LA “CARTA DI FIRENZE”
SUL PRECARIATO GIORNALISTICO
L’ESPOSTO ALL'ORDINE REGIONALE: COME FARLO
La “Carta di Firenze (Della deontologia sulla precarietà nel lavoro giornalistico)”, fondata su numerosi principi costituzionali, legislativi e norme internazionali
in materia, stabilisce delle norme di comportamento ispirate alla solidarietà tra colleghi - freelance, precari e contrattualizzati - ed ha come particolare
oggetto la tutela dei diritti dei giornalisti non contrattualizzati come
dipendenti. Ecco un modello di esposto-tipo da presentare all'Ordine regionale (segue)
CARTA DI FIRENZE, VIOLATA IN TUTTA LA SICILIA:
L'ASSOSTAMPA PRESENTA UN ESPOSTO PER LA SUA APPLICAZIONE.
"PRECARIATO E COMPENSI INIQUI SONO LA REGOLA, NON L'ECCEZIONE"
Necessaria la massima interazione operativa tra Ordine e Sindacato per
adempiere le disposizioni della Carta di Firenze con spirito di solidarietà tra colleghi e attraverso l'unità della categoria (segue)
Incompatibilità del giornalista a fare il redattore mentre lavora in
Uffici stampa di enti pubblici
Quando la tolleranza può diventare impunità
Non è infrequente costatare la commistione tra attività di informazione
per conto di una pubblica amministrazione (portavoce o ufficio stampa)
e altre attività giornalistiche. Questo nonostante la legge ne stabilisca
chiaramente l’incompatibilità.(Segue)
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Assostampa
Romana
pubblica una guida
per il giornalista freelance
"Giornalista
fai da te, vademecum per il lavoro autonomo e parasubordinato" è il
nome della pubblicazione realizzata dalla Consulta Feeelance dell'Associazione
Stampa Romana a cura di Natalia Marra e Maria Giovanna Faiella.
E' una vera e propria guida che fornisce chiarimenti e risposte a tantissimi
problemi "pratici" che riguardano i freelance.(segue)
| | EQUO COMPENSO GIORNALISTICO, E' LEGGE
LA CAMERA APPROVA IN VIA DEFINITIVA IL
PROVVEDIMENTO IN FAVORE DEI GIORNALISTI FREELANCE E PRECARI
Montecitorio, 4 dicembre 2012 ore 14:47 - La VII Commissione permanente
della Camera dei Deputati (Cultura, scienza e istruzione) convocata oggi
in sede
legislativa ha approvato il provvedimento in via definitiva all'unanimità
dei 29 presenti, con il parere favorevole del Governo, ratificando il
testo licenziato dal Senato. La proposta di legge, relatore Enzo Carra,
era
già stata approvata dalla VII Commissione della Camera il 28 marzo 2012
e modificata dalla 11ª Commissione del Senato il 7 novembre 2012. Il
testo giunto in esame alla Camera, rispetto al quale non sono stati presentati
emendamenti, aveva ricevuto in questi giorni il parere positivo dalle
Commissioni
parlamentari di merito (Affari Costituzionali, Giustizia, Bilancio, Trasporti,
Lavoro).
La legge sull'equo compenso giornalistico:
il testo approvato
E' una legge "a termine" (sperimentale l'ha definita il senatore Giuliano, presidente della Commissione
Lavoro del Senato) perché la sua applicazione si interromperà automaticamente
a tre anni dalla sua entrata in vigore, quando cioè è previsto che la
Commissione istituita per stabilire l'entità dell'equo compenso e l'elenco
delle testate "virtuose" che lo applicano cesserà le sue funzioni. Per
prorogarne la durata occorrerà quindi modificare l'attuale testo.
Numerosi gli interventi che hanno espresso la soddisfazione per l'approvazione
del provvedimento, tra cui: Giulietti (Gruppo misto), Lainati (PdL),
De Biasi (PD), Zazzera (IdV), Goisis (Lega Nord), Moffa (Gruppo misto);
Carra
(Udc),
Granata (Fli). A nome del Governo hanno preso la parola il viceministro
al Welfare Michel Martone e il sottosegretario all'Editoria Paolo Peluffo.
Una considerazione espressa generalmente dai membri della Commissione
durante i loro interventi riguarda il testo della legge: l'articolato
approvato
inizialmente dalla Camera è stato giudicato migliore di quello modificato
dal Senato.
L'aumento dei componenti della Commissione per l'equo compenso istituita
dalla legge
potrebbe rendere farraginoso il meccanismo e rendere l'organismo luogo
di scontro. Poiché il Senato ha previsto che la Commissione per l'equo
compenso
scadrà
entro tre anni, occorrerà quindi verificare il funzionamento della
legge in tempi brevi. A Montecitorio non sono stati comunque presentati
emendamenti
per non rischiare, rimandando il provvedimento di nuovo in esame a
Palazzo Madama, di non approvare il testo entro la legislatura. Il
relatore Carra
ha
fatto rilevare la positiva celerità dei tempi durante i lavori di esame
del testo in Commissione alla Camera. Zazzera (IdV) ha ricordato che
l'approvazione della legge non sarebbe stata possibile senza la pressione dei
freelance e gruppi di base. Il sottosegretario Peluffo ha dichiarato che nel dipartimento
per l'Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri ci sono
le risorse per fare funzionare
la Commissione nei tempi previsti.
In conferenza stampa a rappresentare i giornalisti freelance e collaboratori
precari erano presenti Maurizio Bekar, coordinatore Commissione nazionale
lavoro autonomo Fnsi; Moira Di Mario e Solen De Luca (Associazione
Stampa Romana);
Massimo Marciano (freelance, Consigliere di amministrazione INPGI).
La necessità di approvare con urgenza il provvedimento, prima della
fine della legislatura, è stata sostenuta con forza lo scorso settembre
attraverso
un
appello pubblico ai parlamentari, primi firmatari Franco Siddi e Roberto
Natale, Segretario generale e Presidente Fnsi, e Giancarlo Ghirra,
Segretario Nazionale
dell'Ordine dei Giornalisti.
L'appello ideato e promosso dalla Commissione nazionale lavoro autonomo
della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, poi fatto proprio
e rilanciato
come petizione su web dall'associazione Articolo 21, ha dato vita a
una rapida e straordinaria mobilitazione, che ha visto unite le più
diverse
anime del
giornalismo (freelance e contrattualizzati, coordinamenti di base di
precari e rappresentanze a tutti i livelli del sindacato e dell'Ordine),
ma anche
la solidarietà ed appoggio di realtà associative, sindacali e politiche
esterne alla categoria e di personalità della cultura e dello spettacolo.
La Carta di Firenze approvata lo scorso anno e la legge sull'equo compenso
giornalistico varata oggi sono due strumenti strategici in grado di
contrastare e rendere impossibile lo sfruttamento dei giornalisti collaboratori:
purché
si abbia la volontà politica di applicarli.
LINK AD ARTICOLI CORRELATI
L’equo compenso è legge. Per una svolta di giustizia sociale e retributiva
di Franco Siddi, Segretario generale Fnsi, su Articolo21
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Chi è il
giornalista freelance
La
definizione di freelance contenuta nel documento elaborato in seno
al Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti
che ha accompagnato la proposta di istituzione
dell’ “elenco freelance” nell’Albo gestito dall’Odg.
(segue)
Lettera
aperta ai direttori e CdR delle testate siciliane sul lavoro giornalistico
precario
Questa lettera denuncia l’umiliante e vergognosa situazione professionale
in cui sono costretti a vivere i giornalisti precari, comunque chiamati:
collaboratori esterni, lavoratori autonomi o “freelance”.
I luoghi dove le aziende editrici riescono ad imporre questa situazione
di sfruttamento e mortificazione della dignità dei lavoratori
sono le redazioni dei giornali.(segue)
Accordo
collettivo nazionale
lavoro autonomo
Fieg-Fnsi
[link]
Le tipologie
di lavoro
giornalistico autonomo
Vademecum
dell'INPGI
sui co.co.co.
[link]
Ai giornalisti
non si applica il co.co.pro.
[link]
Uffici
stampa pubblici: tre aspetti che riguardano la precarietà nel
lavoro giornalistico
Esaminando
le problematiche che riguardano gli uffici stampa ed il lavoro
giornalistico precario emergono tre aspetti di rilievo: i casi
di elusione dell'incompatibilità di legge; la possibilità per
i lavoratori autonomi di una deroga al divieto di commistione;
la formulazione dei bandi di selezione. (segue)
ORDINE DEL GIORNO SUL LAVORO AUTONOMO
APPROVATO AL XXVI CONGRESSO DI BERGAMO
[Link]
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