Uffici stampa nei comuni italiani: Piero Fassino risponde alla Fnsi
ROMA, 30 LUG - "Siamo convinti che una comunicazione professionale e competente dell'attivita' e della vita dei Comuni sia condizione ineludibile sia per garantire trasparenza, sia per il buon esito delle politiche e delle iniziative dedicate ad assicurare ai cittadini i servizi indispensabili. Per questo accogliamo con favore l'appello della Federazione della Stampa Italiana affinche' nei Comuni, come prevede la legge, le funzioni di comunicazione siano affidate a donne e uomini con competenze professionali adeguate". Lo afferma il presidente dell'Anci, Piero Fassino, che nei giorni scorsi ha ricevuto una lettera- appello della Fnsi nella quale si ricorda che "l'informazione istituzionale non e' una scelta superflua, ma un diritto dei cittadini e un dovere della pubblica amministrazione, come detta la legge 150/2000, secondo la quale gli Uffici stampa degli enti locali e piu' in generale della Pa devono essere diretti e composti da giornalisti". (ANSA).
SEGUE LETTERA APPELLO DEL PRESIDENTE FNSI, GIOVANNI ROSSI, INVIATA IL 20 GIUGNO 2014
LETTERA AL PRESIDENTE ANCI, PIERO FASSINO, PER UN APPELLO FNSI AI SINDACI D'ITALIA L'INFORMAZIONE ISTITUZIONALE NON E' UNA SCELTA SUPERFLUA: E' UN DIRITTO DEI CITTADINI ED UN DOVERE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Roma, 20 giugno 2014 - Gentile Presidente Piero Fassino, in molte Amministrazioni locali del nostro Paese sono stati rinnovati i vertici. In tanti casi si è espressa una forte volontà di rinnovamento e di stabilità al tempo stesso. Forte è il desiderio dei cittadini di sapere, capire ed avere la possibilità di controllare per davvero l'attività e le scelte dei propri amministratori, in particolare dei Primi cittadini.A questo fine è fondamentale il ruolo delle strutture che, nell'ambito della PA e dei Comuni in primo luogo, hanno il compito di rendere trasparenti e comprensibili le attività delle Amministrazioni, le ragioni delle loro scelte e le relative conseguenze, fuori da ogni impostazione propagandistica e di parte che non sta nei compiti e nel ruolo degli Uffici stampa che, come detta la legge 150 del 2000, devono essere diretti e composti da giornalisti.La convinzione che gli addetti stampa siano un lusso da permettersi solo in tempi di "vacche grasse", quando i bilanci sono ricchi, non ci pare lungimirante. La funzione dell'informazione e della comunicazione istituzionale sono irrinunciabili. Anzi, sono ancora più necessarie nel momento in cui crescono le difficoltà e, quindi, occorre, con ancor maggiore capacità, comunicare con precisione e trasparenza le scelte del Comune.La convinzione che il rapporto con i "giornalisti pubblici" debba essere fiduciario e, quindi, a termine, è errata perché viola i dettati delle legge 150 approvata 14 anni fa e che tuttora regola la informazione negli Enti pubblici.Il rapporto a termine e fiduciario, per la legge, è in capo ad un'altra figura professionale, quella del portavoce.Se, spesso, le scelte e le politiche delle Amministrazioni locali non sono state comprese è anche perché non sono state comunicate con professionalità e, a volte, con un taglio propagandistico conseguenza della mancata istituzione di uffici stampa professionalizzati.Oggi, nell'era della informazione e della comunicazione in tempo reale e della multimedialità, i Comuni debbono avere la capacità di utilizzare tutte le opportunità che le varie piattaforme tecnologiche mettono a disposizione e ciò richiede professionisti "certificati", certificazione di cui l'iscrizione all'Ordine dei giornalisti ed all'Istituto di previdenza della categoria (anche quest'ultima obbligatoria per norma) sono parte. Anche per questa via si può combattere la precarizzazione del lavoro che oggi tutti contestano e vorrebbero superare.Per tali ragioni la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Sindacato unitario dei giornalisti), attraverso le sue articolazioni, cioè le Associazioni regionali di stampa, è pienamente disponibile a collaborare con le Amministrazioni comunali - così come con ogni altro Ente - per individuare le soluzioni migliori al fine di garantire, oltre che i diritti dei lavoratori dell'informazione, adeguate prestazioni professionali.Le chiediamo, quindi, se, attraverso le strutture di comunicazione Anci, fosse possibile far giungere a tutti i sindaci d’Italia questo nostro appello.
Con i più cordiali saluti. Giovanni Rossi