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L’attualità bussa al Festival dei Diritti Umani

Libertà di stampa, giornalismo daltonico, crisi climatica nei tre corsi accreditati per giornalisti dal 3 al 6 maggio al Memoriale della Shoah a Milano

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Sempre più spesso isolati nel mondo parallelo dei freelance e della corsa a chipubblicaperprimoognisciocchezzachedicel’influencerditurno, i giornalisti hanno bisogno di conoscere, sapere, ma soprattutto di confrontarsi. Nessuno sfoggio ma, appunto, uno scambio tra chi ha competenze e punti di vista innovativi che possono servire nel nostro lavoro.

Per il Festival dei Diritti Umani, che beneficia del patrocinio dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, la costante attenzione alla libertà di stampa, così spesso conculcata, deve accompagnarsi ad una severa esortazione alla cura delle notizie. Il diritto ad informare ed essere informati è alla base della denuncia delle ingiustizie, del contrasto agli stereotipi, della valorizzazione delle buone pratiche. La dimostrazione? Provate a pensare a quanti conflitti sono cominciati da bugie e accuse ingiustificate.

Sono tre i corsi di formazione per giornalisti, proposti nella prossima edizione del Festival dei Diritti Umani (dal 3 al 6 maggio, al Memoriale della Shoah di Milano).

Il primo, il 3 maggio, in concomitanza con la Giornata mondiale sulla libertà di stampa, riguarderà le minacce a cui è sottoposto il lavoro di giornalista: alle minacce fisiche si aggiunge quel campionario di intimidazioni su carta bollata che in gergo si chiamano SLAPP. Il corso è organizzato in collaborazione con Articolo 21 e vedrà la presenza del suo fondatore Beppe Giulietti e della sua portavoce Elisa Marincola; le testimonianze di chi subisce le intimidazioni come Nello Scavo e Nancy Porsia; gli aggiornamenti giuridici con Marina Castellaneta e Sielke Kelner.

Il giorno dopo, 4 maggio, affronteremo un tema che molti tendono a minimizzare: il giornalismo daltonico, che non riesce a tener conto di una società multietnica. Con la collaborazione di Carta di Roma saranno con noi la sua portavoce Paola Barretta e i docenti Stefano Pasta e Susanna Owusu Twumwah; ad arricchire il confronto anche la podcaster italo-filippina Kim Valerie Vilale e il direttore di Rai per la Sostenibilità Roberto Natale. 

Il terzo corso di formazione, il 5 maggio, lo dedicheremo al linguaggio che dovremo applicare quando scriviamo del cambiamento climatico. L’idea che la gravità della crisi climatica sia riassumibile in una sfida fra negazionisti e catastrofisti è l’anti-giornalismo per eccellenza. Per questo il Festival dei Diritti Umani ha chiesto a persone competenti come l’economista Alessio Terzi, il fisico Gianluca Ruggieri di confrontarsi con due giornalisti, Emanuele Bompan e Maria Maggiore, e con  l’attivista di FridayForFuture Martina Comparelli.

Le iscrizioni sul sito www.formazionegiornalisti.it 

foto di @Leonardo Brogioni