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XXXI Congresso Assostampa Sicilia
 
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LA “CARTA DI FIRENZE”
SUL PRECARIATO GIORNALISTICO
L’ESPOSTO ALL'ORDINE REGIONALE: COME FARLO

La “Carta di Firenze (Della deontologia sulla precarietà nel lavoro giornalistico)”, fondata su numerosi principi costituzionali, legislativi e norme internazionali in materia, stabilisce delle norme di comportamento ispirate alla solidarietà tra colleghi - freelance, precari e contrattualizzati - ed ha come particolare oggetto la tutela dei diritti dei giornalisti non contrattualizzati come dipendenti. Ecco un modello di esposto-tipo da presentare all'Ordine regionale (segue)

CARTA DI FIRENZE, VIOLATA IN TUTTA LA SICILIA:
L'ASSOSTAMPA PRESENTA UN ESPOSTO PER LA SUA APPLICAZIONE.
"PRECARIATO E COMPENSI INIQUI SONO LA REGOLA, NON L'ECCEZIONE"

Necessaria la massima interazione operativa tra Ordine e Sindacato per adempiere le disposizioni della Carta di Firenze con spirito di solidarietà tra colleghi e attraverso l'unità della categoria (segue)

Incompatibilità del giornalista a fare il redattore mentre lavora in Uffici stampa di enti pubblici
Quando la tolleranza può diventare impunità

Non è infrequente costatare la commistione tra attività di informazione per conto di una pubblica amministrazione (portavoce o ufficio stampa) e altre attività giornalistiche. Questo nonostante la legge ne stabilisca chiaramente l’incompatibilità.(Segue)
 

 

Assostampa Romana
pubblica una guida
per il giornalista freelance

"Giornalista fai da te, vademecum per il lavoro autonomo e parasubordinato" è il nome della pubblicazione realizzata dalla Consulta Feeelance dell'Associazione Stampa Romana a cura di Natalia Marra e Maria Giovanna Faiella.
E' una vera e propria guida che fornisce chiarimenti e risposte a tantissimi problemi "pratici" che riguardano i freelance.(segue)

 

EQUO COMPENSO GIORNALISTICO, E' LEGGE
LA CAMERA APPROVA IN VIA DEFINITIVA IL PROVVEDIMENTO IN FAVORE DEI GIORNALISTI FREELANCE E PRECARI

Montecitorio, 4 dicembre 2012 ore 14:47 - La VII Commissione permanente della Camera dei Deputati (Cultura, scienza e istruzione) convocata oggi in sede legislativa ha approvato il provvedimento in via definitiva all'unanimità dei 29 presenti, con il parere favorevole del Governo, ratificando il testo licenziato dal Senato.  La proposta di legge, relatore Enzo Carra, era già stata approvata dalla VII Commissione della Camera il 28 marzo 2012 e modificata dalla 11ª Commissione del Senato il 7 novembre 2012. Il testo giunto in esame alla Camera, rispetto al quale non sono stati presentati emendamenti, aveva ricevuto in questi giorni il parere positivo dalle Commissioni parlamentari di merito (Affari Costituzionali, Giustizia, Bilancio, Trasporti, Lavoro).

La legge sull'equo compenso giornalistico:
il testo approvato


E' una legge "a termine" (sperimentale l'ha definita il senatore Giuliano, presidente della Commissione Lavoro del Senato) perché la sua applicazione si interromperà automaticamente a tre anni dalla sua entrata in vigore, quando cioè è previsto che la Commissione istituita per stabilire l'entità dell'equo compenso e l'elenco delle testate "virtuose" che lo applicano cesserà le sue funzioni. Per prorogarne la durata occorrerà quindi modificare l'attuale testo.

Numerosi gli interventi che hanno espresso la soddisfazione per l'approvazione del provvedimento, tra cui: Giulietti (Gruppo misto), Lainati (PdL), De Biasi (PD), Zazzera (IdV), Goisis (Lega Nord), Moffa (Gruppo misto); Carra (Udc), Granata (Fli).  A nome del Governo hanno preso la parola il viceministro al Welfare Michel Martone e il sottosegretario all'Editoria Paolo Peluffo.
Una considerazione espressa generalmente dai membri della Commissione durante i loro interventi riguarda il testo della legge: l'articolato approvato inizialmente dalla Camera è stato giudicato migliore di quello modificato dal Senato. L'aumento dei componenti della Commissione per l'equo compenso istituita dalla legge potrebbe rendere farraginoso il meccanismo e rendere l'organismo luogo di scontro. Poiché il Senato ha previsto che la Commissione per l'equo compenso scadrà entro tre anni, occorrerà quindi verificare il funzionamento della legge in tempi brevi. A Montecitorio non sono stati comunque presentati emendamenti per non rischiare, rimandando il provvedimento di nuovo in esame a Palazzo Madama, di non approvare il testo entro la legislatura. Il relatore Carra ha fatto rilevare la positiva celerità dei tempi durante i lavori di esame del testo in Commissione alla Camera. Zazzera (IdV) ha ricordato che l'approvazione della legge non sarebbe stata possibile senza la pressione dei freelance e gruppi di base. Il sottosegretario Peluffo ha dichiarato che nel dipartimento per l'Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri ci sono le risorse per fare funzionare la Commissione nei tempi previsti.
 
In conferenza stampa a rappresentare i giornalisti freelance e collaboratori precari erano presenti Maurizio Bekar, coordinatore Commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi; Moira Di Mario e Solen De Luca (Associazione Stampa Romana); Massimo Marciano (freelance, Consigliere di amministrazione INPGI).
 
La necessità di approvare con urgenza il provvedimento, prima della fine della legislatura, è stata sostenuta con forza lo scorso settembre attraverso un appello pubblico ai parlamentari, primi firmatari Franco Siddi e Roberto Natale, Segretario generale e Presidente Fnsi, e Giancarlo Ghirra, Segretario Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti.
L'appello ideato e promosso dalla Commissione nazionale lavoro autonomo della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, poi fatto proprio e rilanciato come petizione su web dall'associazione Articolo 21, ha dato vita a una rapida e straordinaria mobilitazione, che ha visto unite le più diverse anime del giornalismo (freelance e contrattualizzati, coordinamenti di base di precari e rappresentanze a tutti i livelli del sindacato e dell'Ordine), ma anche la solidarietà ed appoggio di realtà associative, sindacali e politiche esterne alla categoria e di personalità della cultura e dello spettacolo.
 
La Carta di Firenze approvata lo scorso anno e la legge sull'equo compenso giornalistico varata oggi sono due strumenti strategici in grado di contrastare e rendere impossibile lo sfruttamento dei giornalisti collaboratori: purché si abbia la volontà politica di applicarli.


LINK AD ARTICOLI CORRELATI

L’equo compenso è legge. Per una svolta di giustizia sociale e retributiva
di Franco Siddi, Segretario generale Fnsi, su Articolo21

 

 

Chi è il giornalista freelance

La definizione di freelance contenuta nel documento elaborato in seno al Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti che ha accompagnato la proposta di istituzione dell’ “elenco freelance” nell’Albo gestito dall’Odg. (segue)

Lettera aperta ai direttori e CdR delle testate siciliane sul lavoro giornalistico precario

Questa lettera denuncia l’umiliante e vergognosa situazione professionale in cui sono costretti a vivere i giornalisti precari, comunque chiamati: collaboratori esterni, lavoratori autonomi o “freelance”.
I luoghi dove le aziende editrici riescono ad imporre questa situazione di sfruttamento e mortificazione della dignità dei lavoratori sono le redazioni dei giornali.(segue)

Accordo collettivo nazionale
lavoro autonomo
Fieg-Fnsi

[link]

Le tipologie di lavoro
giornalistico autonomo

Vademecum dell'INPGI
sui co.co.co.
[link]

Ai giornalisti non si applica il co.co.pro.
[link]

Uffici stampa pubblici: tre aspetti che riguardano la precarietà nel lavoro giornalistico

Esaminando le problematiche che riguardano gli uffici stampa ed il lavoro giornalistico precario emergono tre aspetti di rilievo: i casi di elusione dell'incompatibilità di legge; la possibilità per i lavoratori autonomi di una deroga al divieto di commistione; la formulazione dei bandi di selezione. (segue)

ORDINE DEL GIORNO SUL LAVORO AUTONOMO
APPROVATO AL XXVI CONGRESSO DI BERGAMO

[Link]

 
   

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