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Parametri per i compensi ai giornalisti, al via il tavolo al Ministero. Motta: «Primo passo nella direzione giusta»

Presentata «una proposta, frutto di un lungo e articolato lavoro della Clan, sulla quale si è registrata la convergenza dell'Ordine», spiega il segretario generale aggiunto Fnsi. Bonafede: «La libertà d'informazione si garantisce e si riconosce, prima di tutto, garantendo dignità professionale ai cronisti».

motta fnsi

«Oggi è stato compiuto un primo passo nella direzione giusta. La definizione delle tabelle per la liquidazione giudiziale dei compensi dei giornalisti non dipendenti rappresenterebbe un parametro tangibile della libertà d'informazione rispetto a quel mondo, ormai largamente maggioritario, di professionisti dell'informazione con contratti precari o freelance. Le condizioni di lavoro di numerosi giornalisti precari oggi fanno spesso rima con abusi e sfruttamento, colmare il vuoto normativo sui parametri per il compenso dei giornalisti è fondamentale». Lo afferma Mattia Motta, segretario generale aggiunto e presidente della Commissione nazionale lavoro autonomo della Federazione nazionale della Stampa italiana, (nella foto),  a margine della riunione del tavolo tecnico convocato dal ministro della Giustizia al quale ha partecipato con il vicedirettore della Fnsi, Tommaso Daquanno, alla presenza del sottosegretario Jacopo Morrone e del presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Verna. 

«Abbiamo sottoposto al Ministero una proposta che è il frutto di un lungo e articolato lavoro della Clan-Fnsi, fatto proprio dal Congresso della Stampa italiana, sulla quale si è registrata oggi la convergenza dell'Ordine dei giornalisti. Come abbiamo ricordato al Ministero – aggiunge Motta – quello che poniamo non è un problema 'corporativo', ma un tema che ha a che fare con il diritto costituzionale dei cittadini ad essere informati da giornalisti liberi e indipendenti. Finché ci saranno giornalisti pagati 3 euro ad articolo e senza diritti, la qualità della democrazia nel nostro Paese è posta su un pericoloso piano inclinato».

Durante l'incontro il ministero della Giustizia si è impegnato, attraverso i propri uffici, a colmare il vuoto normativo sui parametri per il compenso dei giornalisti. Il tavolo tecnico è stato aggiornato a settembre quando il Ministero presenterà la proposta di modifica legislativa. «La libertà d'informazione si garantisce e si riconosce, prima di tutto, garantendo la dignità professionale ai giornalisti. Un cronista che viene pagato anche solo 3 euro per ogni articolo, non potrà mai essere libero, caratteristica fondante della professione per poter dare ai cittadini un piena e corretta informazione che è la base di ogni democrazia», è il commento del ministro Alfonso Bonafede.

Viva soddisfazione per l'avvio del tavolo ministeriale sui compensi per i giornalisti viene espressa dal segretario del Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, Rocco Cerone. «Ovviamente - dice - è solo un primo passo pubblico, per il quale il plauso va alla Commissione lavoro autonomo della Fnsi, di cui fa parte anche il trentino Lorenzo Basso, e al presidente Mattia Motta, che da oltre tre anni sta seguendo il tema dei compensi per i giornalisti precari, che rappresentano ormai la maggioranza della professione. Tema al centro anche del XXVIII Congresso Fnsi di Levico. Si tratta della migliore risposta a chi, anche in Trentino Alto Adige, continua a propalare false informazioni sul cosiddetto equo compenso», osserva Cerone.

@fnsisocial

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