Domenica, 8 settembre 2024 ore 05:01
Accedi

Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

 Notiziario


 

Assostampa Sicilia elegge nuova Giunta esecutiva e presidenza del Consiglio regionale

Un profondo rinnovamento nei vertici dell’Associazione Siciliana della Stampa, già iniziato con l’elezione del nuovo segretario regionale Giuseppe Rizzuto, ha ispirato l'insediamento nel Consiglio regionale, che il 28 ottobre ha tenuto la prima riunione dopo il Congresso svoltosi a Palermo dal 12 al 14 ottobre. 

consiglio regionale assostampa 2022

Confermati la presidente del Consiglio regionale, Tiziana Tavella, e il tesoriere, Roberto Leone, profondamente rinnovata invece la composizione degli altri organismi di vertice. Eletti vicepresidenti Attilio Borda Bossana, nominato vicario, e Angelo Palillo. Nella Giunta esecutiva, in cui la metà dei membri professionali sono esordienti, sostituita interamente l'intera precedente rappresentanza dei collaboratori. Entrano dunque in giunta come confermati Roberto Leone, Giancarlo Macaluso e Fabio Nuccio mentre i nuovi professionali eletti sono Concetto Mannisi, Gaetano Scariolo e Elisabetta Raffa. Per i collaboratori entrano in giunta Rosario Faraci, Alessia Cautadella e Marina Mancini.

martinez premiato

All'inizio dei lavori è stata consegnata una targa a Nino Martinez decano dei giornalisti italiani, da oltre sessant'anni iscritto al sindacato. Un momento emozionante sottolineato di un lungo applauso e dalle parole dello stesso Martinez che compie fra poco 98 anni e che ha voluto sottolineare il suo impegno che inizia ogni giorno mettendosi ancora davanti alla tastiera per l'amore verso un mestiere che non ha mai avuto fine senza però “mai prendersi troppo sul serio”.

Il neosegretario Giuseppe Rizzuto ha voluto sottolineare come il Congresso si era svolto, dopo tanti anni, in un clima di ritrovata unità e anche di serenità, che deve garantire al sindacato quelle energie da spendere nelle situazioni che “richiedono il massimo nel nostro impegno”.

 Rizzuto ha chiesto quindi a tutti i consiglieri di partecipare attivamente alla vita dell'associazione, giorno per giorno, con le loro competenze, le loro capacità e soprattutto con la generosità di chi sa di compiere un lavoro non retribuito ma ché è indispensabile per continuare ad avere un lavoro che abbia la sua dignità e che quindi si svolga in condizioni tali da permettere da un lato l'indipendenza dei giornalisti e dall'altro il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati. Rizzuto ha illustrato brevemente il programma che la nuova dirigenza metterà in campo in una serie di settori a partire dalla stessa formazione sindacale, per proseguire con le iniziative che devono coinvolgere i colleghi nelle redazioni contrattualizzate ma che soprattutto devono aprire nuovi orizzonti verso la grande platea del lavoro precario che comprende anche quelli che con un eufemismo spesso chiamiamo freelance.

insediamento CR 2022 img 5783

tutte le foto sulla pagina facebook

Equo compenso, lotta alla precarietà, diritti: la Clan verso il congresso Fnsi

Mattia Motta e Maurizio Bekar  

Combattere il lavoro precario, tutelare il lavoro autonomo, applicare la Carta di Firenze

Centrale resta l’attività di aggregazione territoriale e per testate di giornalisti autonomi, parasubordinati e precarizzati, ed il loro coinvolgimento nelle vertenze lavorative e sindacali. Tra queste, prioritaria e irrinunciabile la battaglia per l'attuazione dell'equo compenso.

Rilanciare la mobilitazione sui temi del lavoro autonomo e precarizzato, attuazione dell'equo compenso, riformare e allargare la rappresentanza degli autonomi nel sindacato dei giornalisti e formulare una proposta di mozione dedicata al 29° Congresso Fnsi, in programma dal 14 al 16 febbraio 2023 a Riccione.
Questi gli orientamenti, condivisi all'unanimità, espressi dalla Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi, convocata dal presidente Mattia Motta e dal coordinatore Maurizio Bekar, riunitasi martedì 18 ottobre 2022.

«Centrale - si legge in una nota della Commissione - resta il lavoro di aggregazione territoriale e per testate di giornalisti autonomi, parasubordinati e precarizzati, al fine di coinvolgerli in vertenze lavorative e sindacali. Tra queste, prioritaria e irrinunciabile resta la battaglia per l'attuazione dell'equo compenso. Ciò sia in riferimento all'inapplicata legge speciale 233/2012 riguardante il lavoro nelle testate giornalistiche dei collaboratori non dipendenti, da retribuire in coerenza con quello dei dipendenti, sia alla mancata emanazione dei parametri dei compensi per ogni tipologia di lavoro giornalistico autonomo, che da oltre 10 anni attendono di essere stabiliti con un decreto del ministero di Giustizia, come prevede la legge 27/2012».

Su quest'ultimo aspetto la Commissione nazionale lavoro autonomo ha espresso pieno sostegno alla recente iniziativa di ricorso al Tar del Lazio, per chiedere il riconoscimento dell’inadempienza e l'emanazione dei parametri dei compensi minimi dei giornalisti ai sensi della legge 27/2012 da parte del ministero di Giustizia. L'udienza è fissata per il 6 novembre. La Clan ha auspicato che si possa giungere all'emanazione del decreto del ministro senza dover giungere a sentenza.
«Auspicio questo anche dei promotori del ricorso (Assostampa Siciliana e Romana) che hanno già sollecitato il ministro in questo senso, rilevando l'evidente inottemperanza della legge 27 da parte dei ministri che si sono fin qui succeduti da 10 anni a questa parte», sottolineano i rappresentanti dei giornalisti lavoratori autonomi. «Il ministero è in possesso sin dal 2012 di tutti gli elementi per procedere all'emanazione dei parametri dei compensi minimi dei giornalisti, indispensabili per garantire l'equa retribuzione prevista anche nelle politiche attive contro la precarietà della Carta di Firenze», ha sottolineato Dario Fidora, componente Clan per Assostampa Sicilia, nell'illustrare durante la riunione i termini del ricorso al Tar.

La Clan, nell'intento di allargare la rappresentanza e incisività del lavoro autonomo nel sindacato, ha poi formulato la proposta di tre modifiche al Regolamento della Fnsi da sottoporre al Consiglio nazionale, che riguardano l’estensione dell'elettorato negli organismi del lavoro autonomo ai colleghi che percepiscano "prevalentemente" redditi da lavoro autonomo (e non soltanto "esclusivamente", com'è finora); l'esplicitazione dell'equo compenso come compito e obiettivo specifico della Clan; l'allargamento della rappresentanza degli autonomi nelle Commissioni nazionali per le trattative e gli accordi contrattuali.

Infine, la Clan avvierà ora un percorso di confronto interno, per elaborare una proposta di mozione-ordine del giorno sul lavoro autonomo da presentare al prossimo 29° Congresso di Riccione. «Con l'auspicio – conclude la Commissione – che raccolga la massima condivisione ed unità dell'intero Congresso, per ridare slancio ad iniziative mirate sul tema degli autonomi e di tutta la Fnsi».


 (Nella foto: Mattia Motta e Maurizio Bekar, rispettivamente presidente e coordinatore della Clan-Commissione lavoro autonomo nazionale della Fnsi)

Il Giardino della Memoria di Palermo, per tutelare il ricordo delle vittime della Mafia

studenti universitari visita giardino della memoria palermo

Il Giardino della Memoria è un parco dedicato a tutti i caduti nella lotta contro la mafia, gestito dal Gruppo Cronisti Siciliani del sindacato dei giornalisti, insieme alla sezione palermitana dell'Associazione Nazionale Magistrati.

La sua posizione è nelle campagne che iniziano alla periferia della città di Palermo, nella frazione di Ciaculli, in una pittoresca e verde zona di circa 25.000 metri quadrati, ricca di agrumeti e alberi da frutto. L'area, che sorge sotto il monte Grifone, è nota per le coltivazioni del mandarino tardivo di Ciaculli.

L'iniziativa del giardino nasce nel 2004 da un'idea del giornalista Leone Zingales, segretario del Gruppo Cronisti dell’Associazione Siciliana della Stampa (Assostampa Sicilia). Il Gruppo Cronisti Siciliani ha coinvolto nella realizzazione dell'iniziativa la sezione di Palermo dell'Associazione nazionale magistrati (ANM).
Il luogo dove realizzare il Giardino della Memoria venne individuato a Ciaculli, in un terreno coltivato a mandarino confiscato nel 1993 ad un boss mafioso appartenente alla "famiglia" di Ciaculli. Il Comune di Palermo, ora proprietario del bene confiscato, ha assegnato in concessione al Gruppo Cronisti, organismo di Assostampa Sicilia che aderisce all’Unione nazionale cronisti italiani (UNCI), e all’ANM Palermo il terreno dove il Giardino della Memoria fu ufficialmente inaugurato il 5 gennaio 2005, con la sistemazione dell'ulivo di Paolo Borsellino e la messa a dimora di un albero a memoria dello scrittore-giornalista Giuseppe Fava.
Successivamente sono stati piantati alberi per ricordare Giovanni Falcone, Pietro Scaglione, Gaetano Costa, Giangiacomo Ciaccio Montalto, Libero Grassi, Nicolò Azoti, Giuseppe Impastato, Mario Francese, Pio La Torre, Joe Petrosino, Giuseppe Alfano, Dino Puglisi, Mauro De Mauro, Paolo Giaccone, Rosario Livatino, Filadelfo Aparo, Emanuele Basile, le vittime della strage di via dei Georgofili, Salvatore Carnevale, Cosimo Cristina, Giovanni Bellissima, Salvatore Bologna, Domenico Marrara.
Sotto ogni albero vi è una targhetta con il nome della vittima a cui la pianta è stata dedicata. Per Paolo Borsellino vi è un albero d'ulivo, altre specie di arbusti per le altre vittime.
Il giardino non è aperto sempre al pubblico, ma solo in caso di manifestazioni, ricorrenze delle uccisioni, visite delle scolaresche. In due speciali occasioni ha ospitato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (15 giugno 2007) e, nel ventennale della strage di Capaci, il presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti (23 maggio 2012), il quale ha inaugurato un memoriale in marmo con i nomi di circa 200 vittime della Mafia.
Assieme al Gruppo Cronisti di Assostampa Sicilia, all'ANM, e all’UNCI (Unione Nazionale Cronisti Italiani cui il Gruppo Cronisti come organismo di Assostampa Sicilia aderisce), collabora allo sviluppo di altre iniziative anche la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone.
All'interno del giardino sorgerà la casa-museo dell'antimafia e della legalità, che sarà costruita accanto all'area alberata.

CGIL CISL UIL: “Ci associamo all’appello Assostampa contro chiusura pagine Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia”

Cgil Cisl Uil

“La decisione dell'editore del Giornale di Sicilia di sancire la fine della produzione delle pagine del noto giornale riferite alle province di Enna e Caltanissetta desta parecchie e fondate preoccupazioni".

"CGIL CISL UIL si appellano al senso di responsabilità, ad una moderna visione industriale che deve puntare a incrementare accettando con entusiasmo le sfide di oggi”.
Lo dicono Ignazio Giudice e Nunzio Scornavacche (Cgil), Emanuele Gallo (Cisl), Vincenzo Mudaro (Uil).
“Non è sopprimendo pagine di informazioni che si rilancia un quotidiano cartaceo, non è lasciando le esperienze giornalistiche maturate che si fa il bene del giornale e del suo futuro.
Dietro una pagina ci sono storie di donne e uomini, non solo quelle che nei decenni abbiamo letto ma anche quelle che, probabilmente, non leggeremo mai cioè dei giornalisti che hanno lavorato alla stesura di quei servizi giornalistici, dalla cultura, alla politica, alla sindacale, alla cronaca giudiziaria e infine allo sport.
Ci auguriamo ad un ripensamento della politica industriale e ci batteremo per non mollare, non rinunciare ad uno spazio quotidiano di diffusione di idee e notizie è per noi un valore irrinunciabile, è il Valore della Democrazia”.

vaccinazione giornalisti

Assostampa: "Vaccinazioni prioritarie a giornalisti e operatori informazione"

ASSOSTAMPA chiede vaccini prioritari ai giornalisti"I giornalisti hanno svolto e continuano a svolgere, sin dal primo lockdown, un servizio pubblico essenziale nella gestione dell'emergenza Covid-19, come ricordato recentemente dal presidente del consiglio Giuseppe Conte.
Una categoria esposta quotidianamente al rischio contagio, con innumerevoli casi registrati e purtroppo anche decessi, per garantire ai cittadini, oggi più che mai, il diritto ad essere informati correttamente". Ad affermarlo il segretario provinciale dell'Assostampa Catania, Orazio Aleppo, che, sollecitato da tanti colleghi, chiede all'Assessore regionale alla salute, Ruggero Razza, al direttore generale dell'Asp di Catania, Maurizio Lanza ed al commissario per l’emergenza per la provincia di Catania, Pino Liberti, di farsi tramite affinché si provveda ad "inserire gli operatori dell'informazione tutti, nessuno escluso (giornalisti, tele-cineoperatori, fotoreporter, operatori delle radio), tra le categorie prioritarie da vaccinare contro il Covid-19".  

 

Cronisti e magistrati ricordano le vittime della mafia al Giardino della memoria di Ciaculli

cerimonia capodanno 2021 GCS

Stamane a Palermo si è svolta la prima manifestazione antimafia del 2021 in Italia, organizzata dal Gruppo cronisti di Assostampa Sicilia e dalla sezione territoriale dell’Associazione nazionale magistrati.

La prima manifestazione antimafia del 2021 in Italia è stata organizzata a Palermo dal Gruppo cronisti siciliani del sindacato dei giornalisti e da Anm. Cronisti e magistrati stamane hanno ricordato tutte le vittime della mafia.
L’evento "Comincia il nuovo anno, ricordiamoli ogni giorno", giunto alla quinta edizione, ideato dal giornalista Leone Zingales e promosso dal Gruppo cronisti dell’Associazione Siciliana della Stampa e dall'Associazione nazionale magistrati-distretto di Palermo, si è svolto al Giardino della Memoria di via Ciaculli.
 
Davanti agli alberi che ricordano le vittime della mafia, i rappresentanti di cronisti e magistrati - insieme con le autorità intervenute - hanno dedicato una riflessione a tutti i caduti. A causa dell’attuale emergenza epidemiologica l’evento di quest’anno si è svolto in forma ristretta e, nel pieno rispetto delle vigenti misure di cautela, tutti i partecipanti indossavano le prescritte mascherine.
 
Per il sindacato regionale dei giornalisti c’erano Leone Zingales e Giuseppe Lo Bianco, del direttivo del Gruppo cronisti, e il vicesegretario regionale Assostampa Sicilia, Roberto Leone. Per l’Anm era presente il presidente della sezione distrettuale di Palermo, giudice Giovanna Nozzetti. Come è accaduto nelle precedenti edizioni, nel corso dell'evento si è proceduto alla lettura di un paio di testi poetici. Hanno preso parte all’evento il comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Palermo, Agatino Carrolo, e ufficiali e sottufficiali dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza e dell’Esercito.
 
"Ritrovarsi oggi al Giardino - ha sottolineato il giudice Giovanna Nozzetti, presidente Anm - ha una valenza simbolica ancora più intensa che negli anni trascorsi, richiamando l’attenzione su un fronte, quello del contrasto alla criminalità organizzata, sul quale non si può mai abbassare la guardia, specie in un periodo storico profondamente segnato dalla pandemia e dalla crisi economica e sanitaria, che hanno acuito le preesistenti disuguaglianze sociali, generando tensioni e insicurezza".
 
Per Giuseppe Lo Bianco, segretario del Gruppo Cronisti Siciliani dell’Assostampa regionale (GCS, aderente all’Unione nazionale cronisti italiani-Unci della Fnsi), "la memoria non è utile solo per onorare il sacrificio di chi ha versato il suo sangue nella lotta alla mafia e ai suoi complici occulti, come doveroso omaggio ai familiari, ma ha un valore pedagogico: ricordando simbolicamente a Capodanno le vittime di una vera e propria 'guerra di liberazione' vogliamo ricordarli ogni giorno, tenendo sempre presente il loro esempio".
 
"Contrastare con i fatti l'antistato chiamato mafia, partecipare ad eventi come quello che organizziamo ormai da cinque anni, significa rispettare la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per tutti noi. Anche quest’anno, e nel pieno rispetto della normativa anti covid - ha detto Leone Zingales - abbiamo ricordato, in questo sito strappato alla mafia, tutti i caduti: dai magistrati ai giornalisti, dai sindacalisti agli imprenditori, dai poliziotti ai carabinieri, ai religiosi a tutti coloro che sono stati assassinati dai criminali assassini mafiosi. Tutte le vittime della mafia, come ho avuto già occasione di sottolineare, vanno ricordate tutti i giorni e non soltanto in occasione delle varie commemorazioni, durante gli anniversari o nei convegni celebrativi". 

 

Ciao Massimo. Perdiamo il tuo sorriso di uomo mite e gentile, giornalista bravo e attento, collega sempre disponibile, amico fraterno

Roberto Ginex e Massimo Bellomo

Ci ha lasciato oggi Massimo Bellomo, giornalista palermitano, insostituibile riferimento di tutti i colleghi nell'Associazione Siciliana della Stampa. Il ricordo di Roberto Ginex.


Una tua telefonata nel pomeriggio di un giorno di fine agosto del 2019, di pomeriggio mentre ero seduto come sempre davanti al pc. Eri in macchina con Maria Giovanna, appena uscito dal controllo medico e me lo hai voluto voluto dire per primo: "Robi purtroppo ho un tumore all'esofago".

Sono rimasto subito senza parole di fronte alla notizia, ascoltando la tua voce serena che annunciava un percorso, duro, tosto fatto di esami, Tac, Risonanze, prima dell'indispensabile consulto a Milano che preannunciava un inevitabile intervento. A dicembre a casa mia, prima di Natale, un veloce brindisi di auguri, c'era anche Federica. Poi a gennaio l'atteso viaggio a Milano pieno di speranza con la tua consueta serenità, nell'affrontare la scalata più importante della vita, con quella pacatezza che ti hanno sempre contraddistinto, con quel savoir faire di un signore, galantuomo d'altri tempi riconosciuto da tutti.
I tuoi giorni a Milano, le telefonate, i messaggi whatsapp. Ho tutto sul cellulare. Parole di fiducia e di speranza che oggi suonano la campana della delusione per un epilogo troppo triste per te Max, sempre con quel mezzo sorriso, ottimista di natura. Le difficoltà post operatorie e a marzo il lockdown, che ci ha impedito di rivederci, per colpa di questo maledetto coronavirus, arrivato in questo cupo 2020, in cui tutti abbiamo perso e stiamo perdendo qualcosa o qualcuno. Le notizie dell'ultimo mese non erano buone per niente, e stamattina, in un giorno qualunque di novembre di un anno funesto, arido, di lutto dentro e fuori te ne sei andato in silenzio a 59 anni, come Silvia qualche giorno fa. Troppo presto. Strappato alla vita, all'amore della tua vita Maria Giovanna e ai tuoi adorati figli, Daniele e Marco.
Ma la vita ti ha strappato anche ai tuoi mille amici, conoscenti, colleghi ai quali non hai mai fatto mancare un sorriso gentile, una battuta delle tue, un gesto affettuoso, un consiglio importante. Si dice così: hai lottato come un leone, accettando la malattia e tu che di sanità ti sei occupato per lavoro, da addetto stampa dell'azienda ospedali riuniti Villa Sofia Cervello, sapevi che sarebbe stata una battaglia difficile. Che hai affrontato e accettato a viso aperto con grande serenità, coraggio e dignità. Lo hai fatto in silenzio come in tutte le tue cose.
Max, quanti ricordi. Come non ricordare la tua grande passione per lo sport e tu come collaboratore de La Sicilia negli anni Novanta che scrivevi anche di pallavolo e pallanuoto. Quando ho iniziato a lavorare. Sei stato un pilastro dell'Ufficio stampa della provincia regionale di Palermo a cui tanto hai dato, anche come direttore della rivista 'Palermo'. Poi l'amarezza per la mancata e definitiva stabilizzazione dopo oltre venti anni di lavoro. Uno dei più vecchi ed esperti addetti stampa di un ente locale siciliano. Amarezza, delusione che abbiamo condiviso assieme quando anche io e i colleghi di quello che fu l'ufficio stampa del comune di Palermo fummo beffati dal concorso poi annullato. Ma questa è un'altra storia.
Tra la fine degli anni Novanta e inizio Duemila ti ho trascinato nel sindacato dei giornalisti e quando come gruppo ci fu l'occasione per esprimere il Tesoriere, tutti guardavano a me. Ma io ti dissi, Massimo, tocca a te. Devi farlo tu. Tu il ruolo istituzionale, io quello più diciamo politico. Tu pacato, composto e io appassionato ma sempre pronto ad ascoltarti. Abbiamo sempre deciso tutto assieme. Hai svolto il tuo ruolo alla grande con eleganza, onestà assoluta, impegno, dedizione e sacrificio personali che tutti ti abbiamo sempre riconosciuto. Alberto segretario regionale e tu il tesoriere. Anni di costante opera a favore dei colleghi strutturati, dei free lance collaboratori, di lavoro, incontri, riunioni per gli uffici stampa degli enti locali. Nel frattempo, la mia elezione a segretario provinciale a Palermo. Siamo stati per anni una coppia nel sindacato. Come fratelli, abbiamo condiviso tutto. Ci siamo scambiati consigli, ci siamo trovati ad affrontare uno dei peggiori momenti storici della nostra categoria. Ma tu eri sempre ottimista, sempre cordiale con i colleghi e nel tuo lavoro, come del resto nel nostro sindacato, hai rappresentato per anni un punto di riferimento per quanti hanno fatto cronaca a Palermo.
Due anni fa al congresso di Enna è toccato a me. Io arrivato da segretario provinciale di Palermo, senza alcuna aspirazione ad altro. Riunioni di giorno e di notte, come sempre. Di notte, la proposta di Giancarlo alla delegazione di Palermo. Io pieno d'ansia e tu con Antonio nella mia camera per capire il da farsi. Io preoccupato e voi a rasserenarmi. "Lo faccio ma tu devi essere con me, il mio Tesoriere", non mi avresti mai detto di no anche se dopo tanti anni ti eri stancato. Una scelta nel segno della continuità ma sopratutto di una amicizia che è diventata una roccia grazie anche alla comunità del sindacato, alla condivisione di valori e al desiderio di mettere a disposizione il nostro tempo per i colleghi molti dei quali ci hanno spesso detto "ma perché lo fate?" e la nostra risposta era sempre un sorriso e "non siamo normali". In questo mondo di egoismo e di egocentrismo trovare chi si leva del tempo per offrirlo ai propri colleghi diventa un esercizio complesso. Abbiamo cominciato un nuovo cammino che purtroppo si è prima rallentato e poi fermato per la tua malattia, ma tu esemplare come sempre hai partecipato a qualche giunta regionale quando stavi meglio e agli ultimi due consigli regionali. Rispondendo presente nei momenti più difficili. Max senza di te sono stato un po' zoppo, ho faticato, ma ho cercato con la forza e lo spirito di gruppo di chi ci vuole bene e ci stima di seguire il sentiero che sai quanto è stato aspro. E seguirò quel percorso che abbiamo cominciato assieme, lo faremo assieme perché so di averti ancora al mio fianco.
Massimo mio, oggi è una giornata da non crederci, tu che non ci sei più, e che ci lasci in questa terra appestata con il groppo in gola e l'angoscia nel cuore. Siamo affranti, smarriti, increduli perché ti perdiamo come uomo mite, gentile, padre di famiglia responsabile e premuroso, come bravissimo collega, attento, preciso, pronto a venire incontro alle richieste di quanti ti cercavano per lavoro. Perdiamo un sindacalista che tanto ha dato all'Associazione Siciliana della Stampa che perde un punto di riferimento, sempre pronto a stare al fianco dei colleghi dispensando buoni consigli. Io ti perdo come amico e fratello. Ciao Max, fai anche tu buon viaggio, sarai già in Paradiso, che il Signore ti accolga tra le sue braccia.

 Roberto Ginex

Giornalisti nisseni lanciano la challenge #iolaindosso e tu?

Il diritto alla salute e il dovere di proteggere chi ci circonda passa attraverso poche, semplici ma indispensabili regole.

iolaindossoetu 600Igienizzare spesso le mani, mantenere una distanza di sicurezza e, soprattutto, indossare la mascherina.
Il gruppo “Giornaliste unite” insieme ad Assostampa sezione provinciale di Caltanissetta hanno deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione invitando a mantenere dei comportamenti corretti.
Con l’hashtag #iolaindosso e tu? Si vuol a far comprendere come, in questo momento così delicato per la salute di tutti, sia necessario usare adeguate misure di sicurezza. Ciò significa anche andare in controtendenza con l’espansiva indole sicula basata sul contatto fisico, sull’abbraccio, sulla stretta di mano e limitarsi alla gestualità a distanza.
“Il Comitato Tecnico Scientifico prevede ancora un’impennata di casi. Veicoliamo queste informazioni non perché vogliamo ‘essere allarmisti’ o usare ‘titoli sensazionalistici’ per attrarre più lettori e spettatori”, spiegano i giornalisti degli enti promotori della campagna. “Ma perché vogliamo attraverso la giusta informazione invogliare tutti a proteggersi e proteggere. Il virus fa il virus la pandemia la fanno gli uomini, allora se con il nostro esempio almeno una sola una persona in più possa iniziare a tenere i giusti comportamenti ed il distanziamento sociale, avremo raggiunto il nostro scopo”.
“Ciascuno può farsi portavoce di un comportamento corretto invitando amici, colleghi e familiari ad essere responsabili per se stessi e per gli altri”, sottolineano nella nota di presentazione dell’iniziativa Giornaliste Unite e Assostampa Caltanissetta. “Non si può sapere se, noi stessi o chi abbiamo accanto è un soggetto asintomatico e potenzialmente pericoloso. Con un semplice gesto, si può comunicare che la salute di tutti è un bene prezioso che va rispettato e tutelato. Ci abbiamo voluto mettere i nostri occhi i nostri sguardi per raccontare agli altri una storia che conosciamo bene perché la viviamo ogni giorno
Invitiamo dunque le altre categorie, associazioni e organizzazioni a ‘sfidarci’ riunendosi in gruppo e diffondendo nei social la loro campagna di prevenzione usando l’hashtag #iolaindosso e tu?”

giornaliste unite caltanissetta

Vertenza al Giornale di Sicilia, la metà dei redattori dichiarati in esubero secondo l'editore

Una nuova mazzata si abbatte sul sistema giornalistico siciliano. Gli editori del Giornale di Sicilia hanno presentato un piano che prevede un esubero di redattori del 50 per cento.

Giornale di Sicilia repeatUn progetto che somiglia molto a una smobilitazione. Il sindacato unitario dei giornalisti, l'Associazione Siciliana della Stampa, comprende le difficoltà del settore e si è anche prodigato affinché le istituzioni promuovessero misure di sostegno. Che stanno arrivando.
Il momento è difficile per tutti, Assostampa Sicilia è e sarà al fianco dei colleghi e sostiene il Comitato di redazione con ogni mezzo. Invitiamo, comunque, i vertici aziendali a fermare un piano che di fatto rischia di disperdere un patrimonio professionale di enorme valore.
Allo stesso tempo Assostampa Sicilia chiede alle istituzioni di accelerare sui provvedimenti di aiuto a un settore che vede in forte difficoltà tutte le testate siciliane e con esse tutti i lavoratori, giornalisti e poligrafici.

Giornale di Sicilia, affidati al Cdr 17 giorni di sciopero: "Tanti quanti gli esuberi annunciati"

giornale di sicilia via lincoln palermo

La denuncia dell'assemblea dei redattori del Giornale di Sicilia: «L'azienda avvia un progetto con cui da novembre vorrebbe dimezzare sia le retribuzioni che l'organico e non ha ritenuto di dovere prima concordare con la rappresentanza sindacale una via d'uscita a una situazione di crisi che nessuno vuole sottovalutare».

«Proprio mentre il governo nazionale e quello regionale annunciano misure e piani di sostegno alle imprese, gli editori del Giornale di Sicilia presentano un piano che aggrava clamorosamente la situazione della redazione». È quanto denunciano i giornalisti del quotidiano dell'Isola in un documento redatto al termine dell'ultima riunione dell'assemblea di redazione.

«Dal 2016 a oggi – spiegano – i redattori di questa testata (che a giugno ha compiuto 160 anni) hanno progressivamente subito il taglio delle retribuzioni e un inevitabile depauperamento del quotidiano. Ora arriva una mazzata che probabilmente non ha precedenti, sicuramente non in Sicilia. Gli editori avviano un progetto con cui da novembre vorrebbero dimezzare sia le retribuzioni che l'organico, portando a 12 i giornalisti in servizio ogni giorno: appena 15 mesi fa eravamo in 24. Tutto questo l'assemblea, riunita in via straordinaria, lo respinge. E denuncia anche l'atteggiamento di chiusura dell'azienda, che non ha ritenuto di dovere prima concordare con la rappresentanza sindacale di base una via d'uscita a una situazione di crisi che nessuno vuole sottovalutare».

Ci sono misure «che potrebbero alleviare la situazione, come – incalza la redazione – il ricorso a prepensionamenti e a esodi incentivati, utilizzati da molte altre aziende editoriali: il sindacato ne stava discutendo con la proprietà ma poi gli editori hanno improvvisamente stoppato il confronto».

Tre anni fa, quando la Ses di Messina, controllata dalla fondazione Bonino Pulejo, acquistò il Giornale di Sicilia, «avevamo sperato in un rilancio della testata. Così ci era stato promesso. Così non è stato. L'unico investimento – proseguono i giornalisti – è stato il full color, poi abbiamo registrato e subito soltanto tagli sempre più consistenti e il continuo rinvio di interventi essenziali come la realizzazione della nuova sede, più volte annunciata e mai realizzata. Rimaniamo invece confinati in locali provvisori e inadeguati da quando, oltre due anni fa, la redazione storica è stata distrutta da un incendio. Allo spirito di sacrificio di tutti noi, anche durante i difficili mesi del lockdown, non è corrisposto un impegno altrettanto forte degli editori che per prima cosa dovrebbero avere a cuore il mantenimento salariale dei propri dipendenti, specialmente in questo periodo in cui i finanziamenti pubblici e le agevolazioni alle imprese si stanno consolidando».

I giornalisti, conclude l'Assemblea, «non consentiranno che il patrimonio professionale della storica testata venga dilapidato. Metteranno in campo tutte le azioni a difesa del Giornale di Sicilia e dei suoi lavoratori e intanto affidano al Cdr un pacchetto di 17 giorni di sciopero, tanti quanti sono gli esuberi di personale annunciati dall'azienda».

 

La replica dell'editore

Mario Barresi attaccato dal sindaco di Palazzolo Acreide, solidarietà sindacato giornalisti

Palazzolo Acreide con il castello

Assostampa manifesta piena solidarietà a Mario Barresi del quotidiano La Sicilia di Catania, attaccato dal sindaco di Palazzolo Acreide (SR), Salvatore Gallo, per un'inchiesta sui contatori dell'acqua.

“Sistema Montante e Amara”, “mettere in moto la macchina della diffamazione”, “giornalisti amici”, “non si può permettere”. Il sindaco di Palazzolo Acreide Salvatore Gallo dice e scrive parole pesanti nei confronti di Mario Barresi, attento scrupoloso giornalista de La Sicilia, che ha realizzato una inchiesta - oggi lavoro sempre più raro nei giornali - per fare luce sulla vicenda dei contatori dell’acqua del comune del Siracusano.
Le parole sono pietre sia per i giornalisti, chiamati a raccontare le tante sfaccettature delle diverse realtà dell’Isola, che per gli amministratori, come il sindaco di Palazzolo Acreide, che in un video e in una nota postati sul suo profilo Facebook, prima usa, lui sì, parole intimidatorie per difendere il suo operato e quello della sua giunta e, poi, chiede un confronto con il collega Barresi invocando l’intervento della commissione regionale antimafia". Lo dicono il segretario regionale di Assostampa Sicilia, sindacato unitario dei giornalisti, Roberto Ginex e il segretario di Assostampa Catania Orazio Aleppo che invitano il sindaco Gallo, qualora dovesse ritenere diffamatorio l’articolo di Barresi, a rivolgersi alla magistratura, oltre che alla commissione regionale antimafia, e nel manifestare la piena totale solidarietà a Mario Barresi respingono le pesanti frasi espresse nei confronti di un collega che gode della stima non soltanto dei giornalisti, sempre apprezzato per la professionalità e l’attenzione nel suo lavoro di cronista documentato, appassionato e fuori da logiche dei potentati”, concludono Ginex e Aleppo.

“Il giornalismo - hanno sempre detto i maestri - deve dare fastidio. Deve dare fastidio alla destra, alla sinistra, a tutti quei poteri che, in modo diverso, incidono, spesso negativamente, sulla gestione della cosa pubblica.
Appare, così, sgradevole e offensivo della professionalità indiscutibile del collega, il post, con allegato video, del sindaco di Palazzolo Acreide, Salvatore Gallo, pubblicato questa mattina contro Mario Barresi, inviato del quotidiano La Sicilia e autore, il 7 settembre scorso, di una inchiesta sulla ventilata “privatizzazione” dei rubinetti nel centro della provincia”. Così dichiara in una nota Prospero Dente, Segretario provinciale di Assostampa Siracusa.
Accostare Mario Barresi a quei “sistemi” (Montante, Amara) scoperti e perseguiti dalla magistratura, offende il lavoro certosino da sempre riconosciuto ad una delle firme di punta e attente del quotidiano catanese. E insieme a Mario si offendono tutti quei giornalisti che svolgono con scrupolosità e correttezza il proprio lavoro.
L’inchiesta pubblicata – tra l’altro recuperabile on line – ha raccontato quanto avvenuto a Palazzolo nelle ultime settimane. Barresi, come è giusto che sia, ha dato voce a tutte le parti in causa – l’amministrazione proponente la privatizzazione, le associazioni contrarie -, compreso lo stesso primo cittadino.
L’inviato del quotidiano catanese ha “disegnato” e ricostruito quanto accade. Il sindaco, come nel suo diritto, pronto a spiegare ancora meglio il progetto in corso, avrebbe potuto seguire i canali istituzionali e abituali richiedendo un diritto di replica al giornale. Invece, purtroppo, come prassi ormai troppo consolidata tra amministratori e politici vari, si è affidato alla pagina social personale per chiedere, prima, a Mario Barresi di poter chiarire e questa mattina per gettare discredito gratuito e ingiustificabile sul collega.
A Mario Barresi, che non ha sicuramente bisogno di dimostrare niente ad amministratori e sindaci vari, la solidarietà dell’Assostampa Siracusa.
Al sindaco di Palazzolo Acreide, invece - conclude Prospero Dente - rinnoviamo l’invito ad affidarsi più alle comunicazioni o alle richieste ufficiali evitando di postare sui social pensieri in libertà che, purtroppo, amplificano quel preoccupante e fastidioso retropensiero di quella politica infastidita dal giornalismo d’inchiesta.


Il link all’articolo-inchiesta Mario Barresi

Testo e video pagina facebook del sindaco Salvatore Gallo

Condividi