Consiglio dei ministri rivede le regole sugli stati di crisi delle aziende editoriali, resta fuori il 30% dei prepensionamenti in attesa
Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Paolo Gentiloni e del ministro per lo Sport con delega all’Editoria Luca Lotti, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che prevede disposizioni per l'incremento dei requisiti e la ridefinizione dei criteri per l'accesso ai trattamenti di pensione di vecchiaia anticipata dei giornalisti e per il riconoscimento degli stati di crisi delle imprese editrici, in attuazione della legge 26 ottobre 2016, n. 198 (legge di riforma dell’editoria). Lo rende noto palazzo Chigi.
La nuova disciplina estende alle imprese editrici il regime vigente per la generalità delle imprese del comparto industriale in tema di accesso alle misure di integrazione salariale straordinaria; in particolare, vengono uniformati i requisiti di accesso, così come le causali per le quali le imprese possono chiedere i trattamenti di integrazione salariale, ovvero la riorganizzazione aziendale in presenza di crisi, la crisi aziendale (compresi i casi di cessazione dell’attività produttiva dell’azienda o di un ramo di essa anche in costanza di fallimento) e il contratto di solidarietà, spiega sempre il governo.
Anche la durata massima dei trattamenti (24 mesi, anche continuativi, in un quinquennio mobile) e gli altri aspetti qualificanti dell’istituto (contribuzione figurativa per i periodi di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro, oneri contributivi ordinari e straordinari a carico dei lavoratori e delle imprese) sono disciplinati in conformità a quanto prescritto per i lavoratori e per le imprese degli altri comparti. In particolare, si introduce, a carico delle imprese editoriali che accedono alla cassa integrazione, un contributo crescente in relazione alla durata del beneficio, prosegue palazzo Chigi. (AdnKronos)
Schema di decreto legislativo recante disposizioni per l’incremento dei requisiti e la ridefinizione dei criteri per l’accesso ai trattamenti di pensione di vecchiaia anticipata dei giornalisti e per il riconoscimento degli stati di crisi delle imprese editrici, in attuazione dell’articolo 2, commi 4 e 5, lettera a), della legge 26 ottobre 2016, n. 198. (LINK)
Il Consiglio dei ministri vara schema di decreto legislativo che rivede integralmente le regole sugli stati di crisi delle aziende editoriali tagliando circa 75 posizioni prenotate: il 30% dell’intera lista.
Pubblicato da Giornalismo Siciliano notizie Assostampa FNSI su Lunedì 20 marzo 2017