Assostampa
Romana
pubblica una guida
per il giornalista freelance
"Giornalista
fai da te, vademecum per il lavoro autonomo e parasubordinato" è il
nome della pubblicazione realizzata dalla Consulta Feeelance dell'Associazione
Stampa Romana a cura di Natalia Marra e Maria Giovanna Faiella.
E' una vera e propria guida che fornisce chiarimenti e risposte a tantissimi
problemi "pratici" che riguardano i freelance.(segue)
| | La
cronista Giulia Martorana condannata ad Enna
per non aver rivelato la propria
fonte
L’Assostampa Sicilia: “Una condanna ingiusta.
Legge anacronistica”
La giornalista pubblicista Giulia Martorana, 51 anni, è stata
condannata dal giudice monocratico di Enna a 20 giorni di carcere, pena
sospesa, per favoreggiamento
nei confronti di persona che ha violato il segreto d'ufficio. La cronista,
che collabora con l'agenzia di stampa Agi e col quotidiano La Sicilia, aveva
scritto articoli su una vicenda di violenze sessuali su due sorelline minorenni,
nel 2008, ipotizzando che oltre a un indagato arrestato vi fossero altri
indagati. Il pm voleva sapere chi le avesse detto che vi erano altre
persone coinvolte
nell'indagine.
Martorana sarebbe stata condannata in quanto pubblicista e non giornalista
professionista e quindi tenuta a rivelare la fonte.
Martorana è indagata in un altro procedimento con la stessa ipotesi
di reato. "Non è nel mio stile - dice Martorana - andare contro
la magistratura. Il giudice ha applicato seppure rigidamente una norma. È quest'ultima
che andrebbe cambiata poiché non tutela i tanti pubblicisti che sono
alla base dell'informazione in Italia, impegnati in quotidiani,
radio
e tv
come collaboratori in realtà spesso difficili".
"La Fnsi e l'Associazione siciliana della stampa profondamente preoccupati
e rammaricati giudicano ingiusta e incomprensibile la condanna a 20 giorni di
carcere della cronista Giulia Martorana, riconosciuta colpevole di avere
dato
una notizia vera e di avere rispettato le regole deontologiche della professione,
rifiutando correttamente di rivelare la fonte della notizia stessa".
Lo dice una nota del sindacato dei giornalisti.
"La sentenza del giudice monocratico del Tribunale di Enna - continua la
nota - ripropone con forza il problema del doppio binario della professione
giornalistica e della divisione, ormai anacronista, dei giornalisti tra professionisti
e pubblicisti.
Negare ai giornalisti pubblicisti le tutele deontologiche della professione
mette in serio pericolo la libertà di informazione e il diritto costituzionale
dei cittadini di essere correttamente informati. Il sindacato dei giornalisti
sosterrà la collega Martorana in tutte le sedi per confermare e dimostrare
la correttezza del suo serio comportamento e il totale rispetto delle regole
e delle norme professionali e deontologiche, sollevando, tramite i propri legali,
anche la questione di legittimità costituzionale di una legge che appare
fuori dal tempo e dalla logica".
"Auspichiamo - conclude la nota - che in sede di Appello i giudici vogliano
tenere conto di queste evidenti ragioni, evitando le imposizioni e le restrizioni
che svilirebbero lo svolgimento del già difficile mestiere di cronista
specie nelle zone ad alta densità mafiosa e criminale. Al tempo stesso
questa dolorosa e incomprensibile vicenda ripropone con forza il problema di
una urgente e non più rinviabile riforma della
legge istitutiva dell'Ordine dei giornalisti che oggi non è più in
grado di rappresentare correttamente la realtà della professione".
La nota del Cdr de La Sicilia
Il Cdr de La Sicilia esprime profonda preoccupazione e indignazione per la
condanna a 20 giorni di carcere inflitta alla collega Giulia Martorana, corrispondente
del nostro giornale, "colpevole" di non avere rivelato le proprie fonti,
rispettando con tale comportamento le regole fondamentali della deontologia professionale.
Il Cdr sottolinea come anche questa condanna sia un'ulteriore prova di un atteggiamento
persecutorio e intimidatorio in atto oggi nel nostro Paese nei confronti dei
giornalisti, della libertà di stampa e del diritto dei cittadini a essere
correttamente informati. Risulta poi assolutamente incomprensibile la differenza
che si vorrebbe fare passare tra i giornalisti professionisti, che possono invocare
il segreto delle fonti, e i giornalisti pubblicisti che invece non potrebbero
farlo. I giornalisti pubblicisti, che operano in prima linea in territori spesso
di frontiera e ad alta densità mafiosa e criminale, non sono giornalisti
di serie B: anche questo è un episodio che testimonia quanto sia urgente
la riforma della legge sulla professione giornalistica, ormai anacronistica e
che non rispecchia la realtà del mondo dell'informazione di oggi.
La nota dell'Assostampa di Siracusa
La condanna della collega Giulia Martorana, che riteniamo ingiusta, eccessiva
e anacronistica anche alla luce degli orientamenti giurisprudenziali della
Corte europea di giustizia, ripropone ancora una volta la drammatica situazione
del precariato giornalistico.
La vicenda, che ci auguriamo venga risolta positivamente al più presto
in secondo grado, dimostra che oggi chi riempie di contenuti gli organi di
informazione si trova esposto a uguali rischi professionali, a prescindere
dalla retribuzione e dall'inquadramento contrattuale.
Anzi, c'è da temere che proprio la condizione di precariato esponga
ancora di più il giornalista ai rischi della professione, o a subire
maggiormente gli effetti dell'infortunio professionale.
Riteniamo a questo punto, anche alla luce degli intenti emersi con la Carta
di Firenze, improcrastinabile e imprescindibile un'azione vigorosa dell'Ordine
nazionale nei confronti del legislatore, per arrivare in tempi rapidissimi
ad una riforma di settore che rispecchi la realtà della professione
giornalistica così come si è evoluta in questi anni.
Ogni ulteriore ritardo nell'affrontare e risolvere le criticità rischia
di essere pagato in prima persona dai precari, soggetto quantitativamente
maggioritario e allo stesso tempo più debole della catena informativa,
con effetti devastanti sul piano personale, sociale e sulla stessa qualità generale
dell'informazione.
Siracusa, 14 ottobre 2011
Aldo Mantineo, segretario
Massimo Ciccarello, segretario amministrativo
Isabella Di Bartolo, vicesegretario | |
Chi è il
giornalista freelance
La
definizione di freelance contenuta nel documento elaborato in seno
al Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti
che ha accompagnato la proposta di istituzione
dell’ “elenco freelance” nell’Albo gestito dall’Odg.
(segue)
Lettera
aperta ai direttori e CdR delle testate siciliane sul lavoro giornalistico
precario
Questa lettera denuncia l’umiliante e vergognosa situazione professionale
in cui sono costretti a vivere i giornalisti precari, comunque chiamati:
collaboratori esterni, lavoratori autonomi o “freelance”.
I luoghi dove le aziende editrici riescono ad imporre questa situazione
di sfruttamento e mortificazione della dignità dei lavoratori
sono le redazioni dei giornali.(segue)
Accordo
collettivo nazionale
lavoro autonomo
Fieg-Fnsi
[link]
Le tipologie
di lavoro
giornalistico autonomo
Vademecum
dell'INPGI
sui co.co.co.
[link]
Ai giornalisti
non si applica il co.co.pro.
[link]
Uffici
stampa pubblici: tre aspetti che riguardano la precarietà nel
lavoro giornalistico
Esaminando
le problematiche che riguardano gli uffici stampa ed il lavoro
giornalistico precario emergono tre aspetti di rilievo: i casi
di elusione dell'incompatibilità di legge; la possibilità per
i lavoratori autonomi di una deroga al divieto di commistione;
la formulazione dei bandi di selezione. (segue)
ORDINE DEL GIORNO SUL LAVORO AUTONOMO
APPROVATO AL XXVI CONGRESSO DI BERGAMO
[Link]
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