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Giornalismo precario, costituito l’Osservatorio professionale tra ordine e sindacato previsto dalla Carta di Firenze

Si è insediato oggi presso la sede dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia l’Osservatorio permanente sulle condizioni professionali dei giornalisti previsto all’art. 3 della Carta di Firenze.

Osservatorio Carta di FirenzeL’organismo è composto da Daniele Ditta, Salvatore Ferro, Gerardo Marrone in rappresentanza dell’Ordine, e Dario Fidora, Maria Sottile, Tiziana Tavella, per l’Associazione Siciliana della Stampa.

“L’Osservatorio ha il compito di vigilare sull'effettiva applicazione della Carta di Firenze, che interviene su diversi aspetti che riguardano l’attuale grave situazione di precarietà professionale del lavoro giornalistico”, dichiara Giulio Francese, presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia. “Insieme ad Assostampa Sicilia abbiamo deciso l’attivazione dell’Osservatorio che avrà il compito di coordinare le attività di monitoraggio della situazione lavorativa sul territorio regionale, armonizzando e rendendo più efficaci le modalità d’intervento secondo le competenze di ciascuno degli organismi di categoria”.

“La Carta di Firenze considera che un giornalista precario e sottopagato viene di fatto sospinto a lavorare puntando alla quantità piuttosto che alla qualità del prodotto informativo”, spiega Roberto Ginex, segretario regionale Assostampa Sicilia. “La condizionabilità e ricattabilità dei giornalisti che lavorano in una condizione di sfruttamento sono  strettamente correlate alla possibilità di trasmettere una buona e corretta informazione nei confronti dei cittadini”.

Secondo le norme deontologiche dettate dalla Carta, gli iscritti all’Ordine che rivestano a qualunque titolo ruoli di coordinamento del lavoro giornalistico sono tenuti a precise responsabilità, prima fra tutte quella di non impiegare quei colleghi le cui condizioni lavorative prevedano compensi inadeguati. Devono anche vigilare che i giornalisti pensionati non vengano nuovamente impiegati con forme di lavoro autonomo ed inseriti nel ciclo produttivo nelle medesime condizioni o per l’espletamento delle medesime prestazioni che svolgevano in virtù del precedente rapporto.

Durante la prima riunione dell’Osservatorio si è dibattuto anche sul provvedimento riguardante l’attuazione dell’Equo compenso in Sicilia come disposto dalla legge 172/2017, adottato attraverso l’atto d’indirizzo approvato dal governo Musumeci con delibera della Giunta regionale n. 301 del 28 agosto 2018, allo scopo di escludere per tutte le professioni (anche quelle non ordinistiche) prestazioni gratuite e compensi iniqui o simbolici, che però continuano a venire ancora previsti da pubbliche amministrazioni.
I parametri dell’Equo compenso per il lavoro autonomo ex legge 172/2017 debbono essere ancora emanati per i giornalisti dal ministero di Giustizia, chiamato in giudizio per questo motivo presso il Tar dalle Assostampa Siciliana e Romana. L’udienza è prevista per il prossimo 17 luglio.

 

Tags: Osservatorio equo compenso