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Assostampa Romana
pubblica una guida
per il giornalista freelance

"Giornalista fai da te, vademecum per il lavoro autonomo e parasubordinato" è il nome della pubblicazione realizzata dalla Consulta Feeelance dell'Associazione Stampa Romana a cura di Natalia Marra e Maria Giovanna Faiella.
E' una vera e propria guida che fornisce chiarimenti e risposte a tantissimi problemi "pratici" che riguardano i freelance.(segue)

 

Il segretario provinciale Maria Ausilia Boemi
e la rappresentante dei freelance Gaia Montagna
hanno incontrato i colleghi a Caltagirone
"Giornalisti uniti contro lo sfruttamento"

Ospitati nel Municipio di Caltagirone, il segretario provinciale dell'Assostampa, Maria Ausilia Boemi, e la rappresentante catanese in commissione regionale freelance, Gaia Montagna, hanno incontrato un gruppo di colleghi per discutere delle problematiche della categoria.
Il segretario provinciale ha dapprima dipinto un quadro complessivo della situazione della professione giornalistica in Italia, con un mercato saturo e reso ancora più asfittico dalla crisi: situazione testimoniata anche dal fatto che il 62% (dato in aumento, rispetto al 55,25% dell'anno precedente) degli iscritti all'Inpgi 2 guadagna meno di 5.000 euro lordi all'anno (equivalenti a meno di 416 euro lordi al mese). La disponibilità sul mercato di una manodopera esorbitante rispetto all'offerta di lavoro comporta una diminuzione drammatica dei compensi, che arrivano anche ad azzerarsi. Un problema che anche i giornalisti del Calatino vivono drammaticamente sulla loro pelle, insieme con quelli legati all'essere in prima linea e con tutele inferiori (ad esempio, per i pubblicisti, per quanto riguarda il segreto delle fonti) rispetto ai colleghi professionisti o "garantiti".
Il segretario provinciale ha quindi invitato i collaboratori, anche sulla scorta di esempi già operanti in alcune realtà italiane e in attesa che si possa attuare la riforma che preveda la presenza di un rappresentante dei collaboratori nei Cdr (tenendo conto che già alcuni Cdr chiedono agli editori di applicare compensi più adeguati, magari premiando i collaboratori più capaci) a fare rete, a unirsi, a essere solidali tra loro e con i colleghi "garantiti", in modo da evitare che il giornalista singolo, nella sua solitudine e magari nella inconsapevolezza - soprattutto iniziale - di diritti e doveri della professione, divenga ostaggio di "offerte" di lavoro che spesso si rivelano in realtà nulla di più che veri e propri casi di sfruttamento. Come l'inaccettabile lavoro gratuito o le offerte di "lavoro", assolutamente illegali, che si possono trovare su internet e di cui il segretario provinciale ha portato una piccola raccolta, già presentata recentemente alla conferenza nazionale dei Cdr. Di contro, ha sottolineato il segretario provinciale, ci sono però anche esempi di colleghi che, professionalmente validi, riescono a farsi valere e a pretendere, ottenendoli, compensi adeguati.
Il segretario provinciale e la rappresentante dei freelance hanno citato vari esempi: dai colleghi che, per una flash pagata 2,50 euro, si ritrovano a dovere pagare un avvocato per una immotivata denuncia per diffamazione ai colleghi o aspiranti tali che vengono pagati con assegni e costretti a restituire in contanti buona parte degli "stipendi" ricevuti, fino ai cosiddetti "rappresentanti della società civile", in realtà campioni di esercizio abusivo della professione giornalistica e, perciò, rappresentanti di una società incivile in quanto autori di comunicati stampa illeciti. Il segretario provinciale ha ricordato che gli addetti stampa devono essere già giornalisti e che la segreteria provinciale di Catania è da quasi due anni impegnata in prima linea contro il fenomeno dell'abusivismo negli uffici stampa, tutti posti o opportunità di lavoro tolte a chi ne avrebbe diritto. La rappresentante dei freelance, Gaia Montagna, ha dal canto suo suggerito che in calce ai comunicati stampa ci sia, oltre alla firma, l'obbligo di inserire il numero di tesserino dell'Ordine, proposta che ha ottenuto un plauso collettivo.
Il segretario provinciale, sulla scorta dell'impegno preso nella precendente riunione a Nicolosi, ha rilanciato l'idea di dividere il territorio in aree più piccole per creare gruppi di giornalisti che possano essere coordinati da un referente territoriale, ha invitato i colleghi a indicare in un futuro imminente un loro rappresentante per l'area calatina. L'intento è quello di raggiungere quanti più colleghi possibili, per ridare loro la consapevolezza di appartenere a una categoria e di svolgere una professione delicata.
Da parte loro, i colleghi del Calatino, anche in vista dell'imminente elezione dei nuovi organi regionali del Gus, hanno suggerito al sindacato di rilanciare con gli enti locali l'idea dell'accorpamento di Comuni più piccoli che possano usufruire di un ufficio stampa "in comune": i rappresentanti sindacali hanno assicurato pieno appoggio alla proposta, pur nella consapevolezza dei problemi legati ai tagli e alla crisi economica che attanagliano le amministrazioni pubbliche.

 

Chi è il giornalista freelance

La definizione di freelance contenuta nel documento elaborato in seno al Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti che ha accompagnato la proposta di istituzione dell’ “elenco freelance” nell’Albo gestito dall’Odg. (segue)

Lettera aperta ai direttori e CdR delle testate siciliane sul lavoro giornalistico precario

Questa lettera denuncia l’umiliante e vergognosa situazione professionale in cui sono costretti a vivere i giornalisti precari, comunque chiamati: collaboratori esterni, lavoratori autonomi o “freelance”.
I luoghi dove le aziende editrici riescono ad imporre questa situazione di sfruttamento e mortificazione della dignità dei lavoratori sono le redazioni dei giornali.(segue)

Accordo collettivo nazionale
lavoro autonomo
Fieg-Fnsi

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Le tipologie di lavoro
giornalistico autonomo

Vademecum dell'INPGI
sui co.co.co.
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Ai giornalisti non si applica il co.co.pro.
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Uffici stampa pubblici: tre aspetti che riguardano la precarietà nel lavoro giornalistico

Esaminando le problematiche che riguardano gli uffici stampa ed il lavoro giornalistico precario emergono tre aspetti di rilievo: i casi di elusione dell'incompatibilità di legge; la possibilità per i lavoratori autonomi di una deroga al divieto di commistione; la formulazione dei bandi di selezione. (segue)

ORDINE DEL GIORNO SUL LAVORO AUTONOMO
APPROVATO AL XXVI CONGRESSO DI BERGAMO

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