Poche certezze, troppe ombre/3
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Proviamo a ricostruire una vicenda che preoccupa seriamente tutti i giornalisti italiani
Martedì 14 aprile, davanti al Tribunale penale di Milano, riprende il processo per lo scandalo Sopaf, la holding finanziaria che fa capo alla famiglia Magnoni.
In questa vicenda, che vede coinvolta l’Inpgi quale parte offesa per un danno stimato in 7,6 milioni di euro, Giorgio Magnoni e il figlio Luca sono accusati di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, truffa ai danni dell’Inpgi, della Cassa di previdenza di ragionieri e periti commerciali e dell’Enpam, di appropriazione indebita e frode fiscale.
In un’altra tranche del procedimento Sopaf è indagato anche il presidente dell’Inpgi Andrea Camporese per il quale si ipotizza il reato di truffa aggravata nei confronti dello stesso istituto che presiede. Nel provvedimento di rinvio a giudizio si legge che Giorgio Magnoni, in concorso con gli altri indagati tra i quali Andrea Camporese, avrebbe compiuto la truffa ai danni dell’Istituto di previdenza dei giornalisti avendo “rappresentato falsamente al Cda dell’Inpgi, con artifici e raggiri, che Sopaf spa fosse titolare delle quote di Fip (Fondo immobili pubblici). Con le aggravanti del danno patrimoniale di rilevante gravità, dell’abuso di prestazione d’opera, di avere commesso il fatto ai danni di un ente esercente un pubblico servizio”.
Nell’udienza del 14 aprile il tribunale valuterà le richieste di costituzione delle parti civili. Tutti gli enti truffati e l’Ordine dei medici di Milano hanno presentato la richiesta. Ha presentato domanda di costituzione parte civile anche l’Ordine nazionale dei giornalisti. Il Cda dell’Inpgi, invece, ha deciso di non costituirsi in questo processo in cui l’istituto risulta parte offesa.
La decisione è stata presa dal Consiglio di amministrazione. Di seguito abbiamo ricostruito la composizione della parte giornalistica del consiglio di amministrazione dell’Inpgi, le indennità percepite dai consiglieri e il costo complessivo del funzionamento degli organi così come pubblicato dalla relazione della Corte dei Conti in relazione al bilancio 2013 dell’Istituto.
Intanto la polemica sulla gestione dell’Inpgi all’interno della categoria sale di tono. Dopo la denuncia di “Unità sindacale” che ha fornito le prove di come l’istituto fosse già da un anno a conoscenza della truffa compiuta ai suoi danni, alla complessa e sempre poco chiara vicenda si sono andati, via via, aggiungendo una serie di tasselli a dir poco inquietanti, come l’errore del versamento di 30 milioni di euro sul conto della Sopaf piuttosto che su un conto vincolato per l’acquisto delle quote.
È poi arrivata la denuncia e la presa di posizione dell’Ordine che ha deciso la costituzione di parte civile, mentre dall’Inpgi è giunto solo un comunicato ufficiale sulla vicenda dell’errore nel versamento dei 30 milioni di euro. Le uniche repliche alle polemiche sorte sono giunti, sui social network, e con toni molto accesi, da parte del vicepresidente vicario Paolo Serventi Longhi.
Su tutta questa vicenda spicca il totale, assoluto e ingiustificabile silenzio della Fnsi che pure col proprio segretario generale (prima Franco Angelo Siddi e oggi Raffaele Lorusso) siede nel Cda dell’Inpgi.
E mentre le varie componenti del sindacato cominciano ad alzare la voce, chiedendo chiarezza, trasparenza e risposte precise, non solo sullo scandalo Sopaf ma sull’intera gestione dell’Inpgi, sui bilanci e sul futuro delle nostre pensioni (qualcuno comincia a chiedere ufficialmente le dimissioni del presidente Andrea Camporese) all’Inpgi è allo studio una riforma statutaria per permettere allo stesso Camporese di ricandidarsi per un terzo mandato presidenziale oggi espressamente vietato.
In coda la ricostruzione dell’intera vicenda.
I GIORNALISTI ELETTI E DESIGNATI NEGLI ORGANI INPGI E I LORO EMOLUMENTI
Consiglio di Amministrazione
Andrea CAMPORESE (Presidente), Paolo SERVENTI LONGHI (Vicepresidente vicario), Franco SIDDI (designato dalla Fnsi) sostituito da gennaio 2015 dal nuovo Segretario generale Raffaele LORUSSO, Roberto CARELLA, Carlo CHIANURA, Silvia GARAMBOIS, Marina MACELLONI, Massimo MARCIANO, Giuseppe MARZANO, Silvana MAZZOCCHI, Edmondo RHO, Claudio SCARINZI
Comitato Amministratore Gestione Previdenziale Separata
Laura Antonini, Antonio Armano, Stefania Di Mitrio, Ezio Ercole, Massimo Marciano
Collegio dei sindaci
Enrico Ferri, Attilio Raimondi, Pierluigi Roesler Franz, Elio Silva
Presidente |
255.728 |
Vice Presidente Vicario - indennità ridotta |
42.636 |
Vice Presidente - indennità ridotta |
34.340 |
Cons. amm. non titolari di pensione diretta e sindaci - indennità intera - indennità ridotta |
|
Cons. amm. titolari di pensione diretta e sindaci - indennità intera - indennità ridotta |
59.933 25.876 |
Presidente Collegio dei sindaci - indennità intera |
59.229 |
Componenti Comitato amministrazione gestione separata - indennità intera - indennità ridotta |
42.636 21.613 |
L’ammontare del gettone di presenza è di €80. I costi complessivi per indennità, gettoni di presenza e rimborsi spese (di viaggio, alberghiere e per i pasti, oneri contributivi e spese di rappresentanza) sono di € 1.404.000, per la gestione separata € 233.000.
Nel 2012 tali voci sono state rispettivamente € 1.902.000 e € 579.000 “in ragione delle procedure di gestione degli organi statutari”.
IL PRESIDENTE
È da aggiungere che al Presidente in carica Andrea Camporese viene corrisposta, oltre all’indennità di carica, 255.728 euro, una forma di ristoro per il pregiudizio economico e previdenziale derivante dagli effetti della sospensione del rapporto di lavoro (quantificato, nel 2013, in € 51.055 annui), nonché una somma equivalente al pagamento dei contributi Casagit e dell’ammontare della quota di contribuzione del fondo complementare a carico dell’azienda (€ 7.864), per un costo a carico dell'Istituto al netto dei contributi Casagit di 314.647.
CHI SONO I COMPONENTI DEL CDA DELL'INPGI
- Andrea Camporese – 47 anni, presidente. Vicecaporedattore Rai. Secondo mandato da presidente. Dal 2010 è anche presidente dell’Adepp. E’ stato vicepresidente della Casagit e segretario dell’Associazione stampa del Veneto. Ha ricevuto nello scorso mese di novembre una “informazione di garanzia” in cui si ipotizza il reato di truffa aggravata in concorso nei confronti dello stesso Inpgi. Corrente sindacale: Capss (Veneto)
- Paolo Serventi Longhi - 66 anni - vicepresidente vicario. Pensionato ex Ansa, segretario generale della Fnsi dal '96 al 2007. In Cda da 19 anni: dal 1996 al 2006 in quanto designato dalla Fnsi quale segretario generale, poi eletto. Corrente sindacale Autonomia e solidarietà. (Lazio)
- Roberto Carella - 62 anni . Terzo mandato in Cda. Pensionato de "Il Piccolo". Fiduciario Inpgi per il Friuli. (Friuli)
- Silvana Mazzocchi - 70 anni. Terzo mandato in Cda. Pensionata la Repubblica. Corrente sindacale Puntoeacapo. (Lazio)
- Silvia Garambois - 59 anni. Terzo mandato in Cda. Free lance. Ex segretario di Stampa romana, ex Unità. Corrente sindacale Autonomia e solidarietà. (Lazio)
- Edmondo Rho - 58 anni. Panorama. Secondo mandato in Cda. Corrente sindacale: eletto con “Quarto potere” oggi passato a “Non rubateci il futuro”. (Lombardia)
- Carlo Chianura - 60 anni. Caposervizio Repubblica. Corrente sindacale Puntoeacapo (Lazio)
- Marina Macelloni - 52 anni. Caporedattore centrale Sole 24 ore. Corrente sindacale Nuova Informazione (Autonomia e solidarietà). (Lombardia)
- Giuseppe Marzano - 57 anni. Ex segretario regionale dell'Associazione del Trentino. Corrente sindacale Capss (Trentino)
- Claudio Scarinzi - 52 anni. Ansa Milano. Già consigliere generale dell'Inpgi ed ex fiduciario Inpgi per la Lombardia. Corrente sindacale Stampa Democratica. (Lombardia)
- Massimo Marciano - 51 anni. Free lance. Designato dal comitato amministratore dell’Inpgi 2. Corrente sindacale: “Automonia e solidarietà”. (Lazio)
- Franco Siddi - 61 anni. In forza alla Nuova Sardegna, gruppo Finegil. Dal 2007 in Cda in quanto designato dalla Fnsi quale segretario generale. Corrente sindacale: Giornalisti uniti. (Sardegna)
- Raffaele Lorusso - 47 anni. Dal gennaio 2015 ha sostituito Franco Siddi in quanto designato dalla Fnsi quale nuovo segretario generale. In forza alla redazione di Repubblica. Corrente sindacale Capss. (Puglia) Nonostante l'elezione a Segretario generale, ha mantenuto la carica di Presidente dell'Associazione della stampa di Puglia. Corrente sindacale Capss (Puglia).
I GIORNALISTI NEL COLLEGIO SINDACALE
- Pierluigi Roesler Franz 68 anni. Pensionato della “Stampa”. Secondo mandato come sindaco dell’Inpgi. In precedenza membro del Cda dell’Inpgi. Già presidente del gruppo pensionati romani, sostituito da Romano Bartoloni dopo le elezioni del novembre 2014. Corrente sindacale Puntoeacapo
- Attilio Raimondi – 72 anni. Pubblicista. Pensionato. Ex dipendente della Provincia di Messina. Secondo mandato come sindaco dell’Inpgi. Da tre mandati consigliere nazionale dell’Ordine. (Sicilia)
- Enrico Ferri – 65 anni. Pensionato gruppo Espresso-Repubblica. Già segretario dell’Associazione stampa Veneta. Consigliere nazionale della Fnsi. Si è dimesso dalla Giunta Fnsi, per incompatibilità, dopo essere stato eletto nel Collegio dei sindaci dell'Inpgi. Corrente sindacale: Capss. Elio Silva – 58 anni. Caporedattore del Sole 24 ore. Corrente sindacale Quarto Potere. (Lombardia)
IL DIRETTORE GENERALE
Il Direttore Generale Maria Immacolata Iorio, 50 anni, laureata in Giurisprudenza, ha iniziato la sua carriera professionale all’interno dell’Inpgi nel 1995, dal 2003 ha ricoperto l’incarico di dirigente del Servizio contributi e vigilanza e nel 2009 è stata nominata vice direttore generale vicario dell’Ente.
Al Direttore Generale è corrisposta una retribuzione complessiva annua pari a 232.480 euro, al netto degli oneri previdenziali e assistenziali e del trattamento di fine rapporto.
I dipendenti sono 200 per Inpgi1 e 9 per l’Inpgi2, oltre il direttore generale, per complessive 210 unità. Il costo del personale (direttore generale escluso) per il 2013 è stato di euro 14.944.121 per l'Inpgi1 ed euro 565.483 per Inpgi2.
“Giù le mani dall’Inpgi”. Tavola rotonda in streaming su YouTube lunedì 13 aprile alle 20:00
Vicenda Sopaf, squilibrio tra entrate e uscite previdenziali e scenari futuri lunedì 13 aprile dalle 20 in diretta streaming su YouTube.
Molte incertezze sul futuro delle pensioni dei giornalisti e pochi ne parlano. Ne discutono Nicoletta Morabito, Daniela Stigliano e Patrizia Tossi insieme con Fabio Benati. Con un intervento di Franco Abruzzo.
Quali conseguenze subiranno le pensioni dei giornalisti a seguito della vicenda Inpgi-Sopaf? Perché tutti ne sanno ma pochi ne parlano? Cosa devono aspettarsi i giornalisti freelance che versano i contributi alla gestione separata dell’Inpgi? E quanto deve preoccupare lo squilibrio tra entrate e uscite previdenziali nella gestione principale? (segue)
Leggi l'intero articolo sul sito di Unità Sindacale | Guarda la trasmissione in diretta streaming su YouTube
Truffa all'Inpgi: quei 30 milioni di euro, versati nei conti Sopaf prima che comprasse le azioni poi vendute all'Inpgi, fruttarono alla Sopaf 7,6 milioni di euro. Fu lecito?
Enzo Iacopino, presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti che nei giorni scorsi ha deliberato di costituirsi parte civile nel processo per truffa ai danni dell'Inpgi, continua a pubblicare e commentare gli atti della Procura della Repubblica di Milano. È la volta della richiesta del PM di applicazione di misura cautelare personale indirizzata al Giudice per le indagini preliminari del processo SOPAF, Magnoni e altri per la truffa ai danni dell'INPGI e di altri enti di previdenza
SOPAF-INPGI: DEMAGOGIA E QUESTIONE MORALE. Facciamo verità offrendo un contributo ai tanti raffinati giuristi che sulla vicenda Sopaf tentano di difendere l'indifendibile.
Grazie a qualche amico continuo a leggere atti giudiziari. Ne allego uno, invitando a porre particolare attenzione alle pagine che vanno da 33 a 43 (l'INPGI è citato alle pagine 8, 9, 38, 39 e 67)
Per comodità, vi offro qualche stralcio: "più che vendita allo scoperto in senso stretto" l'acquisto per 30 milioni di euro da parte dell'INPGI 2 di 225 quote del Fondo FIP cedute dalla SOPAF "ad un prezzo immodificabile e comunque superiore al valore di mercato" fu "un'operazione di compravendita finalizzata a fornire alla SOPAF i mezzi finanziari per l'acquisto delle quote FIP". (segue)
Leggi il post sul sito di Enzo Iacopino
Modificare lo statuto Inpgi per permettere al presidente un terzo mandato di 4 anni?
Massimo Alberizzi, Senza Bavaglio: "Caso INPGI/SOPAF: Per tutelare l’istituto Camporese deve dimettersi"
"Sappiamo perfettamente che nessuno va condannato prima di una sentenza. Noi chiediamo a Camporese di rassegnare le dimissioni non perché è stato raggiunto da un avviso di garanzia, ma perché, come ha spiegato benissimo il sindaco dell’INPGI Pierluigi Franz, ha tenuto segrete ai sindaci e al CdA alcune notizie di grande rilevanza e importanza, che non hanno permesso a quel Consiglio d'Amministrazione in carica nel 2009 di prendere decisioni accuratamente ponderate. Un uso del potere spregiudicato e autoritario e un comportamento parziale e ingiusto uguale a quello tenuto per impedire le elezioni suppletive in Lombardia e nel Lazio.
Ancora più gravemente irrispettoso il comportamento di Camporese se risultasse rispondente a verità la voce che circola insistente secondo cui il Consiglio d’Amministrazione dell’INPGI sta cercando di modificare lo statuto per permettere al presidente un terzo mandato di 4 anni.
Se ciò fosse vero, sarebbe un disastro per tutta la categoria. In Inghilterra i ministri si dimettono per molto meno e senza essere accusati di aver commesso alcun reato." (segue)
Leggi l'articolo intero sul sito http://www.senzabavaglio.info
La posizione dei consiglieri di amministrazione Inpgi eletti dai giornalisti
Roberto Carella, Carlo Chianura, Silvia Garambois, Marina Macelloni, Massimo Marciano, Giuseppe Marzano, Silvana Mazzocchi, Edmondo Rho, Claudio Scarinzi, Paolo Serventi Longhi, Franco Siddi, hanno diffuso la seguente nota, pubblicata il 13 gennaio scorso sul sito dell'Inpgi:I giornalisti del consiglio d’amministrazione Inpgi seguono con la massima attenzione gli sviluppi della cosiddetta vicenda Sopaf e sottolineano che mancano, allo stato attuale, gli elementi giuridici per l’eventuale costituzione di parte civile dell’Istituto nei confronti di Giorgio Magnoni e Luca Alessandro Magnoni, gli unici imputati sottoposti a giudizio immediato.
Da notizie di organi di stampa, il Tribunale di Milano l’8 gennaio scorso avrebbe rilevato d’ufficio un’irregolarità procedurale: ovvero l’omessa indicazione di alcune parti offese (tra le quali l’Inpgi), con conseguente mancata notifica degli atti, necessari per l’eventuale costituzione di parte civile nel procedimento.
Preso atto che Il Tribunale di Milano ha rinviato l’udienza al prossimo 12 marzo per consentire al Pubblico Ministero di effettuare tali notifiche, il consiglio d’amministrazione, solo una volta ricevuti gli atti valuterà - a tutela del patrimonio della Gestione separata dell’Inpgi e nell’interesse dei propri iscritti, come ha sempre fatto - di costituirsi parte civile nel procedimento penale a carico dei signori Magnoni.
Si smentisce inoltre l’ipotesi sostenuta in comunicati di componenti giornalistiche circa la presenza di consiglieri di amministrazione all’interno dei comitati tecnico consultivi dei fondi in cui l’ente ha investito: nessun componente del Cda ha mai ricoperto tali incarichi.
Roma, 13 gennaio 2015
All'interno del collegio sindacale dell'Inpgi c'è chi sostiene: "Sul caso Sopaf tesi capziosa" finalizzata a "fomentare una campagna politica" contro il presidente Inpgi
I componenti del collegio sindacale eletti dai giornalisti sono Enrico FERRI, Attilio RAIMONDI, Pierluigi ROESLER FRANZ e Elio SILVA. Enrico Ferri ha postato sulla sua pagina personale Facebook il comunicato del Capps, la componente sindacale cui appartiene e riferimento principale del "partito dell'Inpgi" che sostiene gli attuali vertici della Fnsi e dell'ente di previdenza dei giornalisti. Il comunicato in sostanza afferma di trovare normale ("la questione appare quindi del tutto irrilevante"): che l'Inpgi non fosse affatto a conoscenza di chi fosse effettivamente la proprietà delle quote della società Fip oggetto della compravendita; che si versi la cifra di 30 milioni di euro su di un conto piuttosto che su un altro; che 30 milioni escano dalle casse dell'Inpgi per essere versate sul conto (vincolato o non vincolato che sia) di un soggetto che prima riceve il pagamento poi compra il bene e successivamente lo rivende all'Inpgi; che il margine ricavato dalla Sopaf per una transazione di 30 milioni sia di 7,6 milioni.
Leggi il post di Enrico Ferri sulla nota del Capps
Il Direttivo ASR sull´INPGI
In relazione agli aspetti giudiziari che riguardano i rapporti dell’Inpgi con la Sopaf, il Direttivo auspica che la magistratura concluda al più presto le indagini su tale operazione e che vengano fugate al di là di ogni ragionevole dubbio tutte le preoccupazioni diffuse fra i colleghi. Allo stesso tempo invita alla massima trasparenza e sollecita una riflessione, in seno agli organismi competenti e in relazione al dibattito per la riforma dello Statuto dell’Inpgi, in merito alle procedure decisionali e ai controlli interni che vengono messi in atto riguardo a ogni investimento di rilievo finanziario.
La riforma dell’Inpgi comporta inoltre una revisione dei costi. Il taglio delle spese passa anche per una seria riforma statutaria che riduca l’ampiezza degli organismi rappresentativi. Così come per la moderazione degli emolumenti degli organismi dirigenti e di controllo. (segue)
Leggi la nota dell'Associazione stampa romana oppure vai al sito stamparomana.it
Inpgi: il documento di Stampa Romana e le dichiarazioni di tre consiglieri Fnsi
Corsini, Frangi e Maurizio: "Avremmo voluto leggere nel documento anche la richiesta di dimissioni per il Presidente Andrea Camporese."
Il documento sottoscritto a larghissima maggioranza, nella riunione convocata su richiesta della nostra componente, ‘invita’ l’Istituto di previdenza dei giornalisti a ‘fare chiarezza’, cioe’ a pubblicare tutti i documenti sulla presunta truffa Sopaf e piu’ in generale sulla gestione dell’Istituto. Fondamentale e’ poi che si impegni il sindacato nazionale a farsi carico al più presto di porre il tema della riforma dell’Inpgi prima di un commissariamento imposto dall’alto e di affrontare la questione della tenuta delle pensioni al centro delle prossime piattaforme contrattuali dopo due accordi che hanno contribuito in maniera determinante a svuotare le casse dell’Inpgi.
Leggi l'articolo sul sito di Unità Sindacale
La crisi dell’Inpgi spiegata ai distratti
La mancata costituzione di parte civile al processo Sopaf, una gestione principesca, beneficenza (vera o presunta) e, soprattutto, i conti che non tornano. Ecco cosa è successo (fino a oggi). E quali sono i (tanti) problemi dell’Inpgi.
1. I CONTI. Vanno malissimo, al congresso Fnsi Andrea Camporese (d’ora in poi AC) ha parlato di un disavanzo di 90 milioni su 450 di pensioni pagate. Molto probabilmente la sua è una valutazione addirittura ottimista, vedremo il consuntivo ad aprile.
2. UN BUCO CHE VIENE DA LONTANO. Ma si tratta di una novità? Assolutamente no. Da almeno tre anni si sapeva, lo dicevano i dati attuariali veri (nelle mani dell’istituto), che l’orizzonte era questo.
3. LA SGR METTE UNA TOPPA. Invece che fare una manovra correttiva seria, il cda dell’Inpgi ha conferito il patrimonio immobiliare a una società di gestione del risparmio (Sgr). Fa una gara, vinta dalle sgr Investire Immobiliare e Polaris, oggi fuse in un’unica società controllata da Banca Finnat della famiglia Nattino.
Leggi l'articolo sul sito di Unità Sindacale
INPGI - Modifica statutaria per consentire un terzo mandato all'attuale presidente dell’Istituto?
Bufera sull'Inpgi, Nicola Borzi all’attacco: “Ritengo francamente imbarazzante che si chieda una modifica dello statuto dell'Inpgi da parte di chi, anche solo per mera opportunità e per la necessità di difendere l'immagine dell'Inpgi, dovrebbe fare un passo indietro anziché domandare una terza chance. Il nodo gordiano che lega l'Inpgi (che paga) al sindacato (che incassa) va sciolto con una seria riforma dell'Istituto, non con una modifica statutaria che prolunghi questa anomalia”.
La mancata trasparenza sul casi Sopaf: "Una categoria di professionisti che ogni giorno, sui media, punta i riflettori sul Paese e sulle sue storture non può permettersi di rifiutare di mettersi in discussione. Non può permettersi di ritenersi assolta dal dovere di far luce innanzitutto sui propri interessi (specialmente quando rischiano di essere in conflitto), sul proprio rapporto con i poteri economici, politici, anche con i poteri sindacali. Insomma, per poterci permettere il diritto di andare a mettere il naso a casa altrui prima dobbiamo essere certi che sia in ordine casa nostra."
Leggi l'articolo di Nicola Borzi sul sito di Franco Abruzzo