Cronisti e magistrati ricordano le vittime della mafia al Giardino della memoria di Ciaculli
Stamane a Palermo si è svolta la prima manifestazione antimafia del 2021 in Italia, organizzata dal Gruppo cronisti di Assostampa Sicilia e dalla sezione territoriale dell’Associazione nazionale magistrati.
La prima manifestazione antimafia del 2021 in Italia è stata organizzata a Palermo dal Gruppo cronisti siciliani del sindacato dei giornalisti e da Anm. Cronisti e magistrati stamane hanno ricordato tutte le vittime della mafia.
L’evento "Comincia il nuovo anno, ricordiamoli ogni giorno", giunto alla quinta edizione, ideato dal giornalista Leone Zingales e promosso dal Gruppo cronisti dell’Associazione Siciliana della Stampa e dall'Associazione nazionale magistrati-distretto di Palermo, si è svolto al Giardino della Memoria di via Ciaculli.
Davanti agli alberi che ricordano le vittime della mafia, i rappresentanti di cronisti e magistrati - insieme con le autorità intervenute - hanno dedicato una riflessione a tutti i caduti. A causa dell’attuale emergenza epidemiologica l’evento di quest’anno si è svolto in forma ristretta e, nel pieno rispetto delle vigenti misure di cautela, tutti i partecipanti indossavano le prescritte mascherine.
Per il sindacato regionale dei giornalisti c’erano Leone Zingales e Giuseppe Lo Bianco, del direttivo del Gruppo cronisti, e il vicesegretario regionale Assostampa Sicilia, Roberto Leone. Per l’Anm era presente il presidente della sezione distrettuale di Palermo, giudice Giovanna Nozzetti. Come è accaduto nelle precedenti edizioni, nel corso dell'evento si è proceduto alla lettura di un paio di testi poetici. Hanno preso parte all’evento il comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Palermo, Agatino Carrolo, e ufficiali e sottufficiali dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza e dell’Esercito.
"Ritrovarsi oggi al Giardino - ha sottolineato il giudice Giovanna Nozzetti, presidente Anm - ha una valenza simbolica ancora più intensa che negli anni trascorsi, richiamando l’attenzione su un fronte, quello del contrasto alla criminalità organizzata, sul quale non si può mai abbassare la guardia, specie in un periodo storico profondamente segnato dalla pandemia e dalla crisi economica e sanitaria, che hanno acuito le preesistenti disuguaglianze sociali, generando tensioni e insicurezza".
Per Giuseppe Lo Bianco, segretario del Gruppo Cronisti Siciliani dell’Assostampa regionale (GCS, aderente all’Unione nazionale cronisti italiani-Unci della Fnsi), "la memoria non è utile solo per onorare il sacrificio di chi ha versato il suo sangue nella lotta alla mafia e ai suoi complici occulti, come doveroso omaggio ai familiari, ma ha un valore pedagogico: ricordando simbolicamente a Capodanno le vittime di una vera e propria 'guerra di liberazione' vogliamo ricordarli ogni giorno, tenendo sempre presente il loro esempio".
"Contrastare con i fatti l'antistato chiamato mafia, partecipare ad eventi come quello che organizziamo ormai da cinque anni, significa rispettare la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per tutti noi. Anche quest’anno, e nel pieno rispetto della normativa anti covid - ha detto Leone Zingales - abbiamo ricordato, in questo sito strappato alla mafia, tutti i caduti: dai magistrati ai giornalisti, dai sindacalisti agli imprenditori, dai poliziotti ai carabinieri, ai religiosi a tutti coloro che sono stati assassinati dai criminali assassini mafiosi. Tutte le vittime della mafia, come ho avuto già occasione di sottolineare, vanno ricordate tutti i giorni e non soltanto in occasione delle varie commemorazioni, durante gli anniversari o nei convegni celebrativi".
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