserva Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.
«È particolarmente positivo – rileva – che, fra le altre cose, siano stati previsti finanziamenti ad hoc per l'assunzione di giovani giornalisti in possesso delle competenze necessarie per lo sviluppo digitale e per incentivare le aziende a trasformare i contratti a tempo determinato e di collaborazione coordinata e continuativa in rapporti di lavoro subordinato stabili. Si tratta di un passaggio significativo, frutto della costruttiva e positiva interlocuzione della Fnsi con lo stesso sottosegretario Moles e con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando».
L'auspicio, conclude il segretario Lorusso, è che «a queste misure, necessarie per sostenere il settore e il mercato del lavoro duramente provati dalla crisi di un modello industriale, possa seguire al più presto un confronto serrato con governo e parlamento per individuare misure strutturali adeguate, a cominciare da una nuova legge per l'editoria, necessarie per governare la transizione digitale e rilanciare il mercato del lavoro».
Per il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, lo stanziamento destinato alla stabilizzazione di giornalisti precari e all'assunzione di giovani giornalisti e professionisti con competenze digitali rappresenta «un passo avanti per contrastare il precariato nell'editoria e per destinare l'assegnazione di risorse pubbliche a chi genera lavoro di qualità, più stabile e retribuito meglio in un settore fondamentale per la vita democratica del Paese come l'informazione».
A queste risorse, sottolinea ancora il sottosegretario Moles, «si aggiungeranno, una volta arrivato il via libera della Ue, i 120 milioni già impegnati per il credito di imposta sulla carta di cui potranno usufruire le imprese editrici di giornali e periodici, nonché la seconda tranche da 140 milioni del Fondo straordinario già stanziati per il 2023. Ho lavorato molto durante tutto il mio mandato per garantire pieno supporto ad un comparto strategico, essenziale per il pluralismo dell'informazione e per la nostra democrazia e il Fondo, nato per offrire a tutta la filiera una opportunità reale e concreta di rilancio, se ben utilizzato dai beneficiari, potrà contribuire in maniera decisiva all'obiettivo ultimo che è quello di avere un comparto sano, solido, più moderno e pronto a raccogliere ed affrontare le sfide del futuro. Ringrazio i ministri coinvolti e le parti sociali – conclude –, ancora una volta ho avuto con tutti loro un confronto positivo e costruttivo».