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 Notiziario


 

Giornata di formazione per studenti in Fnsi con la ministra dell’Istruzione

MiurDomani, martedì 17 ottobre 2017, a partire dalle ore 10, la sala "Walter Tobagi" della Federazione nazionale della stampa italiana ospita una giornata di formazione per studenti alla presenza della ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Valeria Fedeli.
L’appuntamento fa parte del progetto didattico "Educare all’Informazione – A mano disarmata – La fabbrica fantasma – I media, la contraffazione e le mafie", in attuazione del Protocollo d’intesa "Scuola e informazione: culture, cittadinanza, diritti e legalità" che Fnsi e Miur hanno rinnovato ad Assisi lo scorso 14 settembre.
Obiettivo del Protocollo, e dell’iniziativa, è educare i giovani alla cultura dell’informazione, attraverso una serie di incontri sul ruolo dell’informazione nel controllo della legalità, sul rapporto tra informazioni e mafie e, in particolare, nell’utilizzo da parte della criminalità organizzata di commercio illegale e contraffazione.
All’evento di presentazione del progetto saranno presenti in Fnsi gli studenti della scuola capofila “Lazzaro Spallanzani” di Tivoli e saranno in collegamento le scuole che hanno aderito all’iniziativa: il liceo classico Manin di Cremona; il liceo classico Michelangelo di Firenze, l'Its Galvani di Giugliano (Napoli), il liceo Garibaldi di Palermo; l'Ipsia di Siderno; l'Itcg Crescenzi-Pacinotti di Bologna.
Nel corso della giornata sarà anche stilato un calendario per i singoli incontri che si svolgeranno nelle scuole che partecipano al progetto e sarà presentato il concorso per le scuole "Rileggiamo l'articolo 21 della Costituzione" promosso da Articolo 21, Fnsi e Miur.

Di seguito il programma della giornata:

Ore 10.30 Saluti
Giuseppe Giulietti, presidente Fnsi;
Raffaele Lorusso, segretario generale Fnsi.

Ore 11.00
Introduzione al progetto
Paolo Butturini, vicesegretario Fnsi;
Lucia Cagiola, preside dell’Istituto “Spallanzani” di Tivoli.

Ore 11.30
La Fnsi e il Miur, un protocollo per la democrazia
Carlo Muscatello, responsabile formazione Fnsi.

Ore 12.00
Proiezione delle pillole di “La fabbrica fantasma”
Intervento del regista Mimmo Calopresti

Mafia, il giornalista Borrometi depone in aula a Ragusa per le minacce subite. Odg, Fnsi-Assostampa, Usigrai accanto a cronista

Paolo BorrometiHa deposto in aula stamani il giornalista Paolo Borrometi come parte offesa nel processo contro Venerando Lauretta che lo ha minacciato di morte sul profilo facebook del giornale telematico 'La Spià' che dirige. Nella sua lunga deposizione, il giornalista che vive sotto scorta da anni ha ripercorso durante l’udienza le sue inchieste giornalistiche che hanno scatenato le minacce dell’imputato. Borrometi ha risposto anche alle domande del presidente del Collegio giudicante, Vincenzo Panebianco, della difesa e dell’accusa.

Con le domande del pm della direzione distrettuale antimafia, Valentina Sincero inizia alle 11,12 la testimonianza di Paolo Borrometi sulle minacce di Venerando Lauretta e il terrore provocato  "mi accompagnano ogni giorno e non c'e' momento in cui quella paura viene meno, ho la stessa paura per i miei familiari". Tutto comincia con un articolo su
Laspia il 7 aprile del 2013, una inchiesta giornalistica che riferiva di Venerando Lauretta, come socio occulto in un box del mercato ortofrutticolo di Vittoria, sulla "presenze criminali nel mercato e nella filiera della citta' di Vittoria". Borrometi aggiunge "sapevo e so che il signor Lauretta e' un boss condannato per mafia ed altri reati inerenti all'organizzazione criminale di cui fa parte, la stidda di Vittoria, avevo ben chiaro chi fosse altrimenti non avrei potuto scrivere i fatti".
"Avevo appreso che fosse socio occulto al box ed a riscontro oggettivo avevo portato scrivendolo, il fatto che vi fossero indagini su quella presenza, indaginidella commissione mercato e delle forze di polizia. Pochi mesi dopo pubblicai un altro articolo poco dopo, il 7 ottobre dello stesso anno in cui riferivo il giallo risolto e il boxchiuso”, ricostruisce in aula Paolo Borrometi. A quel punto inizia l'excalation delle minacce. "Pubblicai l'articolo, nei giorni immediatamente successivi non accadde nulla ma il 16 ottobre comparve sulla pagina de laspia on line un post pubblico dal profilo fb di Venerando Lauretta che alle 20,20 scrisse 'sei un pezzo di infame... cosa inutile, buono solo a fare denunce..." ed una serie di insulti volgari. La testimonianza prosegue con la dolorosa rievocazione delle minacce, sempre piu' pesanti.
"Andai a dormire con questo post, pronto a sporger e denuncia. L'indomani mattina andai all'Agi e accesi il computer, accanto a me una collega che mi vide sbiancare e mi porto' acqua con lo zucchero: minacce incredibili. 'Mettero' il tuo cuore in padella e me lo mangero', ti verro' a trovare pure che non vali i soldi del biglietto". "La paura aumento'. Lui sapeva e lo diceva pubblicamente che non vivevo nel Ragusano. La seconda cosa, ‘tuo padre avvocato’… mi preoccupo' tantissimo, sapeva della professione di mio padre, fu enorme preoccupazione continuo' scrivendo "voglio pagarti il reato che commetto su di te, parola di uomo".
"Vivo nel terrore, sfido chiunque a vivere sotto scorta, ho fatto solo il mio lavoro. Ho le lacrime agli occhi per queste minacce". La testimonianza di Borrometi continua, rilegge gli ulteriori post che vennero pubblicati dal profilo fb di Venerando Lauretta: "Sempre il 17 ottobre, continuarono le minacce, sempre piu' pesanti "saro' dietro la tua porta mi viene da ridere pensando al giorno che sarai tra le mie mani, ti accechero' con le mie mani, non ti salvera' neanche Gesu' Cristo. Ti faccio passare la voglia di vivere, ho preso la mia decisione, di giocarmi la mia liberta'. Anche se mi arrestano, c'e' chi viene a cercarti".
Tra gli episodi collegati alla esigenza di porre sotto scorta Borrometi, anche il ritrovamento ad agosto del 2015 di due bottiglie incendiarie. "Il mio caposcorta trovo' un sacco nello sportello accanto alla porta di casa con due bottiglie con liquido e lo stoppino, pronte per essere utilizzate, era l’agosto del 2015".

In aula a sostegno di Borrometi erano presenti il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Giuseppe Giulietti, il segretario nazionale dell’Usigrai Vittorio Di Trapani, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia Riccardo Arena e il segretario regionale dell’Assostampa Alberto Cicero. Gli organi della categoria dei giornalisti (Ordine e sindacato) si sono costituiti parte civile.
"Siamo qua, Federazione nazionale della Stampa, Usigrai, Associazione stampa siciliana, Ordine dei giornalisti, per mettere una firma collettiva sotto le inchieste di Paolo Borrometi, sotto le sue denunce, e per fare sapere a chi lo ha messo sotto tiro che l'intero giornalismo italiano illuminera' a giorno tutti coloro che qui minacciano Borrometi, altrove, decine di altri cronisti". Lo ha dichiarato il presidente nazionale della Fnsi, Peppe Giulietti.
"Ogni qualvolta un cronista verra' minacciato - ha proseguito Giulietti- noi verremo ad accendere tutti insieme tutti i riflettori sulla zona della minaccia, dell'oscurita' e del malaffare". Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai, sottolinea l’importanza "di illuminare a giorno” le situazioni che vedono i giornalisti minacciati. “Paolo Borrometi e' stato minacciato ed aggredito perche' ha pubblicato inchieste, ha denunciato affari sporchi e insanguinati. Per dire che Paolo Borrometi e gli altri giornalisti minacciati non sono soli, abbiamo uno strumento: ripubblichiamo e rilanciamo le loro inchieste, solo cosi', mafiosi e corrotti, sapranno che i cronisti non sono soli".

Alberto Cicero, segretario regionale di Assostampa Sicilia: “Le istituzioni dei giornalisti sono presenti ogni qual volta che ne sia bisogno, e nel momento in cui un cronista viene minacciato. I cittadini hanno diritto ad essere informati, questa e' una minaccia alla possibilita' della gente di essere informata, intimidire un giornalista significa questo". Ad attendere l'inizio del processo anche la segretaria regionale della Cgil Sicilia, Mimma Arcurio: "Siamo qui perche' Paolo e' un esempio per tutti, ha messo il proprio lavoro e la propria faccia per cambiare questa Sicilia, per dire che costruire legalita' e' sinomimo di sviluppo, correttezza e democrazia. Tra l'altro, Borrometi ha un percorso comune con me al coordinamento nazionale della legalita' perche' segue e attività di questo osservatorio, Dovremmo averne tanti come Paolo in Sicilia". Accanto a lei anche Peppe Scifo, segretario provinciale della Cgil di Ragusa "Paolo Borrometi e' esempio di impegno in un territorio dove la mafia, cosi' come e' dimostrato negli ultimi fatti che riguardano soprattutto la citta' di Vittoria e' purtroppo molto presente nel territorio, quindi serve oltre all'azione dello Stato che ha dimostrato grande attenzione, il coinvolgimento della societa' civile per contrastarla. La societa' civile si nutre anche del lavoro delle inchieste che giornalisti come Paolo Borrometi portano avanti per cui la nostra soliderieta' e massima ed il suo impegno e' motivo di insegnamento nel prosieguo della lotta contro la mafia".

Riccardo Arena, presidente uscente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, anche lui presente al Tribunale di Ragusa: "E' il mio ultimo atto da presidente dell'Ordine di Sicilia, da martedi' non lo saro' piu': ho voluto concludere questa esperienza bellissima con un comportamento doveroso per un presidente dell'Ordine: stare vicino ai colleghi. Lo abbiamo sempre fatto con i colleghi minacciati, querelati, intimiditi, sottoposto ad azioni civili ma anche con i precari, con gli ultimi, con quelli che sono pagati nulla. Stare vicino a Paolo e' un dovere e sono sicuro che chi mi succedera', sapra' fare altrettanto".

"E' doveroso essere presenti in questo momento importante per un collega che ha mostrato di avere la schiena dritta. Lo appoggiamo in tutto e per tutto. Per noi essere qui e' un dovere". Lo ha dichiarato Francesco Nania, Unci, mentre Eliana Giudice, Fai Antiracket di Vittoria, e' in aula "per ascoltare la testimonianza di Paolo Borrometi in questo processo che lo vede vittima della protervia della mafia. Ancora una volta un giornalista viene minacciato perche' fa il suo lavoro di inchiesta, un lavoro prezioso. Sicuramente nel nostro territorio le inchieste giornalistiche di Paolo Borrometi hanno permesso di fare luce su tanti episodi legati alla criminalita' organizzata e hanno dato anche un impulso alle indagini della Magistratrura. Il ruolo del vero giornalismo e' questo e prezioso. La Fai antiracket di Vittoria che si occupa di estorsioni e di usura ovviamente e' a fianco dei giornalisti che si impegnano per migliorare la realta' in cui viviamo".

 

Minacce a Paolo Borrometi: domani Fnsi, Assostampa e Odg Sicilia in tribunale al fianco del collega

paolo borrometiLa Federazione nazionale della stampa italiana, insieme con l'Associazione siciliana della stampa e l'Ordine dei giornalisti della Sicilia, sarà presente domani all'udienza del processo, che si celebra a Ragusa, in cui il pregiudicato Venerando Lauretta è accusato di aver minacciato di morte il giornalista Paolo Borrometi. La delegazione sarà guidata dal presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti. 

«Insieme con l'Ordine della Sicilia e con l'Associazione siciliana della stampa – dicono in una nota Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso, presidente e segretario generale della Fnsi – il sindacato dei giornalisti si è costituito parte civile nel processo non soltanto per ribadire la propria vicinanza al collega Borrometi, ma anche per mandare un messaggio chiaro a tutti coloro che pensano di minacciare o intimidire i cronisti. Le minacce e le intimidazioni, non soltanto fisiche, ai cronisti rappresentano un grave vulnus per il sistema democratico perché minano alla base il diritto dei cittadini ad essere informati. Per questa ragione, occorre tenere alta la guardia e continuare a fare pressione su governo e parlamento affinché mettano in campo misure efficaci per contrastare ogni forma di minaccia, comprese quelle messe in atto attraverso le cosiddette querele temerarie, sulle quali si registra un inaccettabile stallo sia da parte del parlamento sia da parte del ministro della Giustizia».

Mafia: Fnsi, Assostampa e Odg Sicilia al fianco di Paolo Borrometi e dei giornalisti di LiveSicilia

Paolo Borrometi 4x3La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, il sindacato regionale e l'Ordine dei giornalisti di Sicilia saranno presenti in aula, venerdì 13 ottobre, al processo in cui, a Ragusa, Paolo Borrometi deporrà contro Venerando Lauretta, uno dei boss di Vittoria, indicato come autore di minacce nei confronti del giornalista modicano.
Chiunque venga chiamato a rappresentarli, Ordine e Sindacato sono e restano parte civile nel dibattimento al fianco del collega e intendono ribadire l’impegno contro le organizzazioni mafiose, sempre particolarmente aggressive nei confronti dei cronisti siciliani: lo conferma un'altra vicenda, riguardante LiveSicilia, sottoposta a un tentativo di intimidazione da parte del figlio del boss Nuccio Mazzei, che nel 2014, accompagnato da un esponente politico locale, andò nella redazione di Catania a chiedere conto di alcuni articoli pubblicati dal sito di informazione sulla sua cosca, quella dei “carcagnusi”.
La recente diffusione dei contenuti di quell’incontro, che fu registrato dal Gico della Guardia di finanza, ha consentito di evidenziare come la testata avesse respinto le pressioni, “promettendo” che, a seguito di quella sgradita visita, gli articoli sui Mazzei sarebbero aumentati e non diminuiti. È un atteggiamento che merita tutto il sostegno possibile da parte degli organismi di categoria: se dall’inchiesta dovesse scaturire un processo anche per reati contro i giornalisti, Ordine, Fnsi e Assostampa saranno al fianco dei colleghi, come sempre.

Corso di Social Media e Web Marketing per giornalisti, organizzato da Assostampa Palermo

corso web media 3

Iscrizioni aperte al Corso di Social Media e Web Marketing per giornalisti di 40 ore in 10 lezioni, organizzato da Assostampa Palermo nella propria sede di via Crispi 286 in collaborazione con Tivitti Web e Comunicazione. La prima lezione è in programma giovedì 28 settembre.
In dieci appuntamenti d'aula ed esercitazioni pratiche, fondamenti e applicazioni avanzate per l'elaborazione e la redazione on line di contenuti giornalistici.
L'adesione costa 130 euro per gli iscritti ad Assostampa, 200 euro per i non iscritti al sindacato. Il numero massimo dei partecipanti è trenta.
Per le iscrizioni, contattare il vicesegretario tesoriere Salvatore Ferro oppure recarsi nella sede di Assostampa Palermo. Inviando una mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., sarà acquisito diritto di prelazione all'iscrizione, che dovrà essere formalizzata attraverso il pagamento negli uffici dal 6 al 20 settembre.

IL PROGRAMMA
(ore 9-13 tutti i giorni di lezione).

1ª lezione – 28 settembre
Il Web 2.0: caratteristiche, opportunità e rischi per l’editoria
La diffusione dei contenuti nel Web 2.0
Come è cambiato il mercato pubblicitario sul Web 2.0

2ª lezione – 29 settembre
Il sito web di una testata giornalistica: caratteristiche vincenti
Strumenti di misurazione: Google Analytics
Visibilità online sui motori di ricerca: come costruire una strategia Seo (Search Engine Optimization)
Cenni su Google AdWords

3ª lezione – 5 ottobre
Il content marketing (testi, foto, grafiche, video)
La scelta dei contenuti: Google Trends
Come scrivere testi ottimizzati per i motori di ricerca
Esempio: inserimento articolo e ottimizzazione Seo su WordPress

4ª lezione – 6 ottobre
Esercitazione: scrittura di un articolo secondo le logiche Seo, inserimento su piattaforma WordPress e settaggio Yoast Seo

5ª lezione – 12 ottobre
Esercitazione: scrittura di un articolo secondo le logiche Seo, inserimento su piattaforma WordPress e settaggio Yoast Seo

6ª lezione – 13 ottobre
Il social media marketing: lineamenti generali
7ª lezione – 19 ottobre
Facebook Marketing: analisi della piattaforma, gestione dei profili, delle pagine e dei gruppi

8ª lezione – 20 ottobre
Facebook Marketing: la diffusione dei contenuti

9ª lezione –26 ottobre
Twitter: caratteristiche della piattaforma, gestione dell’account
Google +: caratteristiche della piattaforma, l’importanza del canale per la strategia SEO
YouTube: caratteristiche della piattaforma, gestione dell’account

10ª lezione – 27 ottobre
Instagram: caratteristiche della piattaforma, gestione dell’account
Pinterest: caratteristiche della piattaforma, gestione dell’account
Linkedin: caratteristiche della piattaforma, gestione dell’account
Cenni su Snapchat e Tumblr

Giornalisti pubblico impiego, previsto profilo professionale nell'atto ministeriale d'indirizzo

Marianna MadiaL'atto di indirizzo della ministra Madia sui profili professionali dei giornalisti nel pubblico impiego è una buona notizia, attesa da 17 anni, e un buon risultato della Fnsi. Si creano le condizioni affinché si sblocchi una situazione vergognosa e si apre finalmente una prospettiva per tantissimi colleghi in attesa del riconoscimento dei loro diritti.
Vedremo nei prossimi giorni, alla ripresa della contrattazione per i quattro settori della pubblica amministrazione, quale sarà la reazione dell'Aran al documento della ministra. È lecito attendersi la convocazione della Fnsi e ciò sarebbe un buon segnale dopo che per anni l'Agenzia ha fatto orecchie da mercante alle tante richieste dei giornalisti e si è opposta ad ogni ipotesi di ammissione al tavolo del nostro sindacato, disattendendo persino una sentenza del tribunale di Roma.
Intanto, però, è meglio non cantare vittoria. Anche perché l'atto di indirizzo, così come riportato nel sito della Fnsi, appare troppo generico, per non dire lacunoso, almeno nel passaggio fondamentale. In esso, infatti, si parla di profili professionali ma non si fa alcun riferimento al contratto di lavoro giornalistico. In quale quadro si vogliono inserire le qualifiche degli addetti stampa pubblici? In quello proprio della nostra professione, come avviene già per tanti colleghi in Italia, oppure l'Aran si limiterà a proporre solo una più puntuale determinazione delle qualifiche ma applicate al contratto del pubblico impiego che già prevede al suo interno la figura del giornalista?

In Sicilia dal 2007 l'unico accordo sulle qualifiche professionali,
sottoscritto con Regione e Anci

Sull'applicazione del contratto Fnsi-Fieg negli uffici stampa pubblici la Sicilia, grazie all'azione dell'Assostampa e del Gus, ha fatto da apripista sin dal lontano '96, con la legge 33, ma ancor di più con l'accordo del 2007 sulle qualifiche professionali sottoscritto con Regione, Anci e Urps: l'unico finora esistente in Italia mentre qualcuno altrove vanta primogeniture per successivi protocolli d'intesa firmati a livello nazionale e regionale. Un accordo sindacale di secondo livello che già 10 anni fa venne pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana. Come dimostrano le sentenze favorevoli ottenute da diversi colleghi per il riconoscimento delle qualifiche e del contratto, quella siciliana potrebbe essere per il segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, un'esperienza positiva della quale fare tesoro nell'imminente confronto con l'Aran.

Altra questione è quella dei comparti. Quante tipologie di addetti stampa hanno in mente la ministra e l'Aran? Una uguale per tutti o tante quante sono i comparti? Ci saranno differenze, ad esempio, tra un giornalista delle Funzioni centrali e uno delle Autonomie locali?
Sono aspetti decisivi e i nostri vertici federali devono avere idee chiare rispetto agli obiettivi che intendono raggiungere. Perché sul tavolo c'è sì la posizione dei colleghi che aspirano ad avere un contratto di lavoro giornalistico ma c'è pure quella di chi gode – com'è giusto che sia – del Cnlg e non può vedere messi in discussione diritti acquisiti già da tanto tempo, alcuni dall'entrata in vigore della legge 150, cioè da 17 anni.
Parlando con i colleghi ho colto, in questi giorni, sentimenti diversi. C'è chi è soddisfatto perché siamo usciti da una non più sopportabile posizione di stallo; e c'è chi, più pessimisticamente, pensa che non si arriverà all'applicazione del contratto giornalistico nel pubblico impiego e che al massimo strapperemo il versamento dei contributi all'Inpgi, risultato per altro minimo poiché ciò dovrebbe avvenire sin dai tempi del decreto Maroni del 2003. Io penso che bisogna stare con i piedi ben saldi a terra, analizzare ogni singola mossa e vedere le carte della controparte (non solo l'Aran, dato che neppure la Triplice ci è stata vicina in questi lunghi anni).
Le variabili in gioco sono tante e tante le incertezze. C'è da superare la granitica diffidenza dei burocrati che avvertono i giornalisti come un corpo estraneo alla pubblica amministrazione; soprattutto bisogna imporre l'idea che gli addetti stampa pubblici non sono funzionari ma sono professionisti (cioè iscritti a un ordine professionale) portatori di specifiche competenze e chiamati a rispettare regole deontologiche. Da questi passaggi scaturiscono altre conseguenze come l'applicazione del contratto di lavoro – che non può essere quello del pubblico impiego – e l'unicità della figura giornalistica, che non è diversa a seconda dei comparti ma che, certo, può far valere competenze specifiche in termini di titoli e non di requisiti.
Sono difficoltà che in Sicilia sperimentiamo ogni giorno. Accade ancora oggi nonostante l'accordo del 2007 abbia retto in diversi tribunali e, in un caso, anche in Corte di cassazione. Resistenze troviamo, ad esempio, nella Sanità e ciò deve fare riflettere sulle difficoltà che si potranno incontrare in sede di contrattazione per singoli comparti.
Ci accorgeremo, suppongo, che i 17 anni trascorsi hanno finito col complicare il quadro generale perché il contratto Fnsi-Fieg è stato applicato a macchie di leopardo e non sempre in maniera integrale. Il segretario Lorusso e la nostra delegazione trattante saranno chiamati ad affrontare uno sforzo aggiuntivo poiché dovranno conciliare diverse esigenze facendo attenzione a non compiere passi indietro rispetto a quanto è stato conquistato ed è ormai consolidato in sede locale.
Far pagare ai giornalisti i ritardi causati da chi ha provato a ridurne i diritti vorrebbe dire aggiungere la beffa al danno.

Francesco Di Parenti
Presidente Gus Sicilia

Collaboratori La Sicilia, nessuna risposta dalla proprietà del giornale. Assostampa avvia azione per recupero somme non versate

Logo La SiciliaL’Associazione siciliana della stampa e le segreterie provinciali di Catania, Ragusa e Siracusa, prendono atto con rammarico che la Domenico Sanfilippo Editore, proprietaria del quotidiano La Sicilia, non ha rispettato la scadenza del 31 luglio, data entro la quale si era impegnata a fornire i dati necessari per quantificare l’ammontare delle somme arretrate non versate da oltre un anno e mezzo ai collaboratori.
Pertanto non è possibile nemmeno immaginare l’eventuale percorso che avrebbe avviato, d’intesa con il sindacato, il pagamento degli arretrati (per altro certificati col rilascio del Cud dalla stessa azienda).
In mancanza di risposte precise e di fronte alla impossibilità di proseguire un fattivo negoziato che possa portare a una definizione delle pendenze verso giornalisti che, pur non avendo ricevuto alcun pagamento continuano a fornire regolarmente la loro collaborazione, il sindacato dei giornalisti siciliani, in tutte le sue articolazioni locali, sarà costretto ad avviare tutte le azioni utili al recupero delle somme dovute a partire, in certi casi, dall’aprile del 2016.

Zamparini: "Accuse infamanti su Giornale di Sicilia". Assostampa Palermo: "Notizie verificate dal cronista"

Assostampa Palermo replica al presidente del Palermo Zamparini: "Notizie scritte da Riccardo Arena sono verificate e fino a documentata smentita restano notizie"

Maurizio ZampariniL'azionista di maggioranza della Unione Sportiva Città di Palermo, Maurizio Zamparini, definisce sul sito ufficiale del club “accuse infamanti” le notizie di stampa pubblicate da Riccardo Arena, attento e scrupoloso cronista di giudiziaria del Giornale di Sicilia, in occasione del secondo sopralluogo della Guardia di Finanza negli uffici della società, in viale del Fante. Per Assostampa Palermo, sindacato unitario dei giornalisti, sino a documentata smentita, sono e rimangono notizie di stampa verificate dal collega. In un clima da “attacco a tenaglia”, da parte di alcune frange del tifo, e adesso pure della stessa attuale proprietà della società rosanero, Assostampa Palermo esprime, fino a smentita ufficiale e documentata del contenuto degli articoli, sostegno al collega Arena. Zamparini, nel liquidare laconicamente come “accuse infamanti” i pezzi di Arena, altro non fa che ricopiare integralmente i contenuti del comunicato diffuso in data 9 luglio 2017 senza fornire sostanziali elementi di novità ad arricchimento del dibattito o a legittima smentita. Ricordiamo che non sono mancati, nei giorni scorsi, attacchi espliciti da parte di alcuni tifosi ad alcuni nostri colleghi, immotivatamente accusati di posizioni non equilibrate, poco verosimilmente prone alle versioni di fonte societaria, nella disamina delle attuali vicende del Palermo. Da Assostampa, inoltre, l'invito e l'auspicio affinché i toni sulle vicende societarie si mantengano nell'alveo del rispetto degli specifici ruoli e del diritto di replica.

Attacco di Maurizio Zamparini contro Riccardo Arena. L’Assostampa Sicilia «nel ribadire la propria solidarietà al...

Pubblicato da Giornalismo Siciliano notizie Assostampa FNSI su Giovedì 3 agosto 2017

Via libera dell’Ars all’ufficio stampa della Presidenza della Regione. 20 giornalisti scelti solo per concorso

ufficio stampa presidenza siciliaL’Assemblea regionale siciliana ha approvato la ricostituzione dell’Ufficio stampa e documentazione presso la Presidenza della Regione.
E’ stato infatti approvato l’articolo 14 della Finanziaria regionale che prevede l’assunzione per concorso di 20 giornalisti professionisti ai quali sarà applicato il CNLG. La metà dei posti sarà messa a concorso - in conformità al testo unico di riforma del pubblico impiego - tra coloro i quali abbiano prestato servizio nell’ufficio stampa per tre anni negli ultimi otto.
I criteri della selezione del personale, i profili professionali e i relativi trattamenti economici saranno fissati dalla contrattazione con la Federazione nazionale della Stampa per il tramite dell’Associazione siciliana della stampa.
L’emendamento approvato – che sostituisce interamente l’articolo approvato in commissione Bilancio - era stato sottoscritto da 19 parlamentari di tutti gli schieramenti.
Nello Musumeci, che è stato il primo firmatario, e Formica (Lista Musumeci); Giuffrida, Coltraro e Currenti (Sicilia democratica); Turano (Gruppo misto); Forzese, Ragusa, Miccichè, Sorbello, Cani (Centristi per la Sicilia); Alongi, D'Asero (Ncd); Falcone, Assenza, Papale (Forza Italia); Raia e Apprendi (Pd); Cordaro (Cantiere popolare); Picciolo (Sicilia futura).
Ha dichiarato il suo voto contrario il presidente della Commissione Bilancio Vincenzo Vinciullo. La Commissione aveva approvato il testo della proposta del governatore Crocetta che prevedeva l’assunzione per chiamata diretta e non i concorsi.
Di seguito il testo originale dell’emendamento.

art 14 finanziaria 2017

 

Presentato ad Assostampa il 47° Report Sicilia sulle criticità dell’economia dell’Isola

Report Sicilia 47 3Un milione di lavoratori circa nell'Isola sono in area di disoccupazione. È questo il dato critico più eclatante che emerge dal 47° Report Sicilia. Pur registrando la creazione di nuovi posti di lavoro (+14.200 finora nel 2017), il tasso di disoccupazione totale sale al 22,3%. Altri indicatori positivi non bastano ad arginare la perdurante crisi, la più grave del Dopoguerra. Occorre “Uscire dalla palude, riprendere il mare aperto”

Pietro Busetta, sull’occupazione: “Se non riusciremo ad avere altri 900 mila posti di lavoro non avremo via d’uscita.” Alessandro La Monica, sui consumi: “Il clima di fiducia delle famiglie e delle imprese rimarrà impregnato dall’incertezza sul futuro, che indurrà a non eccedere nella spesa.”
“Il Sud non cresce – ha sottolineato Patrizia Di Dio, sul terziario di mercato – né per ricchezza prodotta, né per domanda e consumi. Dal 1995 ad oggi le variazioni delle grandezze economiche sono state pressoché nulle, trascinando verso il basso le medie nazionali ed aumentando il gap con le regioni del Nord. Occorre valorizzare il settore dei servizi.”

La presentazione del 47° Report Sicilia, alla quale ha partecipato anche Davide Faraone, sottosegretario alla Salute, è stata coordinata dal professore Pietro Busetta dell’Università degli Studi di Palermo e presidente della Fondazione Curella, con gli interventi del professore Giovanni Ferri, pro rettore Università Lumsa, di Alessandro La Monica, presidente Diste Consulting, che ha illustrato il Report Sicilia, del professore Maurizio Caserta dell’Università di Catania, di Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, e del professore Antonio Purpura dell’Università di Palermo.
(segue)

Sicilia, crescono le esportazioni, occupazione in segno positivo, nuovo slancio per gli investimenti delle imprese, Pil...

Pubblicato da Il Gazzettino di Sicilia su Sabato 22 luglio 2017

Minacce di morte a giornalista de I Siciliani giovani, Fnsi e Assostampa Sicilia al fianco dei colleghi

Riccardo OriolesLa Federazione Nazionale della Stampa Italiana e l’Associazione Siciliana della Stampa sono al fianco della redazione de “I Siciliani giovani” e condividono l’allarme lanciato dal direttore Riccardo Orioles dopo che una busta contenente una copia del giornale e minacce di morte è stata recapitata, nel pomeriggio del 19 luglio, alla sede del giornale a Catania.
Le minacce erano specificamente destinate al responsabile della redazione catanese, Giovanni Caruso, che pochi giorni prima, presentando il giornale, aveva annunciato l'acquisizione di beni confiscati alle famiglie mafiose catanesi.
«Abbiamo massima fiducia nelle indagini in corso e siamo certi che le autorità competenti attiveranno tutte le necessarie misure a tutela dei giornalisti e del loro diritto-dovere di svolgere fino in fondo il proprio lavoro», commentano il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e il segretario dell’Assostampa Sicilia, Alberto Cicero.
«Appare significativo – proseguono – che il messaggio intimidatorio sia arrivato il 19 luglio, giorno della strage di via D’Amelio, e che sia arrivato nella redazione di un giornale che storicamente si ricollega all’esperienza de “I Siciliani” di Pippo Fava ed è ospitata in un bene sequestrato alla mafia. I colleghi di certo non si lasceranno intimidire».
Nella foto: Riccardo Orioles
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