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Sentenza Uffici stampa / Tribunale di Roma riconosce rapporto di lavoro subordinato addetti stampa Comune Reggio Calabria

"Il Tribunale di Roma, sezione lavoro, riconoscendo la natura subordinata del rapporto di lavoro tra gli ex addetti stampa del Comune di Reggio Calabria e l'ente, ha respinto l'opposizione del Comune confermando il decreto ingiuntivo dell'Inpgi, l'istituto di previdenza dei giornalisti". È quanto afferma, in un comunicato, il giornalista Massimo Calabrò, che è stato addetto stampa del Comune di Reggio dal 2002 sino al 2010.
comune reggio calabria palazzo san giorgio"Alla base del provvedimento del Giudice Eliana Pacia pubblicato lo scorso 9 aprile - prosegue - è, come scritto, il riconoscimento della natura subordinata del rapporto di lavoro istaurato di fatto dal Comune con i giornalisti, nonostante gli stessi avessero firmato un contratto di collaborazione. 'In conclusione - scrive il giudice - deve ritenersi che l'attività svolta dai giornalisti integri un rapporto di lavoro subordinato, stante sia la presenza quotidiana di costoro presso la redazione, l'utilizzo degli strumenti di lavoro della parte opponente, l'osservanza di un orario di lavoro predeterminato ma anche l'osservanza di direttive sia di natura organizzativa sia di controllo".  
"Se il riconoscimento della natura subordinata comporta come conseguenza l'obbligo per l'ente di versare gli oneri contributivi all'Inpgi, identica sorte - sostiene ancora Calabrò - dovrà valere anche per la parte retributiva. Il riconoscimento della natura subordinata del rapporto di lavoro stabilito dal giudice apre nuove prospettive per chi aveva maturato il diritto alla stabilizzazione sin dalla Finanziaria 'Prodì del 2007, stabilizzazione che fu negata dai burocrati. Sarà un giudice anche in questo caso a spiegare per quali motivi il Comune nel 2010 fece nuovamente ricorso a contratti a tempo determinato (con procedure selettive) e non avviò la stabilizzazione degli aventi diritto, chiesta anche dal segretario del Sindacato Giornalisti Calabria Carlo Parisi, nonostante il superamento degli ex addetti stampa di quello che di fatto fu un concorso a tempo determinato. Un classico caso, che adesso la normativa europea ha chiaramente definito, di ricorrente abuso dei contratti subordinati a termine della pubblica amministrazione, risarcimento del danno e soprattutto di perdita di chance". (ANSA).