Vertenza licenziamenti Giornale di Sicilia, a Roma martedì 13 secondo incontro con editori
E' stata aggiornata a martedì 13 a Roma, nella sede della Fieg, la vertenza relativa alla procedura di licenziamento collettivo di 29 giornalisti (12 redattori ex articolo 1, 1 collaboratore ex articolo 2 e 16 corrispondenti ex articolo 12) avviata dall'editore del Giornale di Sicilia facendo ricorso alla legge 223.Il primo incontro è servito per fare il punto della situazione sul grave stato di crisi che da tempo pesa sul quotidiano palermitano il cui editore, negli ultimi anni, ha già fatto più volte ricorso agli ammortizzatori sociali.
Nel corso dell'incontro è stata registrata la disponibilità dell'azienda per la ricerca di un percorso che possa individuare soluzioni utili ad evitare i licenziamenti.
Il sindacato dei giornalisti, rappresentato da Federazione nazionale della Stampa e Associazione Siciliana della Stampa, ha immediatamente offerto ai rappresentanti dell’azienda e della Fieg diversi spunti per poter attuare tagli razionali ai costi garantendo al contempo i posti di lavoro e la qualità del prodotto giornalistico.
Comunicato Ordine dei giornalisti di Sicilia
(ANSA) - PALERMO, 10 SET - «La vertenza al Giornale di Sicilia, con l’ipotesi di licenziamento di dodici colleghi ex articolo 1 e la risoluzione di 16 contratti ex articolo 12 e uno ex articolo 2, è il chiaro sintomo di un malessere che va oltre l'ormai nota crisi dell’editoria e che, soprattutto, può costituire un grave precedente per l’intera categoria». Lo dice una nota dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia che stamattina ha incontrato i colleghi del Cdr del quotidiano nel corso della riunione del consiglio che si è svolta nella sede di via Bernini a Palermo.
«Abbiamo appreso positivamente la notizia dello spostamento a Roma del tavolo delle trattative. Un modo - prosegue la nota - per riportare su un piano nazionale una vertenza che non riguarda solo i colleghi del Giornale di Sicilia. A partire dalla procedura avviata dall’azienda per i licenziamenti annunciati, ovvero il ricorso ad una legge riservata ai comparti industriali e commerciali (ex 223) piuttosto che seguire l’iter indicato dal contratto di lavoro e dalla legge 416 di settore. Nel dare il massimo supporto e solidarietà ai colleghi del Cdr, auspichiamo che gli editori sappiano anche individuare percorsi di rilancio che non possono ignorare né le esigenze del mercato, né tantomeno le peculiarità del prodotto giornale che richiede innanzitutto qualità evitando, quindi, quella corsa al ribasso che finisce col penalizzare ancora di più il prodotto». (ANSA).