Giovedi, 19 settembre 2024 ore 03:48
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Sopaf: 4 anni e 8 mesi all’ex presidente Cassa ragionieri
Confiscati 1,4 mln, all’Ente un risarcimento di 1 milione

Paolo Saltarelli, ex presidente della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza dei ragionieri e periti commerciali, è stato condannato oggi dal Tribunale di Milano a 4 anni e 8 mesi per corruzione ed evasione fiscale in un filone del procedimento sul crac di Sopaf.
L’ex numero uno dell’Istituto, accusato di aver intascato circa un milione per compiere operazioni con società della holding che faceva capo ai fratelli Magnoni in danno della Cassa che aveva guidato, si è visto confiscare quasi 1,4 milioni di euro. Cassa che si è costituita parte civile e alla quale è stata riconosciuto un milione di provvisionale per i danni che, tramite i suoi legali, ha quantificato in 20 milioni di euro.
I giudici della quarta sezione penale, presieduti da Oscar Magi, hanno inoltre disposto per Saltarelli l’interdizione a contrattare con la pubblica amministrazione per tre anni.
Il pm Gaetano Ruta, titolare dell’indagine, lo scorso aprile, al termine della sua requisitoria aveva chiesto per l’ex presidente dell’istituto di previdenza, per altro arrestato nel novembre di due anni fa, 6 anni di carcere, pena stamane ridotta dal collegio in quanto non è caduta l’aggravante della transnazionalità.
Il pm, durante il suo intervento in aula si era detto convinto che la stessa Cassa dei ragionieri, ente privato, in realtà ha profili pubblicistici «provati», perchè i contributi sono «obbligatori» e la «Corte dei conti opera un controllo». Per questo motivo aveva contestato l’accusa di corruzione di persona incaricata di pubblico servizio. All’istituto, in particolare, secondo le indagini, «attraverso complesse operazioni finanziarie e societarie» sarebbero stati sottratti 52 milioni di euro.
Il procedimento penale per cui questa mattina Saltarelli è stato condannato in primo grado e con rito immediato, è scaturito dall’inchiesta sul crac della finanziaria Sopaf, nel cui filone principale sono imputati, tra gli altri, i fratelli Giorgio e Aldo Magnoni, ex vertici della società fallita, e anche l’ex presidente dell’Inpgi Andrea Camporese. Processo questo che da oggi è slittato a domani.
Infine sempre oggi, è da registrare, l’assoluzione con la formula «perchè il fatto non sussite» dell’immobiliarista Renato Martignoni, difeso dagli avvocati Luca Troyer e Alx Ingrassia, processato con rito abbreviato dal gup Manuela Cannavale per una vicenda marginale legata al fallimento della holding. (ANSA).