Ordine, il ministero chiude i giochi. «Basta proroghe, si deve votare»
Dopo i sei mesi concessi con il Dl 44/2021 non sono possibili altri rinvii. La direzione Affari generali di via Arenula precisa con una nota formale che, nel caso in cui non fossero terminate la procedure per l'acquisizione della piattaforma per il voto elettronico, si voterà in presenza. E chiede di conoscere la data delle elezioni.
Non sono possibili altri rinvii. Né potranno essere chieste altre proroghe. Il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e gli Ordini regionali scaduti vanno rinnovati entro la scadenza della proroga concessa dal ministero della Giustizia. Ossia, entro il prossimo 30 settembre. È lo stesso ministero della Giustizia, con una nota formale della direzione Affari generali, a chiarire che è giunto il momento di votare, precisando che, nel caso in cui non fossero terminate la procedure per l'acquisizione della piattaforma per il voto elettronico, il voto dovrà avvenire in presenza.
Il ministero della Giustizia chiede al Cnog di conoscere la data delle elezioni, non ancora fissata. «Con riferimento alla questione di cui all'oggetto, tenuto conto dell'approssimarsi della scadenza del termine non superiore a centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legge 1 aprile 2021, n. 44 ("Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da Covid-19, in materia di vaccinazioni anti Sars-coV-2, di giustizia e di concorsi pubblici"), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, serie generale n. 79, per la indizione delle elezioni per il rinnovo degli organi consiliari in scadenza (art. 7), - scrive la direzione Affari generali - si chiede di fornire indicazioni in ordine alla data individuata da codesto Consiglio e alle modalità di esercizio del voto. Preme sul punto rappresentare che, qualora non sia possibile, per qualsivoglia ragione, svolgere le elezioni con modalità telematiche, sarà comunque necessario che la tornata elettorale sia tenuta con le modalità ordinarie ossia, di presenza, sia pure con l'adozione delle cautele ritenute più opportune dagli Ordini interessati per prevenire il rischio epidemiologico, al fine di evitare la prosecuzione del mandato degli organi scaduti e di consentire il ricambio fisiologico delle cariche elettive della categoria professionale».