LA “CARTA DI FIRENZE”
SUL PRECARIATO GIORNALISTICO
L’ESPOSTO ALL'ORDINE REGIONALE: COME FARLO
La “Carta di Firenze (Della deontologia sulla precarietà nel lavoro giornalistico)”, fondata su numerosi principi costituzionali, legislativi e norme internazionali
in materia, stabilisce delle norme di comportamento ispirate alla solidarietà tra colleghi - freelance, precari e contrattualizzati - ed ha come particolare
oggetto la tutela dei diritti dei giornalisti non contrattualizzati come
dipendenti. Ecco un modello di esposto-tipo da presentare all'Ordine regionale (segue)
CARTA DI FIRENZE, VIOLATA IN TUTTA LA SICILIA:
L'ASSOSTAMPA PRESENTA UN ESPOSTO PER LA SUA APPLICAZIONE.
"PRECARIATO E COMPENSI INIQUI SONO LA REGOLA, NON L'ECCEZIONE"
Necessaria la massima interazione operativa tra Ordine e Sindacato per
adempiere le disposizioni della Carta di Firenze con spirito di solidarietà tra colleghi e attraverso l'unità della categoria (segue)
EQUO COMPENSO:
È DIRITTO, È LEGGE
Entra in vigore la legge sull'equo compenso a tutela
dei giornalisti freelance e collaboratori precari (segue)
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Assostampa
Romana
pubblica una guida
per il giornalista freelance
"Giornalista
fai da te, vademecum per il lavoro autonomo e parasubordinato" è il
nome della pubblicazione realizzata dalla Consulta Feeelance dell'Associazione
Stampa Romana a cura di Natalia Marra e Maria Giovanna Faiella.
E' una vera e propria guida che fornisce chiarimenti e risposte a tantissimi
problemi "pratici" che riguardano i freelance.(segue)
| | PIATTAFORMA PROGRAMMATICA GUS SICILIA
PREMESSA
L’assemblea del Gruppo uffici stampa Sicilia, riunita a Caltanissetta il 2 marzo 2013, dopo l’analisi dell’attuale fase, in relazione alla operatività degli uffici stampa pubblici e privati che utilizzano a vario titolo giornalisti per l’attività di informazione, ha elaborato e approvato il seguente documento programmatico che assume anche la valenza di piattaforma sindacale della categoria. Il documento viene sottoposto alla analisi e al contributo della Associazione Siciliana della Stampa.
DIFESA DEL CONTRATTO DI LAVORO E CONCORSI
Il Gus esprime apprezzamenti per il corposo lavoro svolto dalla Assostampa e dai suoi vertici per l’istituzione degli uffici stampa nella pubblica amministrazione e per l’applicazione, lì dove già esistono, del contratto di lavoro giornalistico Fnsi-Fieg, così come previsto dalla normativa vigente. Allo stesso tempo, vanno denunciati i sempre più frequenti attacchi subiti dai colleghi da parte dei vertici politici e burocratici – ai quali si aggiunge un atteggiamento ondivago della magistratura del lavoro nella interpretazione delle leggi del settore – che si concretizzano: in un diffuso ricorso ai rapporti di lavoro tipici della pubblica amministrazione; in un’applicazione del Cnlg a macchia di leopardo; in una disomogenea interpretazione dei suoi istituti fino ad arrivare alle più fantasiose forme di precariato e all’utilizzo di pseudo giornalisti non iscritti all’Ordine. In questo contesto di deregulation sempre più estesa, che non risparmia neppure gli enti più grandi, prevalgono i contratti a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato. Lì ove questi ultimi sono presenti, ai giornalisti non viene applicato il Cnlg ma i contratti di lavoro delle rispettive amministrazioni, con inquadramenti da istruttori amministrativi o direttivi e non come addetti stampa, figura che spesso neanche esiste nelle piante organiche. Ne consegue che i contributi previdenziali non vengono versati all’Inpgi ma nelle rispettive casse di previdenza.
Esempi di deregulation in grandi enti sono il Comune e la Provincia di Palermo, mentre il caso dell’ufficio stampa della presidenza della Regione finito sulle cronache nazionali, nonostante gli sforzi dell’Assostampa e del Gus, rappresenta un unicum per il livello delle violazioni messe in atto sul fronte delle norme e della prassi che regolano le relazioni sindacali. Nei confronti della Presidenza della Regione, inoltre, va messo in atto ogni sforzo per evitare che, a dispetto dei 21 licenziamenti e delle vertenze avviate dai colleghi, si prosegua un’attività di informazione fuori dalle previsioni di legge.
La situazione sinteticamente descritta, decisamente a fosche tinte, richiede un’immediata e decisa ripresa dell’azione sindacale interrotta con la scadenza elettorale regionale dello scorso ottobre. Proprio sul finire della passata legislatura, l’Assostampa era arrivata a un passo dal far approvare all’Ars una norma interpretativa che avrebbe consentito di affermare la piena efficacia del contratto collettivo sui profili professionali firmato il 24 ottobre del 2007, che, a sua volta, colmava il vuoto legislativo scaturito dal sentenza della Corte costituzionale del giugno dello stesso anno.
Lo sforzo prodotto per raggiungere tale obiettivo non va sprecato, ragione per cui il Gus Sicilia ritiene che si debba riprendere il percorso interrotto. Il contratto collettivo in questione, infatti, apre la strada in Sicilia alla piena applicazione della legge 150 del 2000, così come recepita con l’articolo 127 della legge 2 del 2002 e successive modifiche apportate dalla Consulta. Contestualmente, occorre una decisa azione politico-sindacale per un esteso riordino negli uffici stampa degli enti pubblici siciliani, che devono rispondere a criteri di professionalità e di trasparenza nelle selezioni tra i giornalisti iscritti all’Ordine. Chiediamo alle Regione di rendere obbligatoria l’istituzione degli uffici stampa così come previsti dall’articolo 58 delle legge 33 del 1996 e successive modifiche, (cioè negli enti locali e “nelle amministrazioni pubbliche soggette a tutela e vigilanza della Regione siciliana di cui all’articolo 1 della legge 10 del ’91”), anche ricorrendo alla nomina di commissari ad acta. In una fase transitoria, che tiene conto della crisi economica in atto, della situazione finanziaria degli enti pubblici e dei vincoli di bilancio imposti dal patto di stabilità, l’Assostampa si impegna a trattare l’applicazione del contratto ma sempre all’interno delle fattispecie accettate e sottoscritte dalla Fnsi.
PRECARIATO E STABILIZZAZIONI
Il ricorso prioritario ai concorsi pubblici non deve, però, mettere in secondo piano i diritti acquisiti dai precari più anziani degli uffici stampa, impiegati con le più svariate forme contrattuali e che attendono percorsi di stabilizzazione. Il parametro di riferimento è il possesso dei requisiti previsti dalla Finanziaria nazionale del 2007 e, tra questi, vanno particolarmente tutelati coloro che hanno presentato istanza di stabilizzazione rimasta inevasa per ragioni, in alcuni casi, incomprensibili. Per questi ultimi, si dovrà procedere alla assunzione con semplice avviso, così come stabilito dalla Corte di cassazione, sezioni unite, con la sentenza del 22 febbraio 2012, n. 2.568 la quale prevede: “con riguardo al personale da stabilizzare che ha già sostenuto procedure selettive di tipo concorsuale, che le amministrazioni non bandiscano concorsi, ma si limitino a dare avviso della procedura di stabilizzazione e della possibilità degli interessati di presentare la domanda”.
UFFICI STAMPA NEL COMPARTO SANITÀ
La direttiva dell’assessore regionale della Salute, Massimo Russo, del 2009 obbliga le Aziende sanitarie provinciali di istituire un’Unità operativa semplice di comunicazione e informazione all’interno della quale prevede due uffici: Urp e Ufficio stampa, quest’ultimo coordinato da un capo ufficio stampa. Tuttavia, la direttiva assessoriale, nonostante la menzione del rispetto della legge 150 e dell’accordo collettivo del 2007 ha previsto che la copertura dei posti degli uffici stampa continui ad avvenire con il ricorso a personale che già svolgeva tale ruolo o a giornalisti esterni con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, “nelle more della previsione della figura giornalistica nel contratto collettivo nazionale del comparto sanità”, disconoscendo, in tal modo, l’applicazione del contratto collettivo nazionale giornalistico.
Tale disposizione assessoriale ha bloccato alle stesse la possibilità di espletare i concorsi e di stabilizzare i giornalisti precari che da anni svolgono di fatto attività di lavoro dipendente camuffata da collaborazione coordinata e continuativa. Allo scopo di uniformare gli uffici stampa delle Asp a quanto previste dalla normativa, Assostampa e Gus si fanno promotori dell’apertura immediata di un tavolo di confronto con l’assessorato regionale della Salute sulle seguenti direttrici: fornire alle Asp, anche con l’apporto dell’Ufficio legale della Regione, indicazioni chiare ed inequivocabili sul completamento dell’istituzione degli uffici stampa; rivedere e modificare la direttiva Russo, riconoscendo l’applicazione del contratto nazionale dei giornalisti al personale interno degli uffici stampa; dare disposizioni alle Asp sull’avvio dei concorsi per la copertura dei posti degli uffici stampa, fatti salvi i casi in cui si applicano i percorsi di stabilizzazione.
Infine, in ordine al recente decreto dell’assessorato regionale della Salute pubblicato nella gazzetta ufficiale del 22 febbraio 2013, istitutivo della “Rete dei referenti per la comunicazione” in seno alle aziende sanitarie regionali, vigilare scrupolosamente affinché le Asp indichino all’assessorato regionale della Salute personale degli uffici stampa e, quindi, giornalisti iscritti all’Ordine, e non personale degli Urp. Ciò in quanto all’articolo 2 ciascuna delle Asp viene invitata ad identificare un referente aziendale per la comunicazione con competenze nel settore della comunicazione pubblica istituzionale e dei new media di comunicazione dando facoltà alle aziende stesse di individuare tale figura indifferentemente “all’interno degli UU.RR.PP. e/o degli Uffici Stampa”, mentre tali prerogative sono di esclusiva competenza di personale iscritto all’Ordine dei giornalisti, così come distinguono gli articoli 6 e 9 della legge 150 del 2000 e prevede il Codice dell’amministrazione pubblica nella parte riguardante i siti Web, (direttiva 8 del 2009 del ministero della Funzione pubblica).
ABOLIZIONE DELLE PROVINCE
Il Gus segue con attenzione l’evoluzione della problematica “abolizione delle Province” e raccomanda all’Assostampa di assumere tempestivamente iniziative per essere soggetto attivo in momenti istituzionali e non, al fine di evitare che si possano prendere decisioni di ristrutturazione delle competenze e della distribuzione territoriale che non tengano conto del ruolo degli uffici stampa.
LOTTA ALL’ESERCIZIO ABUSIVO DELLA PROFESSIONE
Il contrasto del dilagante fenomeno dell’esercizio abusivo della professione va combattuto con metodi fermi, comprese la denuncia all’Ordine e alle procure della Repubblica. Le segreterie provinciali e i giornalisti continuano a sorvegliare e segnalare tutti casi di non giornalisti che si occupano di informazione per conto di soggetti pubblici e privati.
Nello specifico, registriamo con preoccupazione la prassi sempre più diffusa dei vertici politici degli enti di produrre in prima persona e firmare comunicati stampa, oppure di avvalersi di figure non meglio identificate. Il fenomeno è stato recentemente stigmatizzato dall’Ordine con una diffida. In questo senso, il Gus Sicilia chiede con fermezza all’Assostampa di sostenere le iniziative che l’Ordine vorrà intraprendere contro questa preoccupante forma di esercizio abusivo della professione e di disprezzo della legge 150 del 2000.
Contestualmente, bisogna siglare protocolli d’intesa con i quali far impegnare gli assessorati regionali – anche per tutte le loro ramificazioni e articolazioni provinciali – Anci e Urps a utilizzare solo iscritti all’Ordine per l’attività di informazione, anche per incarichi occasionali. Stesso percorso va seguito per il settore privato aprendo il confronto con le più rappresentative organizzazioni imprenditoriali, prima fra tutte Confindustria Sicilia. I protocolli dovranno poi essere veicolati da queste organizzazioni a tutte le imprese associate, ed in primo luogo alle più grandi che fanno ricorso a servizi di informazione.
RAPPORTI CON L’ASSOCIAZIONE SICILIANA DELLA STAMPA
Il Gus conferma il suo ruolo statutario di gruppo di specializzazione dell’Associazione siciliana della stampa. Ogni problematica del comparto va ricondotta alla elaborazione e all’analisi da parte della Assostampa, con la quale il Gus intende avere una forte sinergia, portando il suo contributo di idee, di conoscenza capillare delle specifiche problematiche e di relazioni. La titolarità della rappresentanza sindacale a livello regionale appartiene alla Assostampa federata nella Fnsi.
RACCORDO CON ASSOCIAZIONI REGIONALI STAMPA SU APPLICAZIONE DEL CNLG
Il Gus ritiene utile un collegamento fra Assostampa Sicilia e le Associazioni delle regioni italiane nei cui uffici stampa viene riconosciuto il Contratto nazionale di lavoro giornalistico Fnsi-Fieg. L’obiettivo è di verificare se esistono le condizioni per azioni comuni così da arrivare ad un’applicazione sempre più omogenea ed estesa del Cnlg in tutti i suoi aspetti.
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Chi è il
giornalista freelance
La
definizione di freelance contenuta nel documento elaborato in seno
al Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti
che ha accompagnato la proposta di istituzione
dell’ “elenco freelance” nell’Albo gestito dall’Odg.
(segue)
Lettera
aperta ai direttori e CdR delle testate siciliane sul lavoro giornalistico
precario
Questa lettera denuncia l’umiliante e vergognosa situazione professionale
in cui sono costretti a vivere i giornalisti precari, comunque chiamati:
collaboratori esterni, lavoratori autonomi o “freelance”.
I luoghi dove le aziende editrici riescono ad imporre questa situazione
di sfruttamento e mortificazione della dignità dei lavoratori
sono le redazioni dei giornali.(segue)
Accordo
collettivo nazionale
lavoro autonomo
Fieg-Fnsi
[link]
Le tipologie
di lavoro
giornalistico autonomo
Vademecum
dell'INPGI
sui co.co.co.
[link]
Ai giornalisti
non si applica il co.co.pro.
[link]
Uffici
stampa pubblici: tre aspetti che riguardano la precarietà nel
lavoro giornalistico
Esaminando
le problematiche che riguardano gli uffici stampa ed il lavoro
giornalistico precario emergono tre aspetti di rilievo: i casi
di elusione dell'incompatibilità di legge; la possibilità per
i lavoratori autonomi di una deroga al divieto di commistione;
la formulazione dei bandi di selezione. (segue)
ORDINE DEL GIORNO SUL LAVORO AUTONOMO
APPROVATO AL XXVI CONGRESSO DI BERGAMO
[Link]
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