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Assostampa Sicilia su ingresso nell’Inpgi delle figure professionali provenienti dal settore della comunicazione non giornalistica

INPGI AmendolaIn un documento approvato all’unanimità dal Consiglio regionale dell’Associazione siciliana della stampa riunitosi a Catania il 30 novembre 2018, si esprime preoccupazione per l'attuale mancanza di dati precisi sulle azioni già intraprese nella direzione di includere negli organismi di categoria soggetti provenienti dai settori della comunicazione non giornalistica.
Il dibattito interno al sindacato dei giornalisti su questo tema centrale è di stretta attualità, anche in vista del congresso nazionale Fnsi che si svolgerà il prossimo febbraio.

Il Consiglio regionale dell’Assostampa riunitosi a Catania, preso atto che vi è in corso un progetto di riordino del settore della comunicazione e dell’informazione, preso atto che un emendamento alla legge di Bilancio prevede che dal 2019 i soggetti che svolgono in ambito pubblico e privato l’attività di comunicatore professionale saranno iscritti d’ufficio all’Inpgi; preso atto che come dichiarato dai vertici Inpgi si punta a portare dentro l’Istituto anche figure non giornalistiche, estendendo le prestazioni dell’Istituto anche a nuove figure professionali di comunicazione e informazione che operano nel web; preso atto che il presidente dell’Inps ha definito quest’operazione uno "scippo" ai danni dello stesso Inps, esprime: 1) forte preoccupazione per la mancanza di dati precisi che indichino la bontà economica dell’operazione e la certezza della messa in sicurezza dei conti dell’Inpgi nel lungo periodo; 2) pesanti riserve sul futuro della governance dell’Istituto.
Inoltre tale operazione non può non coinvolgere Ordine e Fnsi tenendo anche conto che l’ingresso di migliaia di nuovi iscritti non giornalisti (pur operando nel settore dell’informazione) avrà come effetto la perdita della governance degli istituti di categoria e soprattutto la impossibilità per il sindacato di difendere le attuali figure giornalistiche previste dal Contratto nazionale di lavoro giornalistico, la deontologia professionale, gli istituti contrattuali esistenti e soprattutto altererebbe il mercato del lavoro, rendendo minoritario il contratto Fnsi-Fieg fino a cancellare la figura del giornalista garante della libertà di stampa iscritto all’Ordine dei giornalisti così come riconosciuto e normato fino ad oggi.

(Approvato all'unanimità dal Consiglio regionale dell'Associazione siciliana della Stampa. Catania, 30 novembre 2018)