Corte d'Appello di Catania, il quotidiano La Sicilia torna all'editore Ciancio
La Corte d'appello di Catania ha disposto il dissequestro di tutti i beni di Mario Ciancio Sanfilippo che era stato disposto dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale.
Tornano in possesso di Ciancio anche le società che controllano i quotidiani La Sicilia e Gazzetta del Mezzogiorno e le emittenti televisive Antenna Sicilia e Telecolor.
L'Associazione Siciliana della Stampa non può che accogliere con soddisfazione la notizia che la Corte d'appello di Catania ha disposto il dissequestro di tutti i beni di Mario Ciancio Sanfilippo, oggetto del provvedimento della sezione Misure di prevenzione del Tribunale del 2018.
Un giornale che torna ad avere il suo editore è una bella notizia che ci auguriamo consenta ai giornalisti di recuperare quella serenità che per diversi mesi è stata messa a dura prova. I quotidiani cartacei siciliani hanno un ruolo fondamentale non soltanto nella diffusione delle notizie, come sta dimostrando l'attuale emergenza sanitaria, ma anche perché devono continuare ad esercitare il ruolo di sentinella della legalità e della democrazia in un territorio, come la Sicilia, in cui la pressione della criminalità è sempre molto alta.
Secondo la Corte d'appello di Catania il decreto impugnato va annullato perché, scrivono i giudici nelle 113 pagine della sentenza motivata, "non puo' ritenersi provata l'esistenza di alcuni attivo e consapevole contributo arrecato da Ciancio Sanfilippo in favore di Cosa nostra catanese". Inoltre "non puo' ritenersi provata alcuna forma di pericolosita' sociale" né "è risultata accertata e provata alcuna sproporzione tra i redditi di provenienza legittima di cui il preposto il suo nucleo familiare potevano disporre la liquidita' utilizzate nel corso del tempo".
"Il dissequestro dei beni di Mario Ciancio Sanfilippo, fra cui rientrano anche i quotidiani 'La Gazzetta del Mezzogiorno' di Bari e 'La Sicilia' di Catania e le emittenti Telecolor e Antenna Sicilia, disposto dal Tribunale di Catania, restituisce la gestione delle testate al loro editore. Si chiude così il lungo periodo di amministrazione giudiziaria, cominciato il 24 settembre 2018, che ha acuito i problemi delle testate producendo gravi ripercussioni sull'organizzazione delle redazioni, sugli organici e sulle retribuzioni di giornalisti e maestranze. Adesso è necessario che l'editore riprenda in prima persona le redini delle aziende, avviando una politica di rilancio all'insegna di una profonda discontinuità gestionale e manageriale".
Lo affermano, in una nota, la FNSI e le Associazioni regionali di Stampa di Sicilia, Puglia e Basilicata.
In un momento difficile per l’intera collettività, l’Assostampa Catania prende atto della decisione della corte d’Appello di Catania che, annullando la confisca, restituisce il patrimonio alla famiglia Ciancio e con esso anche il quotidiano “La Sicilia” e le altre testate del gruppo (web, radio e tv).
Finita, dunque, l’amministrazione straordinaria si deve rientrare nella logica di una sana gestione editoriale nel rispetto del contratto e dei diritti dei lavoratori. La Segreteria provinciale, in tal senso, si augura di riprendere al più presto i rapporti istituzionali e sindacali con la direzione a tutela dei giornalisti dipendenti e collaboratori.
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