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È un "giornalista antimafia". Ma cosa significa?

La piovra in testa - Foro Italico Palermo"Ci sono giornalisti che indagano sulla mafia con competenza e coraggio e nove di loro hanno pagato questo impegno con la vita, ma mi pare che nessuno di loro sia stato etichettato come giornalista antimafia e se lo fosse stato non credo avrebbe gradito quell’appellativo. Ma penso anche che alcuni giornalisti si fregino di questo titolo per darsi importanza e nascondere magari lacune professionali, deficienze che non li farebbero brillare."

Un bravo giornalista per qualificarsi non ha bisogno di foglie di fico, né di alcuna etichetta, né di indossare divise. Per lui parla il suo lavoro. È un bravo giornalista chi racconta fatti di interesse pubblico, anche quei fatti rognosi che alcuni vorrebbero tenere nascosti. È un bravo giornalista chi cerca attivamente le informazioni, sa scovarle, interpretarle, metterle in fila nell’ordine giusto ed esporle in modo da farne comprendere la portata e il senso complessivo. È un bravo giornalista chi si sforza di descrivere la realtà vera senza purgarla, senza abbellirla, senza neppure chiedersi a chi giova la conoscenza di quei fatti. (segue)
di Valerio Vartolo
Leggi il testo integrale sul sito di Ossigeno

“Giornalista antimafia”: una riflessione su cosa significhi questa qualifica della quale alcuni si fregiano e che altri si vedono attribuita d’ufficio

Pubblicato da Rassegna Stampa su Domenica 19 giugno 2016