ISG e Sicilia Regione / L'istituto che non fa giornalisti e la testata che non è regionale
Qualche giorno fa attraverso le pagine di questo giornale è stato smascherata un'operazione di propaganda che da un anno, attraverso l'uso illegittimo del logo ufficiale della Regione Siciliana, agiva con l'intento di surrogare le finalità e i compiti che la legge, a garanzia del diritto del cittadino a una corretta informazione, assegna all'Ufficio stampa delle pubbliche amministrazioni. Il fatto, gravissimo, è stato denunciato pubblicamente attraverso un comunicato congiunto di Ordine dei giornalisti e Assostampa Sicilia. Il giorno dopo, il logo della Regione Siciliana è stato rimosso. Riceviamo oggi una richiesta di rettifica, che pubblichiamo unitamente alla nostra replica.
Richiesta di rettifica
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Replica di Assostampa Sicilia |
«Il sottoscritto Sebastiano Roccaro intende esercitare il diritto di rettifica, sancito dall’art. 8 l. 47/48, con riferimento a quanto affermato nell'articolo in oggetto contiene delle informazioni false ed infondate dalle quali derivano accuse diffamatorie e gravemente lesive dell’immagine del giornale siciliaregione.it e dell'Istituto Superiore di Giornalismo. In particolare, è opportuno precisare che il giornale in questione non rappresenta alcun interesse politico, essendo sin dall’origine una testata giornalistica super partes ed indipendente da qualsivoglia interesse particolare. L'affermazione: "Con l’aggravante che l'Istituto Superiore di Giornalismo è stato costituito il 15 Ottobre 1953, dieci anni prima della legge 69/1963 istitutiva dell’Ordine dei giornalisti. Non vi è quindi più dal 1963 alcuna norma che autorizzi questo istituto ad avere competenze “formative” verso la nostra professione ordinistica. Anzi andrebbe richiesta la modifica della sua denominazione, facendo togliere la parola giornalismo, del tutto fuorviante in un ente che non gestisce corsi riconosciuti dall’Ordine nazionale né consente l’iscrizione all’Albo." è priva di qualsiasi fondamento. L'istituto, a differenza di quanto indicato sopra, svolge seminari di formazione continua per i giornalisti che vengono svolti settimanalmente riconosciuti dall'Ordine Nazionale dei Giornalisti. Basta andare sul sito Sigef per poter visualizzare i nostri seminari. Ed ancora: "Il governatore Crocetta ha abolito l’ufficio stampa della Presidenza della Regione e ora l’informazione sulla Regione Siciliana è affidata agli studenti, non giornalisti, dell'Istituto di Giornalismo non riconosciuto dall'Ordine? Per analogia sarebbe come chiudere un ospedale e sostituirne le funzioni affidandole a una struttura formata da studenti di medicina." Anche qui è priva di qualsiasi fondamento l’accusa rivolta al giornale circa l’asserito svolgimento abusivo della professione giornalistica da parte di studenti. Nel giornale non scrivono studenti, contrariamente alle affermazioni gravemente diffamatorie. Il giornale si avvale di due giornalisti: Sebastiano Roccaro e la giornalista Marfia Denise che esercitano quotidianamente e con diligenza la loro professione all’interno della testata giornalistica in oggetto affrontando argomenti di vari settori, dalla politica, alla cronaca, dallo sport al tempo libero, etc . Ed ancora.... "Nel 1996 la Regione con la propria legge n. 20 aveva stabilito di “intraprendere tutte le azioni per il pieno riconoscimento dell'Istituto superiore di giornalismo quale corso di studi di scuola superiore a livello universitario.” In quest’ottica sindacato e Ordine dei giornalisti avevano manifestato un atteggiamento di collaborazione verso un percorso di trasformazione (mai attuato) in una struttura formativa effettivamente qualificante. Atteggiamento che gli organismi di categoria hanno dovuto modificare in seguito alla decisione di Crocetta di abolire l’Ufficio Stampa della presidenza, licenziando 21 giornalisti e sostituendone le funzioni con sistemi “fai-da-te” come quello oggi messo in piedi attraverso siciliaregione.it." Il sottoscritto presidente dell’Istituto Sebastiano Roccaro, giornalista iscritto all’ordine professionale ed indipendente da qualsiasi influenza politica. Le iniziative del presidente Crocetta non ci riguardano e il licenziamento del 21 giornalisti, ai quali rimaniamo solidali, non ha niente a che vedere con la nascita del nostro giornale. Abbiamo più volte invitato l'Ordine dei giornalisti e il suo presidente a collaborare. Lo statuto dell'ISG prevede l'indicazione di un consigliere di amministrazione dal parte dell'ODG. Le beghe politiche tra l'Ordine dei Giornalisti e l'Istituto devono rimanere lontani dallo svolgimento della nostra attività giornalistica. Ed infine.... "La presenza nella testata del marchio della Regione Siciliana e lo stesso titolo “Sicilia Regione” è fuorviante. È la rappresentazione di un canale d’informazione che fa immediatamente pensare ad un’impropria surroga dell’attività specifica dell’ufficio stampa dell’Amministrazione regionale." Nessuna surroga all'attività di ufficio stampa della Regione. Noi ci limitiamo a informare. Basta andare sul sito siciliaregione.it per rendersi conto che sono pubblicati comunicati stampa da tutte le parti politiche con articoli di vario genere. È chiaro l’intento diffamatorio del vostro articolo, che ha quale scopo preminente quello di screditare il ruolo e l’importanza rivestita dall’Istituto nel settore dell’informazione. In ogni caso, vi invitiamo alla immediata rettifica con uguale spazio riservato al vostro articolo.» Cordiali saluti Sebastiano Roccaro Presidente ISG - Palermo |
L'Istituto Superiore di Giornalismo è stato clamorosamente preso in fallo dai fatti descritti nell'articolo in questione e nei successivi comunicati congiunti dell'Ordine dei Giornalisti e dell'Associazione Siciliana della Stampa. L'ente, di sottogoverno regionale e finanziato con fondi pubblici, ha deciso di editare un periodico dichiarando espressamente di dedicarlo all'attività della pubblica amministrazione, ponendo accanto al titolo suggestivo "Sicilia Regione" il logo identitario di proprietà della Regione Siciliana, con l'evidente e illegittimo intento di accreditarne l'ufficialità. Ordine e Assostampa hanno denunciato che, a garanzia della corretta informazione ai cittadini, la legge n. 150/2000 prevede che l'attività di informazione vada fatta dall'Ufficio stampa e non può pertanto essere surrogata da un ente mantenuto con fondi pubblici, per di più senza avere in organico alcun giornalista assunto. L'Istituto superiore di giornalismo non è affatto un ente di formazione al giornalismo riconosciuto dall'Ordine, pertanto i suoi corsi non consentono né hanno mai consentito l'iscrizione all'Albo. Solo da un paio d'anni l'ente, fondato 64 anni fa, ogni tanto organizza invece tutt'altro, cioè degli eventi seminariali della durata canonica di 4 ore che hanno valore di formazione, ma solo per chi è già iscritto all'Ordine. Come è chiaramente spiegato nell'home page della Sigef, citata dal presidente Roccaro, rispetto a tali particolari eventi seminariali "l´Odg non puó - se non violando la legge - opporsi a che vengano organizzati." Ma se "Sicilia Regione" non è realizzato da studenti, perché e per chi viene fatto? Nelle vere scuole di giornalismo, riconosciute dall'Ordine, si tengono corsi biennali riservati ad allievi già laureati, al termine dei quali si accede all'esame di Stato per l'iscrizione all'elenco dei giornalisti professionisti. In tali scuole è obbligatoria la produzione di testate-laboratorio (a stampa, online, tele e radio-giornali), ma realizzate dagli allievi e al solo scopo di svolgere il tirocinio. E non certo limitate ai temi dell'amministrazione regionale siciliana. Non si capisce quindi quale sia l'utilità di mantenere a suon di soldi pubblici un ente para-regionale che si dà lo scopo di fare un giornale autoreferenziale e vaghe attività seminariali. Oggi 11 marzo 2017 per l'appunto era in programma un seminario a Palermo dal titolo "Tecniche della comunicazione per il giornalista televisivo. Regole e normative, dalla legge Mammì ad oggi", durata quattro ore. Il docente era lo stesso Sebastiano Roccaro, giornalista pubblicista, presidente dell'Istituto e direttore responsabile di Sicilia Regione. Per altro verso, viene affermato che da circa un anno due giornalisti esercitano attività professionale quotidiana presso l'ente. Ci si chiede e sarà il caso di accertare se tali rapporti di lavoro siano regolarizzati da contratti di assunzione e vengano debitamente pagati i relativi contributi. È innegabile comunque che il giorno dopo la denuncia congiunta di Ordine dei giornalisti e Assostampa Sicilia sia "misteriosamente" scomparso il marchio ufficiale della Regione che dallo scorso anno campeggiava illegittimamente accanto la testata di Sicilia Regione. Di questo che resta l'aspetto "emblematico" e centrale della vicenda, Roccaro non fa il minimo cenno. |
Per l’Associazione Siciliana della Stampa restano molto chiari alcuni punti. L'Istituto Superiore di Giornalismo:
- ha beneficiato e continua a beneficiare di finanziamenti regionali
- non è riconosciuto dall'Ordine come ente di formazione al giornalismo, pertanto i suoi corsi non consentono né hanno mai consentito l'iscrizione all'Albo.
- non organizza formazione permanente con corsi pluriennali ma singoli eventi seminariali nell’ambito dell’aggiornamento professionale di chi è già giornalista
- il logo della Regione è scomparso dalla testata Sicilia Regione subito dopo la segnalazione congiunta Ordine-Associazione.
Per quanto riguarda i due giornalisti che producono il notiziario saranno i carabinieri del Lavoro e gli ispettori dell’Inpgi ad accertare quale tipo di contratto viene loro applicato e chi realmente realizza il sito svolgendo attività giornalistica in esclusiva e a tempo pieno.